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MONDO

L'annuncio su twitter

Dazi, Trump: 15 gennaio firmerò prima fase accordo commerciale con Cina

"La cerimonia avrà luogo alla Casa Bianca. Saranno presenti rappresentanti di alto livello della Cina. Più tardi andrò a Pechino, dove inizieranno i colloqui per la fase due", scrive Trump

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Cina e Stati Uniti firmeranno la prima fase di un accordo commerciale il 15 gennaio. Lo riferisce il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, su Twitter. "Firmerò il nostro grande e completo accordo commerciale di Fase Uno con la Cina il 15 gennaio", si legge nel tweet di Trump.

"La cerimonia avrà luogo alla Casa Bianca. Saranno presenti rappresentanti di alto livello della Cina. Più tardi andrò a Pechino, dove inizieranno i colloqui per la Fase Due", conclude Trump.



Ecco le principali tappe della disputa commerciale da marzo del 2018, tra turbolenze e schiarite:

8 Marzo: imposta su acciaio, alluminio
Il presidente Trump annuncia tariffe del 25% sulle importazioni di acciaio e del 10% sull'alluminio da diversi paesi nel tentativo di ridurre l'enorme deficit commerciale degli Usa. Nel 2017 il deficit ha raggiunto 566 miliardi di dollari, di cui 375 miliardi di dollari con la Cina, il più grande produttore mondiale di acciaio e alluminio.

22 Marzo: la risposta della Cina
Alla vigilia della loro applicazione, Trump sospende le tariffe per diversi paesi ma non per la Cina. Pechino risponde con una lista di 128 prodotti statunitensi su cui si dice che imporrà dazi doganali del 15-25% se i negoziati con Washington falliranno. 

6 Luglio: ricominciano le tensioni
Nonostante i segnali distensivi, gli Stati Uniti riaccendono le tensioni mettendo dazi del 25% su circa 34 miliardi di dollari di importazioni cinesi tra cui auto, dischi e componenti di aerei. Pechino risponde con tariffe di pari dimensioni e portata, anche su prodotti agricoli, automobili e prodotti navali.

23 Agosto: il rilancio di Trump
Washington decide l'imposizione di tariffe su altri 16 miliardi di dollari di merci cinesi, esattamente il giorno dopo la ripresa dei negoziati. La Cina risponde con  tariffe del 25% su 16 miliardi di dollari di merci americane, tra cui le moto Harley-Davidson, bourbon e il succo d'arancia. 

1 Dicembre: la tregua
L'amministrazione Usa sospende per tre mesi l'aumento tariffario dal 10 al 25% che sarebbe dovuto scattare il 1 gennaio su 200 miliardi di dollari di merci cinesi. La Cina, dal canto suo, accetta di acquistare una quantità "molto consistente" di prodotti statunitensi e sospende per tre mesi, a partire dal 1° gennaio, tariffe aggiuntive per le automobili e i ricambi auto prodotti negli Stati Uniti. Allo stesso tempo permette le importazioni di riso americano.

10 Maggio: riprendono e ostilità, obiettivo Huawei
Washington pone fine alla tregua, aumentando i dazi su 200 miliardi di dollari di importazioni cinesi. Trump apre un nuovo fronte nella guerra commerciale e il 15 maggio decide di impedire alle aziende americane l'utilizzo di apparecchiature di telecomunicazione straniere ritenute un rischio per la sicurezza. Una mossa contro il gigante cinese Huawei. Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti annuncia anche il divieto per le aziende Usa che vendono o trasferiscono tecnologia statunitense a Huawei. Il 20 maggio  tuttavia stabilisce una sospensione di 90 giorni del divieto. 

1° Agosto: nuove sanzioni americane
Accusando Pechino di non aver rispettato le promesse di acquistare prodotti agricoli Usa e fermare la vendita dell'oppioide fentanil, Trump annuncia tariffe del 10% su altri 300 miliardi in merci cinesi a partire dal 1° settembre. La decisione significa che praticamente tutti i 660 miliardi di dollari di scambi annuali tra le due maggiori economie del mondo saranno soggetti a dazi. Pechino minaccia contromisure. 

5 Agosto: la guerra valutaria
La Cina permette allo yuan di scendere sotto le 7,0 unità rispetto al dollaro per la prima volta in 11 anni. Washington accusa Pechino di manipolare la sua moneta per sostenere le sue esportazioni ma la Banca centrale cinese nega. I media statali cinesi annunciano che Pechino ha sospeso gli acquisti delle esportazioni agricole americane. 

26 Novembre: stretta finale
Usa e Cina sono alla "stretta finale" sul negoziato: "Sta andando molto bene, ma allo stesso tempo vorremmo che andasse altrettanto bene a Hong Kong", dice Trump, dopo che i principali negoziatori di Washington e Pechino si sono sentiti telefonicamente per dare gli ultimi ritocchi alla Fase 1 dell'accordo.

13 dicembre: raggiunta fase uno dell'intesa
L'accordo sospende l'introduzione di nuove tariffe, sia da parte degli Stati Uniti che della Cina, il 15 dicembre. Trump conferma la sospensione dei dazi al 15% su quasi 160 miliardi di dollari di prodotti made in China, a cui Pechino avrebbe risposto con tariffe su 3.300 prodotti statunitensi.

20 dicembre: Trump sente XI, "Cina pronta all'accordo"
Su Twitter Trump assicura: "Ho avuto un colloquio molto buono col presidente cinese Xi sul nostro gigantesco accordo commerciale. La Cina ha già iniziato acquisti su vasta scala di prodotti agricoli e altro. Si sta organizzando la firma ufficiale" dell'accordo.