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ITALIA

Processo Cucchi, Tedesco: Chiedo scusa alla famiglia, silenzio era diventato insopportabile

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"Chiedo scusa alla famiglia Cucchi e agli agenti della polizia penitenziaria, imputati al primo processo. Per me questi anni sono stati un muro insormontabile". Lo ha detto in aula all'inizio del suo interrogatorio, davanti alla Corte d'Assise, Francesco Tedesco, il carabiniere imputato di omicidio preterintenzionale che al processo sulla morte di Stefano Cucchi accusa di pestaggio gli altri due militari coimputati, Raffaele D'Alessandro e Alessio Di Bernardo.
 
 
 
Tedesco risponde anche di falso nella compilazione del verbale di arresto di Cucchi e calunnia assieme al maresciallo Roberto Mandolini, all'epoca dei fatti a capo della stazione Appia, dove venne eseguito l'arresto di Cucchi la notte tra il 15 e il 16 ottobre 2009. C'e' poi il carabiniere Vincenzo Nicolardi, accusato di calunnia con gli altri due, nei confronti dei tre agenti di polizia penitenziaria processati a conclusione della prima inchiesta e sempre assolti. Prima che Tedesco cominciasse il suo esame la difesa di Mandolini ha chiesto alla corte di allontanare dall'aula l'appuntato Riccardo Casamassima, altro supertestimone di questa vicenda e oggi presente nella parte riservata al pubblico. Richiesta respinta: Casamassima e' stato autorizzare a seguire il dibattimento.