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Coronavirus

Milano

I dati sul Covid-19 in Lombardia: calano i ricoveri in terapia intensiva

Parla l'Assessore al Bilancio, Finanza e Semplificazione Davide Carlo Caparini

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Il consueto aggiornamento dei dati sull'epidemia in diretta Facebook dal capoluogo lombardo.

I positivi sono: 62.153 (+827). I ricoverati: 12.043 (-34); quelli in terapia intensiva 1.073 (-48). I dimessi 37.659 (+674). I decessi: 11.377 (+235). I tamponi: 221.968 (+7.098).

 

Sono dunque 827 i nuovi positivi al Coronavirus nella regione della Lombardia, con il totale da inizio emergenza che sale a 62.153 pazienti positivi al Covid-19. Il dato conferma il trend in calo registrato negli ultimi giorni. Diminuiscono oggi sia i pazienti ricoverati, che sono oggi 12.043, 34 in meno da ieri, sia le persone in terapia intensiva che scendono a 1.074, 48 in meno in 24 ore. Il numero dei decessi sale a 11.377, 235 in più da ieri. I tamponi eseguiti arrivano a 221.968, 7.098 in 24 ore. I nuovi dimessi dagli ospedali sono solo 34, per un totale di 17.855 persone.

L'aggiornamento è stato comunicato da Davide Caparini, assessore al Bilancio, finanza e semplificazione della Regione Lombardia, nella consueta conferenza stampa per fare il punto sull'emergenza. Caparini ha spiegato che "abbiamo imparato che niente sarà più come prima" e richiamando il fatto che "con i nostri comportamenti possiamo controllare la diffusione del virus." Caparini ha fatto il punto sull'importanza delle nuove frontiere per vivere dopo il virus: "La tecnologia è uno strumento predittivo e di prevenzione fondamentale. Il futuro ci riserva una nuova normalità".

"Le 4 D"
L'assessore Caparini ha parlato "delle quattro D: distanza, dispositivi di protezione individuale, diagnosi, digitalizzazione". Per la nuova normalità è previsto un comitato tecnico-scientifico di sanità che, in accordo con le università che hanno definito le linee guida metodologiche, può arrivare a un patto per lo sviluppo grazie alla collaborazione con le organizzazioni economico-sociali (economiche, sindacali, professionali e sociali). Alla domanda sul perché Milano e le città lombarde siano state l'epicentro della diffusione del Coronavirus, Caparini ha fatto un confronto con New York, Londra e Madrid, e Danilo Cereda, membro dell'unità di crisi di Regione Lombardia, ha dichiarato che "il maggiore scambio commerciale e la maggiore mobilità delle persone ha permesso alla Lombardia di essere al centro di questo episodio epidemico".