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Coronavirus

La situazione in Europa

Covid. Record di morti in Russia, ospedali pieni in Baviera, lockdown in Austria

Stretta sui non vaccinati in Germania, Austria e Slovacchia 

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Il Nord Europa nella morsa del Covid. In Russia è stato registrato l'ennesimo picco di decessi. Nelle ultime 24 ore, hanno reso noto le autorità sanitare, hanno perso la vita 1.254 persone, il più alto numero giornaliero dall'inizio della pandemia. Il totale dei morti è salito a 261.589. Secondo i dati del centro di crisi, in Russia il 2,83% dei pazienti con coronavirus sono morti. Sempre nelle ultime 24 ore sono stati inoltre rilevati altri 37.374 contagi, in crescita rispetto ai 36.626 rilevati ieri. 

Germania, emergenza nazionale
La situazione è allarmante anche in Germania. "E' tempo di agire", ha detto Angela Merkel annunciando a Berlino la stretta sui non vaccinati e l'obbligo (parziale) di vaccinazione per i sanitari. E non si esclude neanche il lockdown. "Ci troviamo in una situazione in cui non possiamo escludere alcuna ipotesi", compreso un nuovo lockdown che riguardi anche le persone già vaccinate contro il Covid-19, ha dichiarato il ministro della Sanità tedesco, Jens Spahn. La Germania ha fatto registrare 52.970 nuovi casi di positività al coronavirus nelle ultime 24 ore, con 201 decessi

La Baviera, dove gli ospedali sono ormai saturi, imporrà un lockdown ai distretti con un'incidenza di casi di coronavirus oltre 1.000 contagiati su 100mila abitanti. "Tutto deve essere chiuso in questi luoghi", ha detto il presidente del Land Mark Söder. Ci saranno eccezioni per asili nido, scuole e rivenditori. Le misure di lockdown dovrebbero essere applicate fino a metà dicembre. Otto distretti bavaresi hanno attualmente un'incidenza di oltre 1.000. Nella Regione sono stati annullati tutti i mercatini di Natale. Inoltre, i club, i bar e tutti i ristoranti della vita notturna saranno nuovamente chiusi nelle zone più a rischio.

La Baviera introduce anche restrizioni di contatto per le persone non vaccinate: possono incontrarsi un massimo di cinque persone di due nuclei familiari. I bambini di età inferiore ai 12 anni, così come quelli che sono stati vaccinati, non sono inclusi.

Austria, lockdown e vaccino obbligatorio da febbraio
Il virus sta sopraffacendo anche altri Paesi. L'Austria ha annunciato un lockdown generalizzato: durerà 20 giorni. Entro il 13 dicembre dovrebbe terminare almeno per i vaccinati e i guariti, ha detto il cancelliere Schallenberg. Secondo gli ultimi dati nel Paese l'incidenza è arrivata a mille casi ogni 100mila abitanti.

"Dobbiamo guardare davanti alla realtà, chi è contro al vaccino compie un attentato alla nostra salute, non vogliamo la quinta e la sesta ondata, il virus non va via, il virus resta", ha detto il cancelliere annunciando da Innsbruck in Tirolo anche la vaccinazione obbligatoria contro il Covid a partire dall'1 febbraio 2022 per persone che non hanno mai ricevuto una dose.

Grecia, nuove restrizioni per i non vaccinati
"Vaccinatevi, vaccinatevi e vaccinatevi". Così il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha annunciato le nuove restrizioni che scatteranno da lunedì per chi non è vaccinato: gli adulti non vaccinati non potranno più entrare in luoghi pubblici al chiuso, come cinema,  teatri, musei e palestre. Finora questa categoria era esclusa solo dai ristoranti al chiuso. Inoltre il green pass per chi ha più di 60 anni sarà valido solo per sette mesi, oltre i quali bisognerà aver fatto la terza dose per averne il rinnovo.

Chi non è vaccinato in Grecia dovrà esibire un tampone negativo per andare a messa. Infine i medici privati verranno precettati per sostenere la sanità pubblica. Mitsotakis è intervenuto mentre il paese affronta una nuova ondata di contagi. Nelle ultime 24 ore si sono  registrati 7.317 nuovi casi e 63 morti. Negli ospedali vi sono 556  persone intubate. "Piangiamo morti evitabili perché abbiamo una percentuale di vaccinati più bassa di altri paesi europei", ha detto  il premier greco, riferendosi al fatto che alcune regioni, come quelle del nord, hanno tassi di vaccinazione sotto il 50%. 

