Mezz'ora in più
De Luca: "Ho terrore della movida incontrollata. Servono vaccini"
Ospite di Lucia Annunziata, il governatore della Campania chiede vaccini e fondi per la ripartenza. Isole Covid Free? Questione di buonsenso
Le Regioni, dice, "hanno fatto un ragionamento semplice, siamo stati i primi a parlare di una seconda fase. E questo perché abbiamo due novità di cui tener conto: la campagna di vaccinazione e poi l'Italia è stremata, non ce la fa più. Quindi abbiamo detto che andava trovato un diverso punto di equilibrio fra tutela sanitaria e tutela del lavoro e delle attività economiche". "Sono quindi d'accordo di aprire fino a mezzanotte - aggiunge - e ho il terrore non delle aperture, ma della movida".
Per De Luca la strategia italiana contro il Covid ha avuto tre limiti: "La linea delle mezze misure che non sono servite un granché. Poi non ci siamo preoccupati di avere la produzione di vaccini in Italia. Terzo, è mancato un piano per la sicurezza dei territori. Il mio terrore quindi è per quello che succederà dopo la mezzanotte: se avremo la movida incontrollata per tre mesi magari ci facciamo l'estate, ma a settembre avremo una nuova ondata di Covid".
Vaccini, in Campania 194 mila dosi in meno e chiudono hub
"A gennaio abbiamo deciso tutti insieme di inviare prima più dosi nelle Regioni con una popolazione più anziana, con l'intesa però che ad aprile si recuperassero per la Campania le dosi di vaccino in meno che avevamo ricevuto. Il Commissario Figliuolo poi, insediandosi, ha detto 'distribuiremo sulla base del principio un cittadino un vaccino'. Ma questo criterio non è stato seguito. Ad aprile non abbiamo recuperato le 200mila dosi in meno che abbiamo ricevuto. E questa è una cosa gravissima perché lede un diritto dei cittadini e pesa sulla Regione con la più alta densità abitativa d'Italia e quindi più a rischio. Abbiamo massimo rispetto per il Commissario, ma dobbiamo rispettare le regole e i diritti di tutti. Ad oggi siamo ancora a meno 194mila dosi per la Campania in base alla popolazione". Ha detto ancora il presidente della Campania, che ha confermato la chiusura di due centri di vaccinazione, Mostra d'Oltremare e Capodichino, "per mancanza di dosi".
"Regione Lazio più fortunata di noi nell'approvvigionamento. Noi domani chiudiamo due centri vaccinali per mancanza di vaccini" @VincenzoDeLuca #mezzorainpiù @RaiTre pic.twitter.com/ygy5qc4Unr
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"In Italia abbiamo immunizzato 7,2 milioni di persone al momento - prosegue -, questo vuol dire che per immunizzare tutto il Paese, arrivando a 50 milioni di somministrazioni, noi ci metteremo con questo tempi altri 8-10 mesi e non va bene. Dovremo arrivare a immunizzare massimo per settembre tutta la popolazione, è evidente che mancano i vaccini, ed è uno dei punti critici della campagna".
De Luca punta il dita contro quella che chiama una "campagna di disinformazione": "Bisogna valutare dati su chi ha dato la disponibilità. Noi abbiamo vaccinato il 100% degli ultraottantenni disponibili a vaccinarsi, gli altri non possiamo costringerli"
Isole Covid free: Capri, brand mondiale
Il governatore della Campania ha poi rivendicato la decisione della sua Regione di lanciare vaccinazioni di massa sulle isole più piccole, a partire da Capri (ma anche Ischia, anche se non è un'isola minore). "Noi - ha spiegato durante la trasmissione 'Mezz'ora in più' - abbiamo preso una decisione di puro e semplice buonsenso, di tutela sanitaria delle isole che sono i territori più a rischio, ma abbiamo fatto anche una valutazione relativa ad un comparto economico, il comparto turistico alberghiero: comprendere che se si saltava il mese di maggio saltava la stagione estiva. E dunque al di là degli orientamenti del governo, del commissario al Covid, abbiamo ritenuto di andare avanti sulla nostra scelta: immunizzare le isole". "Ovviamente sappiamo che Capri è un brand mondiale, e dunque era indispensabile dare una accelerata straordinaria - aggiunge -. Adesso proseguiremo nella Costiera Sorrentina, Amalfitana, Cilentana, Campi Flegrei, vogliamo fare una cosa ragionevole".
