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EUROPA

Dombrovskis: "Bilanciare riduzione debito"

Eurogruppo. Lagarde: "Economia meglio del previsto ma non ancora fuori dal tunnel"

In vista dell'Ecofin nel pomeriggio, otto ministri delle Finanze di Paesi 'frugali' si sono detti contrari all'idea di allentare le regole su deficit e debito pubblico 

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"Confermo la nostra determinazione a fornire il sostegno necessario per mantenere condizioni di finanziamento favorevoli basato sui dati. In modo che la ripresa non sia solo rimbalzo ma sia persistente e sostenibile e inclusiva al più possibile". Lo ha dichiarato la presidente della Bce, Christine Lagarde, al termine dell'Eurogruppo in Slovenia. E aggiunge: "Guardando alla situazione macroeconomica, possiamo dire che è meglio di ciò che temevamo fino a qualche trimestre fa. Emerge dai numeri, dalle vaccinazioni, dai numeri dei fallimenti". "Ma non siamo ancora fuori dal tunnel e dobbiamo continuare a mostrare resilienza, persistenza e cooperazione continua. In pieno rispetto dell'indipendenza delle nostre rispettive istituzioni", conclude. 

Gentiloni: "Continuare a supportare politiche fiscali"
"Iniziamo con un certo grado di ottimismo ed è importante discutere tra i ministri come coordinare meglio la fase che abbiamo davanti. Questo è il momento giusto, il recovery sta arrivando agli Stati membri. Lo ha detto il commissario Ue all'economia, Paolo Gentiloni. "Non cerchiamo solo un recupero ma una crescita sostenibile, questo significa che dobbiamo continuare a supportare le politiche fiscali e aprire il dibattito sul futuro della governance con lo scopo di avere questa crescita sostenibile", ha spiegato.

"Il lavoro della Commissione è costruire consenso e cercheremo di farlo nel rispetto dell'opinione di tutti ma con l'obiettivo di rendere le nostre regole adatte a uno sviluppo duraturo e sostenibile" ha proseguito. Per Gentiloni è "un fatto positivo che alcuni Paesi abbiamo già avviato il confronto". Il riferimento è agli otto frugali che hanno scritto una lettera alla Commissione in cui chiedono di rispettare l'obiettivo comune di ridurre il debito.

A Brdo in Slovenia, i ministri delle finanze dei 19 Paesi dell'area euro sono riuniti per discutere della situazione economica e di come gestire l'impatto diseguale del Covid-19 nella zona euro. I ministri hanno esaminato anche la solvibilità aziendale e la capacità di adeguamento nel periodo di ripresa e saranno informati dalla Bce sugli ultimi passi relativi al progetto dell'euro digitale.

In particolare, il direttore del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), Andrea Ammon, ha aggiornato l'Eurogruppo sulla situazione epidemiologica del Covid-19 data la sua importanza per gli sviluppi economici nell'attuale congiuntura. E' seguito un dibattito sulla situazione economica e uno scambio di opinioni con la presidente della commissione per gli affari economici e monetari del Parlamento europeo, Irene Tinagli. L'Eurogruppo ha discusso anche le lezioni apprese dall'impatto irregolare di Covid-19 nei settori economici e nelle regioni. I ministri si sono concentrati sulle implicazioni della pandemia a medio termine in termini di azioni politiche necessarie per evitare divergenze. La discussione è stata supportata da una nota elaborata dalla Commissione Europea che esamina il tema della convergenza nell'area dell'euro.

I ministri hanno discusso inoltre della situazione di solvibilità del settore aziendale e le potenziali misure per facilitare la ristrutturazione aziendale e l'aggiustamento economico nell'area dell'euro nel periodo di ripresa post-Covid. Hanno concordato in precedenti riunioni di monitorare la solvibilità e le esigenze di ristrutturazione del settore aziendale per sostenere la ripresa. La Banca centrale europea ha informato l'Eurogruppo sulla decisione del Consiglio direttivo della Bce del luglio 2021 di avviare la fase di indagine del progetto dell'euro digitale.

