ITALIA
Extra deficit, vertice maggioranza senza decisioni
Dopo un lungo consiglio dei ministri, un vertice di tre ore con i capi delegazione per trovare una sintesi politica e impostare un 'cambio di passo' si ferma di fronte alle divisioni Pd, M5S e Iv. Nelle stesse ore divampa la protesta, dentro e fuori la politica, sulle linee guida per la scuola in vista della ripresa a settembre.

Dei molti dossier aperti sul tavolo del governo dopo il Consiglio dei Ministri, la riunione serale con i capi delegazione è convocata su quello del decreto economico e del conseguente, ulteriore, scostamento di bilancio.
Sul nuovo deficit il governo non sembra essere giunto a decisioni definitive. La forchetta resta quella che va dai 10 ai 20 miliardi, ma nella maggioranza non c'è accordo su cosa debba essere finanziato. Ad esempio il taglio dell'Iva: "Il premier ci deve fare proposte concrete e con un cronoprogramma preciso. Serve che ci spieghino perché l'Iva è diventata la nuova priorità. Noi abbiamo costruito un programma di governo su un'altra priorità", è l'ennesimo stop che arriva dal Pd per bocca del suo capogruppo alla camera Graziano Delrio. I dem vogliono piuttosto interventi sul costo del lavoro, mentre Italia Viva punta su un intervento sull'Irpef.
Poi ci sono da finanziare le richieste dei comuni, del comparto del turismo, dei piccoli imprenditori rimasti fuori dalle misure varate finora e con gli stessi soldi si vorrebbe almeno cominciare la riforma della cassa integrazione. I grandi ritardi nei pagamenti della Cig, (ancora non sarebbero stati completati i pagamenti del bimestre Marzo -Aprile) pesano sulla credibilità dell'esecutivo M5S-Dem e nel mirino è finito il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico: "C'è piena fiducia nel presidente dell'Inps" sostengono fonti di Palazzo Chigi, ma "il meccanismo della cassa integrazione che abbiamo ereditato è troppo articolato e farraginoso".
Sul dl semplificazioni nelle prossime ore il premier tenterà un'ultima accelerazione per avere un testo pronto per il CdM almeno entro la metà della settimana prossima.
Sul nuovo deficit il governo non sembra essere giunto a decisioni definitive. La forchetta resta quella che va dai 10 ai 20 miliardi, ma nella maggioranza non c'è accordo su cosa debba essere finanziato. Ad esempio il taglio dell'Iva: "Il premier ci deve fare proposte concrete e con un cronoprogramma preciso. Serve che ci spieghino perché l'Iva è diventata la nuova priorità. Noi abbiamo costruito un programma di governo su un'altra priorità", è l'ennesimo stop che arriva dal Pd per bocca del suo capogruppo alla camera Graziano Delrio. I dem vogliono piuttosto interventi sul costo del lavoro, mentre Italia Viva punta su un intervento sull'Irpef.
Poi ci sono da finanziare le richieste dei comuni, del comparto del turismo, dei piccoli imprenditori rimasti fuori dalle misure varate finora e con gli stessi soldi si vorrebbe almeno cominciare la riforma della cassa integrazione. I grandi ritardi nei pagamenti della Cig, (ancora non sarebbero stati completati i pagamenti del bimestre Marzo -Aprile) pesano sulla credibilità dell'esecutivo M5S-Dem e nel mirino è finito il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico: "C'è piena fiducia nel presidente dell'Inps" sostengono fonti di Palazzo Chigi, ma "il meccanismo della cassa integrazione che abbiamo ereditato è troppo articolato e farraginoso".
Sul dl semplificazioni nelle prossime ore il premier tenterà un'ultima accelerazione per avere un testo pronto per il CdM almeno entro la metà della settimana prossima.