Coronavirus
Emergenza coronavirus
Landini: "Decreto Chiudi Italia è stato stravolto". Fontana: "Non sono soddisfatto"
Domani mattina, alle 11, Patuanelli in teleconferenza con Landini, Furlan e Barbagallo. Il Presidente di Confindustria Boccia: "Il 70% del tessuto produttivo italiano chiuderà. Entriamo in economia di guerra". Tensioni anche con alcune regioni, il Presidente della Lombardia: "Non sono soddisfatto del decreto, poi accetto quello che mi diranno i giuristi"

Apertura del governo ai sindacati dopo le proteste legate al nuovo decreto che blocca le fabbriche non essenziali. Il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli ha convocato i leader di Cgil, Cisl e Uil, in teleconferenza, domani mattina alle 11. Landini, Barbagallo e Furlan - in queste ore - hanno inviato una lettera proprio a Patuanelli e al ministro della Salute, Roberto Speranza per cercare di raggiungere un'intesa.
Landini: "Decreto stravolto". Fiom: "Già in atto diverse mobilitazioni"
Il decreto "è stato stravolto" accusa il leader della Cgil Landini e il segretario della Fiom Francesca Re David annuncia che ci sono su territorio nazionale già diverse mobilitazioni. Mobiltazioni che si moltiplicheranno se il Dpcm non verrà rivisto dopo che "è stato raddoppiato l'elenco delle produzioni non essenziali".
Tensioni anche sul fronte delle regioni. Il presidente della Lombardia Attilio Fontana si dice non soddisfatto del decreto: "Ma se dovremo applicarlo lo faremo" sostiene. Mentre in Sicilia, il sindaco di Messina chiede con forza al governo maggiori controlli di chi sbarca sull'isola e annuncia: "Pronta ordinanza per bloccarli"
Fontana: "Non sono contento del Decreto"
"No, non sono particolarmente contento del decreto del governo, perché va a creare degli spazi che noi avevamo cercato di coprire. Io ho già detto e ribadisco che voglio avere un rapporto positivo con il governo e voglio andare in condivisione sulle scelte che faccio". Lo ha detto il presidente dei Regione Lombardia, Attilio Fontana, questa mattina nel corso di una intervista. "Poi accetto quello che mi diranno i giuristi, ossia se vale la mia ordinanza o se vale il Dpcm - ha sottolineato Fontana -. Questa seconda ipotesi, però, significa che gli uffici pubblici sono aperti tutti, gli studi professionali sono aperti, non ci sono sanzioni contro gli assembramenti, i cantieri edili sono aperti, gli alberghi sono aperti. Noi avevamo dato una stretta maggiore, però se si dovrà applicare quello, applicheremo quello".
L'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera aggiunge: "Forse ci aspettavamo un po' più di tempestività in alcune cose ma questo è il momento di lavorare tutti, per i lombardi, per gli italiani per la loro salute. - ha continuato -. Stanno arrivando i respiratori quindi ringraziamo la Protezione civile. La collaborazione c'è sia con il governo che con la Protezione civile nazionale".
Messina: "Governo blocchi sbarchi"
Il sindaco di Messina Cateno De Luca si rivolge al governo e chiede di bloccare gli sbarchi sull'isola. E annuncia che è pronta una diffida: "Basta giocare con la salute, la pazienza dei siciliani ha un limite".
Landini: "Decreto Chiudi Italia stravolto"
"Il decreto Chiudi Italia è stato stravolto. Siamo pronti allo sciopero perchè, semplicemente, siamo coerenti con la responsabilità che abbiamo assunto nei confronti di milioni di persone che rischiano la vita lavorando. Già oggi abbiamo chiesto un incontro al governo". Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini dopo il nuovo decreto del premier che blocca le fabbriche non essenziali. Pronti alla mobilitazione anche Cisl e Uil. Il premier in merito ricorda che in questi giorni sono state analizzate le varie richieste e siamo giunti ad una sintesi soddisfacente, "a guidarci sono il principio di precauzione e la tutela della salute pubblica".
Re David: "Per sconfiggere virus chiudere attività produttive non essenziali"
"Dopo l'incontro di sabato tra governo, imprese e sindacati era stato fatto un elenco di produzioni non essenziali. Ieri nel decreto emanato dal governo l'elenco è stato più che raddoppiato. Non è necessario produrre a ciclo continuo e riempire i magazzini di prodotti che non vengono venduti. Non sono indispensabili le attività dell'industria dell'aerospazio e della difesa". Così la leader della Fiom, Francesca Re David.
