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Coronavirus

La lotta alla pandemia

​Covid, debutto nuove zone rosse: è scontro De Luca-governo

Il presidente della Giunta regionale Campania a "Che tempo che fa"

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De Luca intervistato a "Che tempo che fa"
Nel giorno del debutto delle nuove 'zone rosse' in Campania e in Toscana, e arancio in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Marche, è scontro totale tra il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e il governo. "Non è tollerabile che un ministro si metta a fare sciacallaggio contro un uomo che parla chiaro, Di Maio - ha scandito De Luca collegato a 'Che tempo che fa' da Fabio Fazio - ha detto cose ignobili e il presidente del Consiglio Conte deve intervenire". Parole durissime il governatore le ha riservate anche al sindaco di Napoli, Luigi De Magistris. "Le immagini che abbiamo visto di Napoli sono di una città fuori controllo. La Regione Campania ha lavorato mentre ci sono sono nullità che pensano di farsi pubblicità attaccandomi".

Pure il governatore della Toscana Eugenio Giani non ha gradito il fatto che la sua Regione sia finita tra quelle 'rosse' accusando che le decisioni sono prese su dati vecchi."Speriamo di tornare ad allentare la morsa per metà dicembre, scendere in zona rossa è facile, ma le condizioni per risalire sono molto rigorose: non voglio creare illusioni", ha detto, aggiungendo che "la decisione  "è stata presa su dati che vanno dal 1° all'8 novembre, dal 9 novembre i dati si sono quantomeno stabilizzati, ho visto un cauto miglioramento. A questo punto il provvedimento è preso, dobbiamo fare squadra per ritornare a metà dicembre, prima di Natale, ad allentare la morsa e magari tornare in zona arancione se non in zona gialla".

Scalpita per uscire dalla zona arancione anche il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Dai primi di dicembre, "o magari anche prima" se scenderà l'Rt sotto l'1%., il  governatore vuole chiedere al Governo di far uscire dalla zona arancione la Liguria. L'Abruzzo invece va verso il lockdown: nelle prossime ore il governatore Marsilio dovrebbe firmare un'ordinanza che prevede, tra l'altro, la chiusura delle scuole di ogni ordine e lo stop ai centri commerciali.

In  serata a Torino e Roma, poi, si sono aggiunge anche manifestazioni di piazza. Ma nella polemica col governo si inseriscono anche le categorie produttive. Coldiretti sottolinea che salgono a circa 270mila i bar, i ristoranti, le pizzerie e gli agriturismi chiusi con le nuove regioni arancioni e rosse per una perdita di fatturato mensile di almeno 5,3 miliardi ed un drammatico effetto a valanga sull'intera filiera.