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ECONOMIA

Alla viglia del World Economic Forum 2015

Davos. Rapporto Oxfam: "Nel 2016, 1% della popolazione avrà più del restante 99%"

Dal rapporto Oxfam "Grandi disuguaglianze" emerge che l'1% della popolazione ha visto la propria quota di ricchezza crescere dal 44% del 2009 al 48% del 2014 e che a questo ritmo il prossimo anno si supererà il 50% 
 

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Winnie Byanyima, direttore esecutivo Oxfam (Twitter)
Il rapporto sulle grandi disuguaglianze dell'Oxfam rivela che l'anno prossimo la ricchezza detenuta dall'1% della popolazione mondiale supererà quella del restante 99%. Nel documento si evidenzia come "questa disuguaglianza sia in continua e costante crescita e renda necessarie misure dirette a invertire la tendenza".

Espansione della disuguaglianza
Alla vigilia del World Economic Forum 2015 di Davos, il rapporto denuncia il fatto che "l'esplosione della disuguaglianza frena la lotta alla povertà in un mondo dove oltre un miliardo di persone vive con meno di 1,25 dollari al giorno, e 1 su 9 non ha nemmeno abbastanza da mangiare". 

L'analisi dell'Oxfam
Nel documento di analisi dell'Oxfam (l'associazione che riunisce 17 organizzazioni non governative che lavorano con 3000 partner in più di 100 paesi per trovare la soluzione definitiva alla povertà e all'ingiustizia) emerge che l'1% della popolazione ha visto la propria quota di ricchezza mondiale crescere dal 44% del 2009 al 48% del 2014 e che a questo ritmo si supererà il 50% nel 2016. Gli esponenti di questa elite avevano una media di 2,7 milioni di dollari pro capite nel 2014. Del rimanente 52% della ricchezza globale, quasi tutto era posseduto da un altro quinto della popolazione mondiale più agiata, mentre il residuale 5,5% rimaneva disponibile per l'80% del resto del mondo: vale a dire 3,851 dollari a testa, 700 volte meno della media detenuta dal ricchissimo 1%.      

I "Paperon de' paperoni"
Lo scorso anno, Oxfam ha dominato la scena a Davos, rivelando, ricorda l'associazione, che gli 85 "Paperon de' paperoni" del mondo detenevano la ricchezza del 50% della popolazione più povera (3,5 miliardi di persone). Quest'anno il numero dei ricchissimi è sceso a 80, una diminuzione impressionante dai 388 del 2010. La ricchezza di queste persone è raddoppiata in termini di liquidità tra il 2009-2014.  

I dati
La proiezione della ricchezza dell'1% per il 2016 è stata calcolata da Oxfam sulla base di dati tratti da Credit Suisse Global Wealth Datebook (2013 and 2014). I dati relativi agli 80 miliardari più ricchi, invece, sono sono tratti dalla classifica Forbes pubblicata a marzo.

Byanyima: "Lotta all'evasione fiscale e ai cambiamenti climatici"
Winnie Byanyima, direttrice esecutiva di Oxfam International, userà quest'anno tutta l'influenza che deriva dal suo ruolo di co-chair al World Economic Forum, per chiedere "un'azione urgente volta ad arginare la marea crescente della disuguaglianza, partendo - come spiega Oxfam - da una proposta di contrasto reale all'elusione fiscale delle multinazionali e da una spinta verso l'adozione di un trattato globale di lotta ai cambiamenti climatici".  

"Disuguaglianza sconcertante"
"Vogliamo davvero vivere in un mondo dove l'1% possiede più di tutti noi messi insieme?" chiede Winnie Byanyima. "La portata della disuguaglianza è semplicemente sconcertante e il divario tra i ricchissimi e il resto della popolazione mondiale rimane un totem. Negli ultimi 12 mesi - osserva la direttrice esecutiva di Oxfam International -   i leader mondiali, dal Presidente Obama a Christine Lagarde, hanno più volte ribadito quanto necessario e importante sia affrontare il tema della grande disuguaglianza. Ma - avverte Byanyima - ancora poco è stato fatto in termini concreti".      

Barbieri: "I poveri colpiti due volte"
"Se il quadro rimane quello attuale, anche le elite ne pagheranno le conseguenze- evidenzia Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia - E questo perchè, non affrontare il problema della disuguaglianza riporterà la lotta alla povertà indietro di decenni. I più poveri sono poi colpiti due volte: perché - continua Barbieri - hanno accesso a una fetta più piccola della torta e perché in assoluto ci sarà sempre meno torta da spartirsi, visto che la disuguaglianza estrema impedisce la crescita".