La sindacalista sottolinea che è "impossibile pensare di sconfiggere il virus se non si chiudono le attività produttive non essenziali. Sono in corso già oggi iniziative di sciopero su tutto il territorio nazionale, la mobilitazione dei metalmeccanici continuerà finchè non verranno fornite dal governo le i misure necessarie alla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori dell'industria". I sindacati "non hanno il potere di chiudere le fabbriche, è il governo che deve intervenire in questo senso. La Fiom sta facendo accordi con le imprese per le fermate e le riduzioni delle attività produttive con l'utilizzo della cassa integrazione. Chiediamo- conclude Re David- al governo che venga messa al centro la salute dei lavoratori. Se i lavoratori si ammalano, si ammalano i cittadini".
Mercoledì scioperano per 8 ore metalmeccanici della Lombardia. Pronti anche nel Lazio
Sciopero di 8 ore per tutti i metalmeccanici delle aziende della Lombardia mercoledì 25 marzo. Lo hanno deciso Fiom, Fim e Uilm. Lo sciopero coinvolgerà tutti, si legge in una nota, "tranne i lavoratori impegnati in produzioni strettamente collegate all'attività ospedaliera e sanitaria, alle
produzioni di macchinari-attrezzature-manutenzioni per le strutture ospedaliere e alle disposizioni di legge". Anche i metalmeccanici del Lazio annunciano lo sciopero ""in assenza di misure concrete per la messa in sicurezza dei lavoratori".
Boccia: "Il 70% del tessuto produttivo italiano chiuderà",
"Con questo decreto si pone una questione che dall'emergenza economica ci fa entrare nell'economia di guerra" avverte il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dopo lo stop a tutte le attività economiche non essenziali. "Il 70% del tessuto produttivo italiano chiuderà", se il pil è di 1800 miliardi all'anno vuol dire che produciamo 150 miliardi al mese, se chiudiamo il 70% delle attività vuol dire che perdiamo 100 miliardi ogni 30 giorni", sottolinea.
Orlando: "Provvedimento va corretto"
"Chiediamo ai sindacati quel pieno senso di responsabilità che fino a qui hanno manifestato ma chiediamo al governo di tenere aperto il confronto: è essenziale non si rompa quel filo di dialogo e che si raccolgano le istanze che riguardano il tema della sicurezza dei lavoratori". Lo ha detto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, commentando a Rainews la minaccia di sciopero generale arrivata dai sindacati a fronte dell'ultimo decreto del presidente del Consiglio sull'emergenza coronavirus che dispone la chiusura solo di un numero limitato di fabbriche. Per Orlando se ci si è allargati troppo con i servizi ritenuti essenziali, il provvedimento va corretto.
Landini: "Decreto stravolto". Fiom: "Già in atto diverse mobilitazioni"
Il decreto "è stato stravolto" accusa il leader della Cgil Landini e il segretario della Fiom Francesca Re David annuncia che ci sono su territorio nazionale già diverse mobilitazioni. Mobiltazioni che si moltiplicheranno se il Dpcm non verrà rivisto dopo che "è stato raddoppiato l'elenco delle produzioni non essenziali".
Tensioni anche sul fronte delle regioni. Il presidente della Lombardia Attilio Fontana si dice non soddisfatto del decreto: "Ma se dovremo applicarlo lo faremo" sostiene. Mentre in Sicilia, il sindaco di Messina chiede con forza al governo maggiori controlli di chi sbarca sull'isola e annuncia: "Pronta ordinanza per bloccarli"
Fontana: "Non sono contento del Decreto"
"No, non sono particolarmente contento del decreto del governo, perché va a creare degli spazi che noi avevamo cercato di coprire. Io ho già detto e ribadisco che voglio avere un rapporto positivo con il governo e voglio andare in condivisione sulle scelte che faccio". Lo ha detto il presidente dei Regione Lombardia, Attilio Fontana, questa mattina nel corso di una intervista. "Poi accetto quello che mi diranno i giuristi, ossia se vale la mia ordinanza o se vale il Dpcm - ha sottolineato Fontana -. Questa seconda ipotesi, però, significa che gli uffici pubblici sono aperti tutti, gli studi professionali sono aperti, non ci sono sanzioni contro gli assembramenti, i cantieri edili sono aperti, gli alberghi sono aperti. Noi avevamo dato una stretta maggiore, però se si dovrà applicare quello, applicheremo quello".
