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POLITICA

Def, al via l'esame alla Camera. Maggioranza: stop aumento Iva e accise

"Sarà d'obbligo avviare un dialogo nuovo con l'Europa per ottenere regole più flessibili e spazi maggiori per gli interventi" di finanza pubblica, spiega il relatore dei 5Stelle, Federico D'Incà

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E' iniziato l'esame del Def in Aula alla Camera, presente il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il quale ha annunciato di riservarsi di intervenire in sede di replica agli interventi dei gruppi.

La maggioranza impegna il governo "ad assumere tutte le iniziative per favorire il disinnesco della clausole di salvaguardia inerenti l'aumento delle aliquote Iva e delle accise su benzina egasoli" e, ancora "ad individuare le misure da adottare nel 2018 nel rispetto dei saldi di bilancio Così il relatore di maggioranza Federico D'Incà (M5s) illustrando i contenuti della risoluzione al Def nell'aula della Camera. 

"Sarà d'obbligo avviare un dialogo nuovo con l'Europa per ottenere regole più flessibili e spazi maggiori per gli interventi" di finanza pubblica, prosegue Federico D'Incà . Il deputato ha sottolineato che "l'esecutivo si impegna a realizzare nel tempo un cambio radicale di paradigma economico"  e che ha tra le sue priorità "lotta alla povertà, sostegno ai redditi più bassi, scuola, pensioni". Nella risoluzione illustrata, la maggioranza impegna il governo" ad individuare gli interventi prioritari necessari per dare attuazione alle linee programmatiche indicate dal presidente del Consiglio dei ministri nelle sue comunicazioni alle Camere e su cui ha ottenuto la fiducia, sottoponendo tempestivamente tali nuovi indirizzi all'approvazione parlamentare e presentando quindi al Consiglio europeo e alla commissione europea un aggiornamento del Programma di stabilità e del Programma nazionale di riforma".

Def approda nelle aule di Camera e Senato
Il Def dunque arriva nelle aule di Camera e Senato. Approvato dal governo Gentiloni lo scorso 26 aprile, ora il Documento di Economia e Finanza 'light' - che volutamente contiene solo la parte di aggiornamento del quadro tendenziale, ma non quella di programmazione di politica economica - passerà al vaglio del Parlamento a maggioranza gialloverde. Il primo obiettivo, dichiarato da Lega e M5s alle Camere così come al governo, è quello di disinnescare le clausole di salvaguardia che valgono 12,4 miliardi di euro per il solo 2019: senza quei soldi, gli aumenti di Iva e benzina scatterebbero automaticamente il prossimo anno.

"Se le forze politiche daranno l'input, l'aumento dell'Iva verrà disinnescato", ha ribadito a Circo Massimo il viceministro dell'Economia, Massimo Garavaglia. E su questo tema la maggioranza conta di avere largo appoggio in Parlamento. Per quanto riguarda le accise "sulla benzina c'è un'emergenza ancora più urgente che riguarda la fatturazione elettronica. Il primo argomento che andrà trattato è questo. Sulle accise faremo il punto questa settimana. Faremo qualcosa già da subito", ha promesso.

Sul tavolo: pensioni a quota 100; flat tax. Escluso condono fiscale
Sul tavolo però ci sono i principali temi economici del contratto. A partire da quota 100 per le pensioni che "è il primo step da portare a casa e ci stiamo lavorando", ha detto Garavaglia. Non ci sarà invece nessun condono fiscale "perché non è la cosa giusta da fare" mentre l'intenzione dell'esecutivo, a sentire il viceministro, "è riportare in vita gente che è stata messa fuori mercato da regole assurde e sbagliate e alla fine a perderci è proprio il fisco". Ma sul possibile gettito della 'pace fiscale' non ci sono ipotesi concrete: tutto dipende "da come scrivi la norma, cambia tantissimo a seconda dei piccoli dettagli". Anche la flat tax "è un impegno di legislatura", ma come è tutto da vedere: "Qualcosa faremo subito nella legge di Stabilità". Dove dovrebbe esserci la parte relativa alle imprese e le famiglie Iva, mentre le famiglie dovranno aspettare.

Che fine faranno gli 80 euro?
Intanto, gli ottanta euro non verranno toccati ma potrebbero cambiare forma: "La revoca degli 80 euro non è nelle ipotesi in discussione ma secondo me non ha senso lasciarla com'è, dove era stata messa perché ci fosse la scritta in cedolino. A noi non interessa quindi secondo me va messo come riduzione di imposta ma vedremo, questa è la mia impostazione personale".