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ECONOMIA

Gentiloni: "A questa crisi Ue ha dato risposta tempestiva"

Covid. Bonomi: "Italia colma gap economia nel 2022, un anno dopo la Germania"

Gentiloni: "Non possiamo tornare troppo presto alle nostre regole di bilancio, le politiche economiche devono rimanere di sostegno"

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"Le esportazioni di beni e servizi nello scenario di Confindustria dopo una caduta di circa il 14% nel 2020, saliranno di oltre l'11% nel 2021 e del 7% nel 2022. Il mercato internazionale continua a fornire uno slancio rilevante alla ripresa delle aree europee e alla competitività delle merci italiane. Le vendite all'estero di beni, dopo una caduta di circa il 10% nel 2020, sono viste recuperare pienamente nel 2021 con un rimbalzo e ulteriore crescita di circa il 5% nel 2022. Il calo dell'Italia nel 2020  è stato più ampio rispetto a quello del commercio mondiale, circa -5,3%, perché sostenuto dalla buona dinamica degli scambi nel sud est asiatico dove l'Italia è poco presente". Lo ha sostenuto il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi in apertura della presentazione del Rapporto di previsione del Centro Studi Confindustria "Liberare il potenziale italiano. Riforme, imprese e lavoro per un rilancio sostenibile". Il Presidente di Confindustria ha poi aggiunto: "Ciò non vale solo per l'Italia, ma anche per gli altri esportatori di beni europei: -15% la Francia, -10% la Spagna, -8% la Germania. Al contrario nel 2021 l'export italiano è destinato a salire di più rispetto al commercio mondiale anche grazia a un riequilibro della crescita a favore di Europa e Stati Uniti". 

Bonomi ha proseguito: "Alla fine del biennio previsto l'Italia tornerà vicino alla dinamica mondiale in linea con il trend di medio e lungo periodo. A fine 2022 il pieno recupero dell'economia italiana porterà alla chiusura del gap generatosi con la crisi pandemica. Al quarto trimestre del 2022 il Pil sarà inferiore dello 0,3% rispetto a fine 2019, ma altri paesi europei come la Germania recupererà prima, già a fine 2021".

"Investire in competenza e obiettivi per il futuro"
"Ci sono 4 incognite sulla ripresa economica europea e due sono significativamente dipendenti dalle scelte politiche dell'Unione e degli Stati Europei: la rapidità del piano vaccinale e l'implementazione efficacia e rapida del Next Generation Eu e alcune cruciali scelte di politica finanziaria quali l'allungamento dei prestiti bancari alle imprese e la riconsiderazione dei criteri di sostenibilità degli stessi. Tutte queste cose dipendono da decisioni europee e possano rilanciare consumi, turismo e investimenti pubblici e privati. L'altra incognita che si sta profilando quella dei costi alti e della reperibilità scarsa di materie prime e semilavorati richiede scelte di medio e lungo termine per la politica commerciale e industriale dell'Unione Europea" spiega ancora Bonomi.

Il rapporto che presentiamo oggi affronta tutte e quattro le incognite con analisi e situazioni su scenari per alcune di esse. Spostando lo sguardo sul futuro, l'occupazione e il lavoro che oggi hanno tenuto nell'industria, mentre hanno pagato dazio nelle chiusure soprattutto nei servizi richiederanno un impegno di progettazione e investimento in competenze. Il rapporto cerca di illustrare che solo uno sguardo verso il futuro e una ricomposizione della spesa pubblica e privata in direzione di nuove competenze e obiettivi ambiziosi potrà rispondere ai cambiamenti in corso" ha concluso.

"Turismo: anno negativo, serve forte politica di rilancio"
"Gli sviluppi degli ultimi mesi hanno visto i due poli dell'economia mondiale, Stati Uniti e Asia riprendere il cammino pre Covid, l'Europa Continentale è in ritardo e i paesi del Mediterraneo hanno un rischio maggiore di non riprendere velocemente il cammino di crescita precedente. La seconda ondata di contagi ha indotto i governi a nuove strette per contenere il virus che hanno avuto effetti più gravi nel settore dei servizi. L'industria manifatturiera dopo aver trainato il rimbalzo del terzo trimestre del 2020 ha retto meglio l'impatto della seconda ondata di contagi. La contrazione del PIL italiano si è fermata a -1,9% nel quarto trimestre, mentre la produzione industriale ha avuto un calo dello 0,6%" ha sottolineato sostenuto il Presidente di Confindustria.

"Nei servizi - ha proseguito - il calo di fatturato è diminuito del 2,2%. I cali più significativi si sono registrati nel settore moda, meccanica, arredo e altri. In particolare il turismo esce da un anno molto negativo e richiede la massima attenzione sul fronte della politica economica come annunciato dal presidente del consiglio Draghi per assicurarne la tenuta e il rilancio. L'andamento è meno positivo da quanto stimato dal Centro studi di Confindustria a ottobre quando di calcolava un recupero del 4,8%. La revisione al ribasso di circa tre quarti di punto è dovuto al peggioramento della crisi sanitaria a partire da gennaio".

Covid. Gentiloni: "Ue ha dato risposta forte e tempestiva"
"Continuo a rivendicare il fatto che l'Ue ha dato a questa crisi una risposta forte e tempestiva". Così il commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni, intervenendo alla presentazione del rapporto del Centro studi Confindustria. Ed ha poi spiegato: "Le politiche economiche devono rimanere di sostegno. Non possiamo tornare troppo presto alle nostre regole di bilancio ma bisogna rendere i sostegni sempre più selettivi. Meglio rischiare di ritirare troppo tardi le misure di sostegno che non farlo troppo presto e questo principio vale per tutti i Paesi e certamente per l'Italia. E' probabile che lo stop al Patto di stabilità prosegua anche nel 2022". "L'accelerazione dei piani vaccinali, su cui tutti i governi sono impegnati, come il governo italiano, è fondamentale" per la ripresa dell'economia" aggiunge Gentiloni.

"Questa crisi ha creato forti differenze: alcuni settori hanno stravinto e sappiamo quali sono, altri si sono ripresi con certa facilità come il manifatturiero, altri come il tessile meno bene e infine altri come quello dei servizi e del turismo sono in condizioni drammatiche. Ci sono enormi differenze e rischio di divario accentuato tra i paesi e la divaricazione" ha tenuto a sottolineare il Commissario europeo per gli Affari economici.

"Stiamo lavorando in collaborazione con il governo italiano che si sta impegnando molto per accelerare la presentazione del Piano" annuncia inoltre il commissario europeo per gli Affari economici, in merito alla trasmissione del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano alla Commissione europea. "Nei prossimi anni sarà il tempo di curare le ferite sociali ma anche il tempo del coraggio, che non è mai mancato alle imprese italiane" conclude Gentiloni. "La crescita post pandemia può essere una grande occasione", ha aggiunto.