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ITALIA

Genova

Crollo ponte Morandi: Autostrade presenta il piano di demolizione

Da Autostrade apertura a Cdp e disponibilità ad incontrare Renzo Piano che, martedì, ha donato alla Regione l'idea di un nuovo viadotto.  Toti: ricostruzione sia a carico del concessionario, chiedo al governo serietà e rigida divisione dei ruoli

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Oggi pomeriggio, alle 16.30, Autostrade per l'Italia illustrerà alle istituzioni genovesi il piano per la demolizione e messa in sicurezza di ponte Morandi, rispettando dunque i tempi chiesti dal commissario per l'emergenza e governatore ligure, Giovanni Toti. Al tavolo è atteso anche l'amministratore delegato della società, Giovanni Castellucci. Da Autostrade, intanto, sarebbe già arrivata la disponibilità ad incontrare Renzo Piano che, martedì, ha donato alla Regione l'idea di un nuovo viadotto.  

  "La legge prevede che la ricostruzione sia a carico del concessionario. E il concessionario attualmente  è Autostrade. Ad avviare il cantiere deve essere Autostrade, anche se a costruire potrà essere un'azienda di stato come chiede di Maio". Cos il governatore ligure Giovanni Toti, che al vicepremier del M5S dice: "Nazionalizzare è il rimedio sbagliato: quando ci furono guai sulla Salerno-Reggio Calabria, l'autostrada era pubblica".

Intervistato da Repubblica, il commissario per l'emergenza del Ponte Morandi definisce quindi "una scelta coerente e più ragionevole della nazionalizzazione" il possibile ingresso di Cdp in Autostrade.    "Non ho malanimo con questo governo, ci  è stato vicino dal primo momento. Gli chiedo solo, in un momento drammatico, serietà e rigida divisione dei ruoli. Con i magistrati ad indagare e trovare i colpevoli. Con il governo che compie una seria verifica su concessioni, piani di investimenti, stato di sicurezza delle opere pubbliche. E con le istituzioni locali in grado di muoversi più velocemente possibile, per mitigare danni che si irradiano su tutto il sistema produttivo del Nord Ovest e sul pil italiano", evidenzia Toti.   

Il governatore rivolge un appello all'esecutivo: "Qualsiasi decisione prenda, non ritardi neppure di un minuto l'avvio dei cantieri per la ricostruzione del ponte. E si facciano, ancora più rapidamente, le grandi opere come la Gronda". "Sono favorevole - prosegue - al fatto che Fincantieri costruisca il ponte, ha le capacità tecniche per farlo. Il governo ci pensi, però: dovremmo aspettare la modifica di leggi o la fine di un lunghissimo contenzioso per fare ripartire cantiere. Occorre un accordo di tutte le parti per ripartire subito".

Autostrade sta cercando di allontanare lo spettro della nazionalizzazione e ieri ha aperto all'ipotesi Cdp. Ma il tentativo è stato bloccato sul nascere dal vicepremier Luigi Di Maio, che ha ribadito  l'intenzione del Governo di procedere con la revoca della concessione, denunciare gli ex ministri che hanno firmato quell'atto e affidare la ricostruzione del ponte a Fincantieri.     A far parlare ieri è stata  un'intervista dell'a.d. di Atlantia e Autostrade Giovanni Castellucci, che si è difeso dalle varie accuse, dicendo no alla nazionalizzazione ("Sarebbe una scelta in controtendenza nel mondo occidentale") e aprendo  al possibile ingresso di Cdp in Autostrade: "Non c' alcun progetto n alcun contratto. Posso dire, tuttavia – ha spiegato a Repubblica - che la cooperazione con fondi di investimenti istituzionali anche di matrice pubblica e con obiettivi di lungo termine fa parte del nostro dna".    Un'idea subito bocciata da Di Maio, che dal Cairo ha replicato sarcastico: "Voi prima avete fatto questo guaio e poi volete una partecipazione per salvarvi in Borsa? Non  questo il nostro obiettivo, il nostro obiettivo  fare in modo che d'ora in poi se si paga il pedaggio non si rischi di morire". E poi ha aggiunto una nuova stoccata alla famiglia Benetton: "Fino ad ora ha parlato l'a.d. di Atlantia, vorrei ascoltare i Benetton, battano un colpo, perché  è veramente vergognoso l'atteggiamento che hanno avuto fino ad ora".