Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/coronavirus-ordinanza-Speranza-Lombardia-e-Piemonte-in-zona-arancione-Liguria-e-Sicilia-gialle-f517e6a3-e5f3-4e5b-92ff-51d516f03c90.html | rainews/live/ | true
Coronavirus

Nuova ordinanza del ministro Speranza

Covid. Calabria, Lombardia e Piemonte in zona arancione, Liguria e Sicilia 'gialle'

Migliorano i dati e 5 regioni cambiano colore. Lombardia, Piemonte e Calabria passano da rosso ad arancione. Liguria e Sicilia diventano gialle. Dal 4 dicembre arancione anche la Toscana. L'ordinanza sarà in vigore dal 29 novembre

Condividi

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, firmerà una nuova ordinanza  con cui dispone l'area arancione per le Regioni Calabria, Lombardia e Piemonte e l'area gialla per le Regioni Liguria e Sicilia. L'ordinanza sarà in vigore dal 29 novembre.

Lo Stivale si colora dunque cosi: le regioni arancioni sono Calabria, Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Basilicata, Puglia, FVG. Quelle gialle: Liguria, Sicilia, Sardegna, Lazio, Molise, Veneto, Provincia autonoma di Trento. Sono rosse: la Provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Abruzzo, Campania, Valle d'Aosta.

Si confermano, fino al 3 dicembre, le misure restrittive vigenti per Campania, Toscana, Emilia Romagna, Marche e Friuli Venezia Giulia.

Cirio: in Piemonte per le Medie continua la Dad
"La zona arancione non è un traguardo, è un passaggio. Ho riunito tutti gli epidemiologi e abbiamo deciso che per la seconda e terza Media in Piemonte continuerà la didattica a distanza". Il governatore Alberto Cirio predica prudenza e, in vista del passaggio domenica a zona arancione, annuncia "misure anti assembramento soprattutto per i centri commerciali". "Il sacrificio è doloroso e non deve essere sprecato - spiega al Tg3 Piemonte -. Vogliamo riaprire tutto e lo stiamo facendo, ma vogliamo riaprire per sempre e non possiamo permetterci di ripetere gli errori dell'estate".

Il dpcm attualmente in vigore prevede per le zone gialle e arancioni la presenza a scuola per gli alunni di seconda e terza media.

Presidente Vda: Roma spieghi perché noi zona rossa
"Ieri abbiamo ricoverato un cittadino Biellese, perché tante rianimazioni del Piemonte erano sature. Oggi deduciamo (da Roma non arrivano comunicazioni) che rimarremo zona rossa e a ora non sappiamo perché. Roma deve darci risposte chiare, questa non è serietà" scrive su twitter il presidente della Regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz, in polemica con la scelta del Governo di non riclassificare la regione in zona arancione. "La mancata spiegazione dei criteri di analisi dei dati e l'assenza di comunicazioni tempestive preoccupano la Giunta regionale della Valle d'Aosta, che si riserva ogni azione politica nelle prossime ore, dopo l'annuncio governativo che conferma la Regione autonoma come 'zona rossa'", riporta una nota della Giunta della Valle d'Aosta.

La nuova ordinanza arriva dopo il report odierno Iss-ministero della Salute sull'epidemia di Covid in Italia, relativo al periodo 4-17 novembre, in base al quale l'Rt è a 1,08, in 10 regioni inferiore a 1. Il monitoraggio rileva anche che, per la prima volte da settimane, cala l'incidenza dei casi.

L'ordinanza del ministro della Salute anticipa il nuovo Dpcm sulle misure per Natale (che dovrebbe arrivare nelle prossime ore), che conferma per ora la chiusura degli impianti di sci fino a dopo le festività o comunque "quando l'epidemia si sarà raffreddata". Mentre restano da definire la riapertura delle scuole (l'ipotesi è il 9 dicembre, ma molte regioni spingono per il 7 gennaio), gli orari di apertura delle attività commerciali per lo shopping dei regali e gli orari di apertura della ristorazione. L'altro punto da definire è quello degli spostamenti tra regioni per raggiungere i parenti: anche su questo l'orientamento prevalente del governo sarebbe rigoroso, con il divieto totale, a prescindere dalle colorazioni, eventualmente con qualche deroga.

Fonti di Governo, intanto, riferiscono che, nel corso della riunione di stamane tra Conte, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, i capi delegazione di maggioranza e i responsabili economici dei partiti, è stata tolta la Cig di Natale dal quarto decreto legge allo studio del Governo, mentre potrebbero entrare ristori per i professionisti ordinistici e non, sotto forma di bonus o fondo perduto. La Cig di Natale sarebbe costata 1,6 miliardi; gran parte delle risorse a disposizione, circa 8 miliardi, saranno assorbite dal rinvio delle scadenze fiscali. Si valutano, quindi, diverse altre misure di ristoro con i fondi marginali a disposizione. La Cig di Natale è stata fortemente avversata da Italia Viva. Al momento, le fonti confermano che il Consiglio dei ministri per il varo del provvedimento dovrebbe tenersi entro il weekend.