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Coronavirus

Monitoraggio settimanale Covid-19

Vaccino, Locatelli: "A fine gennaio avremo a disposizione 2,5 milioni di dosi"

"A 40.293 italiani sono state somministrate entrambe le dosi di vaccino anti Covid, la prima e la seconda", ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità

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"Possiamo dire che a fine gennaio l'Italia dovrebbe avere a disposizione circa 2,5 mln di dosi che servono sia per prime immunizzazioni sia i richiami". Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, alla conferenza stampa al ministero sui dati del monitoraggio settimanale sull'andamento dell'epidemia.

40mila hanno completato dosi vaccino 
A 40.293 italiani sono state somministrate entrambe le dosi di vaccino anti Covid, la prima e la seconda. Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, illustrando i dati del monitoraggio settimanale effettuato della Cabina di regia."Ad oggi - ha aggiunto Locatelli - sono state somministrate 1,312 milioni di dosi di vaccino. Oggi 40.293 persone hanno completato il ciclo vaccinale". Locatelli ha spiegato che al momento "siamo intorno alle 20-25 mila dosi somministrate a causa del rallentamento" dovuto ai ritardi di Pfeizer nella fornitura dei vaccini. La Pfeizer ha però "comunicato che dal 1 febbraio le forniture dovranno tornare quelle concordate".

Somministrato 70% dosi,secondi Ue nonostante tagli 
"Ad oggi sono state somministrate un pò più del 70% delle dosi di vaccino consegnate, ciò perché va mantenuta una aliquota per garantire in richiami. Rimaniamo in testa al gruppo dei paesi che in Europa hanno somministrato più vaccini e siamo attualmente secondi dopo la Germania e questo a dispetto della riduzione del numero delle dosi osservata in questa settimana, -29%, e anche a dispetto dell'ulteriore riduzione annunciata da Pfizer anche per la prossima settimana e quantificabile nell'ordine del 20%",  ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli.

Pfizer penalizza altri paesi anche più di Italia
Il fenomeno della riduzione da parte di Pfizer non ha interessato solo l'Italia ma altri Paesi hanno avuto restrizioni anche maggiori, dal nostro 29% alcuni hanno avuto una riduzione del 40%. Ci si augura che numero dosi ritorni in linea con quanto concertato", ha detto Locatelli.

Con tagli AstraZeneca rimodulare campagna vaccini
"Dopo il picco siamo a circa 20-25mila dosi di vaccino al giorno somministrate e ciò a causa dei tagli delle forniture. E' atteso per il 29 gennaio il parere di Ema sul vaccino AstraZeneca, che ha comunicato una riduzione della capacita produttiva e ciò richiederà una rimodulazione della campagna vacinale", ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità. La riduzione per le dosi di vaccino AstraZeneca che è stata annunciata, ha spiegato dunque Locatelli, "richiederà poi una riflessione in termini di rimodulazione di quella che è la campagna vaccinale che era stata inizialmente prevista". Ed è poi "anche evidente - ha precisato - che in virtù del tipo di approvazione che verrà data, ovvero condizionata a determinati parametri di età piuttosto che di percentuale di copertura vaccinale, si ragionerà in questa prospettiva proprio per garantire al meglio una applicazione in ambito Paese".

Italia meglio grazie a responsabilità cittadini
 "L'Italia si trova in una posizione significativamente migliore rispetto ad altre realtà europee in termini di circolazione del virus, e per questo dobbiamo ringraziare le misure di restrizione ma soprattutto i cittadini che risiedono in Italia e hanno aderito, in massima parte, con grandissimo senso di responsabilità a queste misure",  ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, nel corso della conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia.

Non c'è evidenza vaccini inefficaci su varianti
"A oggi non c'è alcuna evidenza che i vaccini disponibili, Pfizer e Moderna, non offrano copertura rispetto alle varianti del virus. Quindi il messaggio in questo momento è assolutamente rassicurante",  ha detto Locatelli.

Implementare lavoro su varianti
"Bisogna sequenziare il genoma virale e vedere se si identificano delle varianti che tendono a diffondersi in determinate realtà territoriali in maniera più marcata",  ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, nel corso della conferenza stampa sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale della Cabina di regia. Bisogna, dunque "implementare una politica di caratterizzazione dei ceppi che vengono isolati, per avere un quadro epidemiologico ben definito della circolazione della varie varianti. Si tratta di uno sforzo che deve coinvolgere tutti i lavoratori più qualificati in Italia, che sono tanti e di ottimo livello", ha precisato ancora Locatelli.

Per Sanremo stesse regole di altri eventi pubblici
"Le regole sono le stesse che valgono per qualsiasi evento pubblico e il festival di Sanremo non fa eccezioni". Lo ha detto il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli alla conferenza stampa al ministero della Salute in relazione alle misure che si stanno esaminando in questi giorni e alle modalità di realizzazione della manifestazione canora italiana. "Faccio appello al mondo dello spettacolo perché ci aiuti nella campagna vaccinale, mi auguro che il festival di Sanremo sia un'opportunità di rimarcare quanto è importante aderire alla campagna vaccinale. Ne ho parlato anche con Francesco De Gregori che ha dato adesione entusiasta". E' l'appello lanciato dal presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli in occasione della conferenza stampa al ministero della salute sull'andamento epidemico.