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ITALIA

Turismo, Federalberghi: "Senza americani ci manca ossigeno"

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 "Il turismo non va misurato in presenze, ma in fatturato e mancheranno visitatori che durante il loro soggiorno spendono tanto, mancheranno turisti con alta capacità di spesa". In un'intervista a la Repubblica il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, ripete il concetto due volte per sottolineare che "la sicurezza sanitaria è la priorità, ma per noi è una mazzata". Poi fa l'elenco e insieme il conto dell'apporto delle nazionalità in termini economici per dire che "gli statunitensi sarebbero stati una boccata d'ossigeno per le città d'arte; destinazioni come Capri senza i brasiliani perderanno la maggior parte dei loro clienti e le località balneari non avranno ospiti capaci di spendere tanto quanto i russi".
 
Il punto debole del turismo dell'estate 2020 in piena era pandemica, secondo il presidente di Federalberghi, è che "gli italiani non spendono quanto gli stranieri" e anche noi italiani "quando andiamo all'estero, ci trattiamo meglio di quanto facciamo di norma". Quindi, "calcoliamo che se le presenze di italiani saranno il 50%, le entrate ammonteranno però al 40%. E poi non si tratta soltanto di quanto incasseranno gli hotel: le abitudini di spesa degli stranieri incidono di più sull'indotto".Difficile perciò fare calcoli su come andrà la stagione. Pertanto Bocca suggerisce: "Apettiamo di capire se chi arriva dalla Gran Bretagna dovrà fare la quarantena oppure no. Ospiti dalla Germania e dall'Inghilterra potrebbero essere un'ancora di salvezza per le città d'arte. Ma in ogni caso, quando il turismo ricco arriva in Italia ne beneficiano tutti, perché i russi che vanno a Forte dei Marmi visitano anche Firenze". Ma Bocca ipotizza anche che quella già iniziata sia già una stagione compromessa perché "il 30% delle strutture non riaprirà" e per questo motivo chiede al governo "di aiutare chi lo farà, e che quindi non usufruirà della cassa integrazione, con sgravi sul costo del lavoro".