"Abbiamo deciso di immunizzare le isole. Sappiamo che Capri è un brand per l'Italia nel mondo" @VincenzoDeLuca #mezzorainpiu @RaiTre pic.twitter.com/Jm6MtvNKEA
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Niente marce trionfali
Sulla campagna vaccinale ha detto che "Abbiamo fatto sicuramente dei passi avanti importanti, ma non c'è materia per fare marce trionfali". "Il governo deve cercare di approvvigionarsi di un quantitativo imponente di vaccino al di là dei quattro contrattualizzati con l'Europa, che sono vincolanti per tutti" aggiunge, chiedendo: "Se per validare Pfizer è stata impiegata una settimana, si faccia lo stesso con Sputnik. Metteteci due-tre settimane, ma dopo si dica sì o no. Deve essere interesse dell'Italia sollecitare la validazione di un vaccino aggiuntivo. Con 10 milioni in più di dosi le avremmo date alle categorie economiche e avremmo risolo metà del problema".
"Abbiamo fatto passi in avanti su vaccini, ma governo deve portare avanti richiesta di altri vaccini. Se per validare Pfizer le agenzie del farmaco ci hanno messo una settimana, facessero la stessa cosa con Sputnik" @VincenzoDeLuca #mezzorainpiù @RaiTre pic.twitter.com/hEimq6e7h0
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Poca sensibilità per il Sud
"Non sono all'opposizione del Governo Draghi, ma cerco di difendere gli interessi della mia comunità", ha detto De Luca a proposito delle polemiche con il Governo in materia di attribuzione di fondi del Pnrr al Sud e distribuzione di vaccini. "Non credo che ci sia una grande sensibilità per il Sud nel Governo, al di là delle parole - ha aggiunto il presidente della Giunta regionale campana - e devo ricordare ha aggiunto De Luca che ogni cittadini della Campania riceve per la Sanità 30 euro in meno di uno della Lombardia e 40 in meno di uno del Lazio". Il presidente della Giunta campana ha ribadito che "il Sud riceverà ancora meno del 40% previsto nel Recovery plan, perché per arrivare al 40% hanno inserito risorse da fondi già destinati al Sud". "La mia preoccupazione - ha concluso De Luca - è che non si riuscirà a spendere i 200 milioni del Pnrr se non si realizzerà la sburocratizzazione radicale, da operare con la spada, che occorre".
"In Italia dovremmo avere la stessa motivazione ideale e politica che è stata adottata con il ricongiungimento delle due Germanie dopo la caduta del muro di Berlino, ovvero decidere di recuperare il divario infrastrutturale, sociale e di genere tra Sud e Nord. Le centinaia di miliardi che abbiamo avuto, le abbiamo ottenute precisamente per questi scopi.
Noi, malati di teatralità
"In Italia, dove siamo abituati alla teatralità e al barocco abbiamo chiamato il Recovery Plan, Pnrr, qualcuno ha notizia di quanti cittadini italiani sappiano cosa significa la parola 'resilienza'? Avevamo già dato prova di teatralità e di creatività, cambiando il nome di ministero dell'Ambiente in ministero della Transizione ecologica, determinando un primo danno ecologico, perché abbiamo dovuto buttare via tutta la carta intestata del ministero dell'Ambiente. Siamo malati di teatralità". Poi ha aggiunto: "E' vero anche io sono malato di teatralità, mi taglierei la lingua quando mi scappa qualche battutaccia. C'è stato detto che il 40% delle risorse del Pnrr sono destinate al Sud. Non è vero, perché sono stati conteggiati fondi che erano già stati destinati al Sud. Comunque va dato merito a chi portato in Italia queste risorse, parlo di Gentiloni, dei governi precedenti e anche di qualche forza politica che non andava contro l'Europa, andando poi a chiedere i soldi all'Europa", ha concluso.
"Lei ha notizia che qualche cittadino italiano sappia il significato della parola resilienza? Siamo malati di teatralità" @VincenzoDeLuca #mezzorainpiù @RaiTre pic.twitter.com/Ohxt3Qj3ly
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