Dombrovskis: "Bilanciare riduzione debito e sostegno economia"
"Non è argomento della riunione di oggi (Eurogruppo ed Ecofin) ma la Commissione europea intende riprendere la consultazione pubblica sul futuro delle regole fiscali dell'Ue e alcuni difetti erano stati identificati già prima della crisi e ora sono ancora più accentuati". Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis. "Ci serve una realistica riduzione del debito per tutti gli Stati membri, sarà necessario bilanciare la nostra sostenibilità fiscale con la neccessità di sostenere la ripresa economica", ha spiegato. Valdis ha insistito sulla "necessità di costruire un consenso sulle riforme fiscali". 

Le Maire: "Dobbiamo investire e ci servono i soldi per farlo"
"C'è la necessità di investimenti in Europa, investimenti molto grandi. Per due ragioni: la prima è la battaglia contro il cambiamento climatico, che sarà costosa e richiederà tanti nuovi investimenti; ci servono soldi per il clima, ci servono i soldi per combattere il cambiamento climatico, ci servono soldi per l'accesso alle tecnologie che ci permetteranno di essere il Continente con il maggior successo nel modo nella riduzione delle emissioni di Co2. Ma dobbiamo essere chiari: ci serviranno soldi". Lo ha dichiarato il ministro dell'Economia francese, Bruno Le Maire.

"La seconda ragione per cui è tempo di investire è la necessità di sovranità e indipendenza. Se l'Europa ambisce a essere indipendente, dobbiamo investire in tecnologie chiave. Se vogliamo un Continente sovrano e indipendente tra Cina e Stati Uniti, dobbiamo investire nell'intelligenza artificiale, dobbiamo investire nell'idrogeno, dobbiamo investire nel calcolo quantistico, nei semi-conduttori", ha aggiunto.

Van Peteghem: "Tasso del debito è una delle preoccupazioni che abbiamo"
"Il tasso del debito è una delle preoccupazioni che abbiamo, è una delle discussioni che dovremmo avere nell'Ecofin, non oggi ma nel prossimo futuro: come possiamo assicurarci che avremo un bilancio sostenibile, un debito sostenibile che aiuta anche per le crisi future ma che saremo anche preparati per il futuro" in termini di investimenti, e questa è una delle preoccupazioni del Belgio. Lo ha detto il ministro delle finanze belga, Vincent Van Peteghem.

Otto paesi frugali, no a modifiche patto stabilità
Parte intanto in salita il confronto dei Paesi dell'Ue sulla riforma delle politiche fiscali. In una lettera, indirizzata all'Ecofin, otto ministri delle Finanze di Paesi 'frugali' si sono detti contrari all'idea di allentare le regole su deficit e debito pubblico pur aprendo a una possibile revisione delle modalità di applicazione ma "i trattati non si modificano". L'iniziativa è guidata - ancora una volta - dall'Austria e ha finora trovato il sostegno di Danimarca, Lettonia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Finlandia, Paesi Bassi e Svezia. "La riduzione del rapporto debito/Pil deve rimanere un obiettivo comune", sostengono gli otto Paesi.

"Siamo aperti al dibattito sul miglioramento della governance economica e fiscale", si legge nella missiva, ma solo per quanto riguarda "semplificazioni e adattamenti che favoriscano un'applicazione coerente, trasparente e migliore, nonchè l'applicazione delle regole". In altre parole, "la disattivazione della Clausola generale di salvaguardia e una possibile riforma del Patto di stabilità e crescita non dovrebbero essere collegate", sostengono i frugali. "Le discussioni sul miglioramento dell'attuale quadro del governo economico richiedono molto tempo e dovrebbero basarsi su ampie consultazioni da parte della Commissione; la qualità è più importante della velocità", sostengono i ministri. L'Ecofin si riunirà nel pomeriggio in Slovenia, dopo la riunione dell'Eurogruppo.