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Coronavirus

L'allarme

Covid, Galli: senza 'mantenimento' ci sarà la terza ondata

"Abbiamo il dovere di analizzare cosa succederà a Pasqua" dice l'infettivologo, che poi rivela: "Le elezioni ci sono costate 88mila contagi"

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"Ci si preoccupa delle prossime feste, ma ora abbiamo il dovere di analizzare cosa succederà a Pasqua se questa seconda ondata non verrà soppressa come si deve. Altrimenti è come fare le diete molto concentrate e poi ci si arrabbia se dopo si ingrassa un chilo alla settimana. O si riesce a trovare un mantenimento, almeno fino a quando non arriverà il vaccino, o la terza ondata è scontata". A dirlo è Massimo Galli, direttore delle Malattie Infettive dell'Ospedale Luigi Sacco di Milano, durante il convegno "Covid Geo: Comunità sicure. Scienza e tecnologia per ripartire in sicurezza e per sempre".

"Purtroppo - ha raccontato Galli - ricevo in continuazione segnalazioni di persone che si erano infettate" con il virusSars-Cov-2 "a marzo e ad aprile e che sono di nuovo infette adesso. Non posso dire che siano centinaia ma è un fenomeno possibile, non del tutto raro. La grande maggioranza delle seconde infezioni è piuttosto blanda o di modesta entità". "In molte persone il titolo anticorpale scende rapidamente dopo la fine della patologia - aggiunge - Questo è un ostacolo per la terapia basata su plasma immune che fa fatica a decollare ed è un indicatore del fatto che potrebbe non esserci un'immunità validissima, sempre e comunque". Per Galli, "è necessario di più il vaccino che porta a una immunità più robusta. Si spera che il virus prenda la strada dell'attenuazione e non del mantenimento della virulenza o della mutazione, perché a quel punto ci toccherebbe inseguire il virus come per l'influenza, cambiando la composizione degli antigeni contenuti nel vaccino".

L'Election day del 21 e del 22 settembre in Italia (Referendum e elezioni Regionali) ha portato a circa 88mila infezioni in più di Sars-Cov-2, ha poi rivelato Galli, presentando una stima elaborata dallo statistico Livio Fenga dell'Istat. "Dicevo 'guardate che per le elezioni non è il momento' - prosegue Galli - e queste sono costate, secondo una modellizzazione, 88mila casi che altrimenti non ci sarebbero stati. I morti? Vogliamo essere bassi e contare un 2%. Basti pensare che 880 è l'1%. I dati sono realismo", conclude.