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POLITICA

Il pressing di Renzi

De Girolamo venerdì in Aula per rispondere all'interpellanza del Pd

Il ministro dell'Agricoltura si difende annunciando azioni legali a tutela della sua privacy. Renzi la scarica con un tweet: "La Idem si è dimessa, stile completamente diverso". E venerdì sarà a Montecitorio per rispondere all'interpellanza voluta dai democratici. Intanto il M5S presenta una mozione di sfiducia individuale

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Nunzia De Girolamo
Roma
L’appuntamento è per venerdì a Montecitorio quando, il ministro Nunzia De Girolamo, si presenterà alla Camera per rispondere “a tutto”, come lei stessa conferma. Chiarirò la mia posizione in Parlamento, ha dichiarato la titolare dell’Agricoltura che, intanto, annuncia azioni legali per proteggere la sua privacy che ritiene violata dalla pubblicazione delle intercettazioni che la riguardano. Il segretario del Pd Matteo Renzi, con un tweet, ricorda il caso di Josefa Idem che “si è dimessa, dimostrando uno stile completamente diverso”. Il MoVimento5Stelle, per bocca del capogruppo alla Camera Federico D'Incà, annuncia la mozione di sfiducia.

Azioni legali a difesa della privacy
Il ministro dell’Agricoltura, l’alfaniana Nunzia De Girolamo, dopo la bufera che l’ha travolta, con le conversazioni registrate di nascosto da Felice Pisapia, direttore amministrativo dell’Asl di Benevento, riguardo all’assegnazione di un appalto di un ospedale, reagisce : “Predisporrò un esposto in relazione alla captazione illecita di conversazioni registrate abusivamente e alla loro divulgazione attraverso i mezzi di informazione”. Gli avvocati Gaetano Pecorella e Angelo Leone dovranno, continua la De Girolamo, “chiarire le responsabilità di tutti coloro che con atti e fatti gravemente lesivi della mia privacy hanno tentato di ledere la mia immagine e la mia onorabilità”.

Il Pd critico
Una difesa quella della ministra che non convince però il Pd e il suo segretario Renzi che, commentando la vicenda, ricorda il caso della ministra Idem, dimessasi per le rivelazioni su un’Ici non pagata correttamente, “dimostrando uno stile completamente diverso”. Il partito democratico chiede di conoscere "quali siano le valutazioni del ministro sulla vicenda descritta e quali siano state le motivazioni che hanno determinato il suo intervento poco trasparente nelle specifiche questioni, esposte in premessa, contribuendo ad orientare importanti decisioni di interesse pubblico riguardanti l'organizzazione dell'Asl di Benevento". I democratici intendono conoscere inoltre "quali interventi urgenti e tempestivi il ministro delle Politiche agricole intenda adottare per adeguarsi agli standard richiesti dallo stesso governo per attuare la spending review e per valorizzare il personale interno del ministero evitando nomine pletoriche e arbitrarie". I firmatari del documento chiariscono quindi che se "le circostanze venissero confermate da successive indagini", per il ministro si configurerebbero "comportamenti decisamente inopportuni dal punto di vista politico" e una "gestione sconveniente". L'interpellanza, che verrà discussa venerdì, "è il primo passo", sottolineano fonti del Pd, poi in un secondo momento si valuterà se presentare o meno una mozione di sfiducia.

Renzi
Il segretario del Pd spiega su twitter: "Vedremo quello che deciderà il presidente del Consiglio". "Vorrei essere chiaro - aggiunge - tocca al premier decidere del destino dei ministri. E' evidente che può chiedere le sue opinioni ai partiti, ma la scelta dei collaboratori spetta al capo dell'esecutivo". "Il Pd - precisa ancora il segretario - ha chiesto che vada in Aula, racconti la sua versione dei fatti, nessuno fa dei processi ancorché politici in contumacia, e alla luce dei quello che dirà, il Pd prenderà una sua posizione che sarà univoca, non ci sarà bisogno di mediare".

Francesco Boccia
Scontato o quasi il giudizio assolutorio di Francesco Boccia, presidente democratico della Commissione Bilancio della Camera e marito della De Girolamo: "Rispetto massimo, come sempre, per la magistratura: mia moglie non è indagata e sono certo della sua correttezza. Poi ciascuno risponderà ai magistrati di ciò che ha fatto e detto".

La sfiducia dei 5 Stelle 
Il M5S ha presentato alla Camera una mozione di sfiducia individuale nei confronti del ministro Nunzia De Girolamo. Lo annuncia il capogruppo a Montecitorio Federico D'Incà al termine della conferenza dei capigruppo: "Chiederemo, con una lettera alla presidente Boldrini, la calendarizzazione della nostra mozione" per la sfiducia al ministro de Girolamo. "Un politico che si comporta in questo modo non è degno di rappresentare i cittadini", ha dichiarato Silvia Giordano, seconda firmataria della mozione, "chiediamo al duo Letta-Renzi di passare dalle parole ai fatti: votino la sfiducia al ministro De Girolamo".

La difesa del Nuovo Centro Destra
Il Nuovo centrodestra difende invece a spada tratta il ministro dell'Agricoltura e anche il presidente del Consiglio che avrebbe manifestato delle perplessità su un'iniziativa parlamentare, considerata prematura, ai danni dell'esponente del Ncd. La prima risposta, provocatoria, del Nuovo Centro Destra è stata presentare un'interpellanza urgente al ministro De Girolamo "per chiedere come intenda tutelare non solo la sua immagine, ma, e soprattutto, le basi dello stato di diritto nei confronti del soggetto che si è reso responsabile delle registrazioni abusive di cui è stata vittima".  Il documento, firmato dal capogruppo Ncd alla Camera, sottolinea lo "spessore delinquenziale" della persona che ha effettuato le registrazioni abusivamente nella casa del ministro, e evidenzia il pericolo che lo stesso "metta la sua esperienza amministrativo delinquenziale al servizio di altre persone e ai danni di enti pubblici" da parte del giudice che ne ha disposto la misura cautelare, si legge nel testo. Tale vicenda risulta gravissima sotto il profilo etico e giuridico e costituisce una palese lesione del diritto alla riservatezza tutelato dalla Carta Costituzionale. “La collega Nunzia - sostiene il ministro Gaetano Quagliariello - è vittima di un meccanismo contorto dove sfugge il nodo di fondo: la violazione della privacy di un privato cittadino”. Continua il ministro: “Occorre rafforzare il diritto di riservatezza che appartiene anche al più pubblico degli esseri umani”.

Non indagata
La trascrizione dei colloqui tra Pisapia e la De Girolamo è stata depositata da Vincenzo Regardi, avvocato del direttore dell’Asl, destinatario di una misura cautelare di obbligo di residenza . Nell’inchiesta, ad ogni modo, il ministro non risulta indagata. La De Girolamo, nell’abitazione di suo padre, aveva organizzato riunioni con i dirigenti della Asl sannita. Nei meeting si era parlato di appalti per l’assegnazione del servizio 118, della gestione del bar interno all’ospedale Fatebenefratelli e anche delle irregolarità contestate a un commerciante di mozzarelle amico del ministro.