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Coronavirus

Coronavirus, Sileri: "Non vedo un problema Lombardia, l'Italia è aperta"

"Numeri in calo" dice il viceministro della Salute, "focolai possono essere ovunque, in caso saranno affrontati". "Serviranno mesi per recuperare" interventi e indagini diagnostiche saltate durante il lockdown

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"Non vedo un problema Lombardia, anzi vedo numeri in calo con terapie intensive vuote. L'Italia è aperta. I focolai possono essere ovunque e, nel caso, andranno prese misure di contenimento chirurgiche e mirate". Così il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri a SkyTg24. I pazienti, ha rilevato, "non arrivano più in ospedale o non in forma grave".

Il virus? "Circola meno, magari fosse mutato", ha detto aggiungendo che "siamo usciti dalla fase acuta. Quella come l'abbiamo vissuta fino ai primi di maggio non c'è". La fase è di "convivenza" con il Covid-19 e "la situazione è molto sotto controllo" grazie alle misure adottate.

Ok Mes ma se senza vincoli e stop burocrazia
Soldi "senza vincoli e vantaggiosi, e anche in tempi rapidi. Allora va bene. L'Italia ha dato tanto all'Europa. Non ci dimentichiamo che l'austerity e i tagli vengono tutti da lì quindi per ripartire è necessario un cambio di passo" ha poi detto Sileri, rispondendo a una domanda sul Mes. "Mai come ora le sorti del nostro Paese, parlando del servizio sanitario nazionale, dipendono dalla burocrazia. Dobbiamo eliminarla per far rinascere il nostro Paese". In campo sanitario servono "20-25 miliardi rapidi per riforme strutturali in campo sanitario e a partire dal personale, alzando gli stipendi".

"Quello che è successo - ha aggiunto Sileri - documenta inesorabilmente i difetti e le carenze che negli ultimi anni hanno aggravato il servizio sanitario nazionale. Lo hanno detto prima i lavoratori e poi i pazienti, mentre politici e amministratori - ha aggiunto il viceministro - si sono nascosti dietro la logica dei tagli necessari e del mancato finanziamento".

Mesi per recuperare interventi e visite saltate
"Serviranno mesi per recuperare"interventi e indagini diagnostiche saltate durante il lockdown, ha quindi spiegato Sileri. "Le criticità ci sono. In alcune regioni hanno ripreso gli ambulatori. Abbiamo mezzo milione di interventi chirurgici cosiddetti 'non urgenti' e 12 milioni di indagini radiologiche saltati in questi tre mesi. Recuperare questo necessita di un notevole impegno e di moltissime risorse immesse nel sistema". "Ora - ha detto ancora Sileri - noi metteremo più di 3 miliardi sia per gli ospedali che per il territorio. Però bisognerà, stiamo già lavorando a questo, fare un piano perché tre mesi perla sanità sono davvero tanti. Serviranno mesi - ha concluso -per recuperare. Si pensi alla prevenzione, a tutta la diagnostica, agli interventi non oncologici. Stiamo a lavoro su questo già da un po'".