L'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera aggiunge: "Forse ci aspettavamo un po' più di tempestività in alcune cose ma questo è il momento di lavorare tutti, per i lombardi, per gli italiani per la loro salute. - ha continuato -. Stanno arrivando i respiratori quindi ringraziamo la Protezione civile. La collaborazione c'è sia con il governo che con la Protezione civile nazionale".
Messina: "Governo blocchi sbarchi"
Il sindaco di Messina Cateno De Luca si rivolge al governo e chiede di bloccare gli sbarchi sull'isola. E annuncia che è pronta una diffida: "Basta giocare con la salute, la pazienza dei siciliani ha un limite".
Landini: "Decreto Chiudi Italia stravolto"
"Il decreto Chiudi Italia è stato stravolto. Siamo pronti allo sciopero perchè, semplicemente, siamo coerenti con la responsabilità che abbiamo assunto nei confronti di milioni di persone che rischiano la vita lavorando. Già oggi abbiamo chiesto un incontro al governo". Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini dopo il nuovo decreto del premier che blocca le fabbriche non essenziali. Pronti alla mobilitazione anche Cisl e Uil. Il premier in merito ricorda che in questi giorni sono state analizzate le varie richieste e siamo giunti ad una sintesi soddisfacente, "a guidarci sono il principio di precauzione e la tutela della salute pubblica".
Re David: "Per sconfiggere virus chiudere attività produttive non essenziali"
"Dopo l'incontro di sabato tra governo, imprese e sindacati era stato fatto un elenco di produzioni non essenziali. Ieri nel decreto emanato dal governo l'elenco è stato più che raddoppiato. Non è necessario produrre a ciclo continuo e riempire i magazzini di prodotti che non vengono venduti. Non sono indispensabili le attività dell'industria dell'aerospazio e della difesa". Così la leader della Fiom, Francesca Re David.
La sindacalista sottolinea che è "impossibile pensare di sconfiggere il virus se non si chiudono le attività produttive non essenziali. Sono in corso già oggi iniziative di sciopero su tutto il territorio nazionale, la mobilitazione dei metalmeccanici continuerà finchè non verranno fornite dal governo le i misure necessarie alla protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori dell'industria". I sindacati "non hanno il potere di chiudere le fabbriche, è il governo che deve intervenire in questo senso. La Fiom sta facendo accordi con le imprese per le fermate e le riduzioni delle attività produttive con l'utilizzo della cassa integrazione. Chiediamo- conclude Re David- al governo che venga messa al centro la salute dei lavoratori. Se i lavoratori si ammalano, si ammalano i cittadini".
Mercoledì scioperano per 8 ore metalmeccanici della Lombardia. Pronti anche nel Lazio
Sciopero di 8 ore per tutti i metalmeccanici delle aziende della Lombardia mercoledì 25 marzo. Lo hanno deciso Fiom, Fim e Uilm. Lo sciopero coinvolgerà tutti, si legge in una nota, "tranne i lavoratori impegnati in produzioni strettamente collegate all'attività ospedaliera e sanitaria, alle
produzioni di macchinari-attrezzature-manutenzioni per le strutture ospedaliere e alle disposizioni di legge". Anche i metalmeccanici del Lazio annunciano lo sciopero ""in assenza di misure concrete per la messa in sicurezza dei lavoratori".
Boccia: "Il 70% del tessuto produttivo italiano chiuderà",
"Con questo decreto si pone una questione che dall'emergenza economica ci fa entrare nell'economia di guerra" avverte il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, dopo lo stop a tutte le attività economiche non essenziali. "Il 70% del tessuto produttivo italiano chiuderà", se il pil è di 1800 miliardi all'anno vuol dire che produciamo 150 miliardi al mese, se chiudiamo il 70% delle attività vuol dire che perdiamo 100 miliardi ogni 30 giorni", sottolinea.
Orlando: "Provvedimento va corretto"
"Chiediamo ai sindacati quel pieno senso di responsabilità che fino a qui hanno manifestato ma chiediamo al governo di tenere aperto il confronto: è essenziale non si rompa quel filo di dialogo e che si raccolgano le istanze che riguardano il tema della sicurezza dei lavoratori". Lo ha detto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, commentando a Rainews la minaccia di sciopero generale arrivata dai sindacati a fronte dell'ultimo decreto del presidente del Consiglio sull'emergenza coronavirus che dispone la chiusura solo di un numero limitato di fabbriche. Per Orlando se ci si è allargati troppo con i servizi ritenuti essenziali, il provvedimento va corretto.