Slovacchia, lockdown per i non vaccinati
Anche la Slovacchia imporrà rigide restrizioni alle persone che ancora non si sono vaccinate contro il Covid. Lo ha annunciato il primo ministro Eduard Heger: "È un lockdown per i non vaccinati", ha chiarito Heger, riferendosi al fatto che la Slovacchia è uno dei Paesi europei con il più basso tasso di vaccinazione, stimato al 45%.

In base alle nuove regole, solo le persone che sono state vaccinate o che hanno avuto il Covid negli ultimi sei mesi potranno entrare in ristoranti, centri commerciali, negozi che vendono beni non essenziali, svolgere attività sportive o partecipare a eventi pubblici. Le misure, che entreranno in vigore lunedì e sono previste  per tre settimane, ricordano quelle adottate nella vicina Austria. La  Slovacchia ha riportato dati record in questi giorni per quanto riguarda i contagi e le autorità sanitarie hanno lanciato l'allarme sui pochi letti di terapia intensiva ancora disponibili per i pazienti con coronavirus.       

Repubblica Ceca
Anche la Repubblica Ceca, che è arrivata a 22mila casi al giorno con un tasso di incidenza di 813 contagi ogni 100mila abitanti, da lunedì prossimo attuerà restrizioni solo per i non vaccinati che non potranno più accedere a bar, ristoranti ed altri locali pubblici con il test. 

Irlanda
Da giovedì scorso sono in vigore le nuove restrizioni in Irlanda, paese con un alto tasso di vaccinazione, che sfiora il 90% degli adulti: tra queste il coprifuoco a mezzanotte per i locali, la richiesta di un Green Pass 2 G, vaccinati o guariti, per cinema e  teatri, la richiesta di lavorare da casa per tutti i lavoratori non  essenziali. Nell'annunciare queste misure, il premier Michael Martin ha detto che, senza la massiccia vaccinazione, il Paese sarebbe in  "lockdown totale".       

Belgio, mascherina e smart working   
Il Belgio rimette l'obbligo della mascherina nei luoghi pubblici e da lunedì prossimo tutti i lavoratori non essenziali dovranno lavorare per almeno quattro giorni a settimana da casa, con una riduzione a tre dal 13 dicembre. Il governo ha adottate queste nuove misure, che prevedono la richiesta del Green Pass anche per i mercatini di Natale, di fronte alla continua risalita dei casi, arrivata a 10mila casi giornalieri, e un tasso di ricoveri che ha raggiunto i livelli dello  scorso maggio.

Ucraina, un bonus per chi si vaccina
Dopo il numero record di 832 decessi per Covid dello scorso martedì, il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy ha annunciato misure per cercare di aumentare il bassissimo tasso di vaccinazione, stimato tra  il 20 ed il 28 per cento. Tra queste anche la promessa di un bonus di mille grivnia, pari a 33 euro, per chi fa le dosi di vaccino. Il salario medio in Ucraina è di 6mila grivnia. L'annuncio del bonus  arriva dopo che all'inizio di novembre centinaia di no vax hanno protestato contro le misure varate dal governo per cercare di bloccare il virus, tra le quali il divieto ai non vaccinati di recarsi in luoghi pubblici e viaggiare su mezzi pubblici. Per andare al lavoro devono presentare un test negativo. 

Lettonia, restrizioni sospese per vaccinati e guariti
Dopo aver imposto un lockdown generalizzato il mese scorso, con il coprifuoco notturno, i negozi chiusi e eventi culturali e sportivi  vietati, il mese scorso, il governo lo scorso lunedì 15 novembre ha sospeso le misure per vaccinati e guariti, mantenendo le restrizioni per i non vaccinati che ora possono uscire di casa solo per le  necessità essenziali.       

Olanda, mini lockdown   
Un mini lockdown è in vigore in Olanda dal 13 novembre scorso, con bar ed altri locali che chiudono alle 8. Martedì scorso le autorità  sanitarie hanno riportato oltre 110mila casi nell'ultima settimana,  con un aumento del 44%, il più alto dall'inizio della pandemia, nonostante l'84% della popolazione olandese sia vaccinata. Il numero maggiore dei casi si registra tra i bambini tra i 4 ed i 12 anni che non sono vaccinati. 

Slovenia, obbligo del Green Pass       
Tra i Paesi confinanti con l'Italia, allarma la situazione della  Slovenia, dove la curva dei contagi rimane alta nonostante le misure restrittive adottate dal governo sloveno il 5 novembre scorso, tra le quali vi è l'obbligo del Green Pass, limitazione degli orari di apertura di bar e ristoranti e il divieto di assembramento. Secondo i dati forniti dall'Istituto nazionale per la salute pubblica (Nijz) nei giorni scorsi, in media risultano positivi quasi la metà dei tamponi realizzati, con un tasso di oltre il 44% ed un allarmante livello di incidenza di oltre 2mila positivi ogni 100mila abitanti. Il numero  delle persone pienamente vaccinate in Slovenia di poco superiore al 54 per cento.   

Serbia, rallentano le vaccinazioni
Rimane fermo al 43% il tasso di vaccinazione in Serbia, Paese che all'inizio si era distinto per essere stato uno dei primi a mettere a disposizione il vaccino già a gennaio. Nonostante la netta ripresa dei contagi, con una media di 5mila casi al giorno dallo scorso settembre, il governo ha adottato solo misure leggere, come la necessità di  presentare il Green Pass nei locali pubblici solo dopo le 10 di sera. La situazione è così drammatica in alcuni ospedali, sono stati sospesi tutti gli interventi non relativi al Covid, tanto che alcuni medici hanno minacciato di fare causa alla premier per il suo rifiuto di adottare una linea più dura.

Croazia, ripresa dei contagi
Di fronte alla ripresa dei contagi in Croazia per la prima volta si sono riviste le code di fronte ai centri vaccinali e mercoledì scorso si sono registrate 15mila prime dosi, un passo in avanti sensibile in un Paese di 4,2 milioni dove le vaccinazioni si erano praticamente fermate. Intanto il governo ha annunciato piani per l'introduzione del Green Pass nei posti di lavoro, comprese le scuole, provocando le mobilitazioni e le proteste dei no vax che hanno organizzato veglie in diverse città croate.       

Svizzera, vaccinazioni sotto al 65%
Con contagi giornalieri che hanno raggiunto i 6mila casi al giorno, e un tasso di incidenza di 527 ogni 100mila abitanti, la Svizzera si prepara a un inverno durissimo, in cui si prevedono fino a 30mila ricoveri per Covid. Anche qui la salita della curva dei contagi corrisponde a un tasso di vaccinazione appena sotto al 65%, con un movimento No Vax che sta manifestando contro la nuova campagna  governativa per le vaccinazioni, con la polizia anti rivolta che ha  dovuto difendere i siti vaccinali a Zurigo. 

Svezia, green pass obbligatorio per eventi al chiuso
Dopo aver revocato tutte le misure anti Covid a settembre, il governo svedese ora vuole imporre l'obbligo di green pass dal primo dicembre  per accedere agli eventi al chiuso con più di 100 persone, una misura raccomandata dalle autorità sanitarie locali per evitare un'impennata dei contagi nelle prossime settimane. La Svezia, al contrario di  diversi Paesi europei, in questa fase non deve far fronte a un'emergenza, ma i modelli matematici suggeriscono un picco di casi a metà dicembre. Circa l'85% degli svedesi con più di 16 anni ha ricevuto una dose di vaccino e l'82% ha ricevuto due o più dosi. Il Paese scandinavo ha attualmente il numero più basso di pazienti  positivi ricoverati in ospedale e in terapia intensiva nell'Unione  Europea in rapporto alla popolazione.       

Bulgaria, tasso di vaccinazioni al 22%
Con il più alto numero in percentuale di decessi per Covid al mondo, la Bulgaria ha chiesto all'Unione Europea di attivare il meccanismo di protezione civile per poter ricevere aiuti per fronteggiare la terribile ondata di Covid che sta colpendo il Paese dell'Unione con il peggior tasso di vaccinazione, poco più 22%.

Il ministero della Sanità bulgaro, sottolineando che bisogna prepararsi "nel caso di un  repentino peggioramento" della pandemia, ha chiesto di ricevere ossigeno, respiratori e posti letto da altri Paesi della Ue.