ITALIA
Salvini: preso il quarto verme, carcere duro e a casa
Desirée: preso il quarto uomo, bloccato a Foggia
La Squadra Mobile di Foggia ha catturato il presunto quarto uomo che sarebbe coinvolto nella morte di Desirée, la sedicenne violentata e uccisa in un edificio dismesso nel quartiere di San Lorenzo a Roma

È stato fermato il quarto uomo sospettato della morte di Desiree Mariottini. Sarebbe un cittadino del Gambia (o del Ghana, secondo altre fonti) di circa 30 anni di nome Yousif ed è stato rintracciato nella periferia di Foggia mentre stava per lasciare l'Italia. La sua posizione è al vaglio degli inquirenti per capire il ruolo che ha avuto nella vicenda.
L'arresto è stato effettuato dalla Squadra Mobile di Foggia. L'uomo era in possesso di circa dieci chilogrammi di marijuana. Secondo fonti investigative, lo stupefacente era nella baracca dove è stato trovato. L'uomo è stato anche trovato in possesso di una pistola giocattolo, di metadone e di qualche grammo di hascisc. All'arrivo delle forze dell'ordine si è barricato nella baracca ed è stato necessario sfondare la porta per arrestarlo.
L'uomo arrestato a Foggia era titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciato dalla Questura di Napoli il 15 dicembre del 2012 che era scaduto l'11 gennaio 2014. Sempre da quanto si apprende, il 27 marzo scorso l'uomo era stato accompagnato dal personale del Commissariato di San Lorenzo all'ufficio immigrazione della questura di Roma per l'identificazione e invitato a recarsi alla questura di Napoli, presso l'ufficio immigrazione, per regolarizzare la sua posizione.
Il procuratore di Foggia
"Confermo che un cittadino straniero è stato fermato e che sarebbe coinvolto nell'omicidio di Desirée Mariottini. Abbiamo notizie ancora frammentarie e non sappiamo se procederemo con un fermo di polizia giudiziaria o se c'è già una ordinanza di arresto che arriverà da Roma". Così all'agenzia Dire il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro, conferma la notizia che un cittadino del Gambia è stato bloccato nei pressi del Cara di Borgo Mezzanone, vicino Foggia. L'uomo si era rifugiato nell'area cosiddetta "ex pista" - chiamata così perché occupa una lingua di terra in passato inglobata nell'aeroporto militare - che ospita un agglomerato di lamiere precario e fatiscente che ha soppiantato il Cara e in cui molti stranieri trovano un luogo in cui vivere. "Sono stato da poco informato - aggiunge Vaccaro - e si sta vagliando la sua posizione nel tremendo assassinio".
Gli altri 3 fermati domani davanti al Gip
Gli altri tre fermati e coinvolti nella vicenda sono il 26enne Mamadou Gara e il 43enne Brian Minteh, entrambi senegalesi, e il nigeriano Alinno Chima di 46 anni. Sono stati fissati per domani mattina, nel carcere di Regina Coeli, a Roma, gli interrogatori di convalida per i tre fermati a Roma. Compariranno davanti alla gip Maria Paola Tomaselli. Nei loro confronti la Procura contesta i reati di omicidio, violenza sessuale e cessione di stupefacenti.
Salvini: preso il quarto verme, carcere duro e a casa
"Catturato a Foggia il quarto verme che avrebbe stuprato e portato alla morte Desirée. Si tratta (guarda caso) di un immigrato clandestino. Per lui, come per gli altri tre, carcere duro e a casa!. Ringrazio la Procura e le forze dell'ordine per la rapidità e l'efficacia". Così su Twitter il ministro dell'Interno Matteo Salvini commenta l'arresto del quarto uomo coinvolto nella morte della sedicenne di Cisterna di Latina.
L'arresto è stato effettuato dalla Squadra Mobile di Foggia. L'uomo era in possesso di circa dieci chilogrammi di marijuana. Secondo fonti investigative, lo stupefacente era nella baracca dove è stato trovato. L'uomo è stato anche trovato in possesso di una pistola giocattolo, di metadone e di qualche grammo di hascisc. All'arrivo delle forze dell'ordine si è barricato nella baracca ed è stato necessario sfondare la porta per arrestarlo.
L'uomo arrestato a Foggia era titolare di un permesso di soggiorno per motivi umanitari rilasciato dalla Questura di Napoli il 15 dicembre del 2012 che era scaduto l'11 gennaio 2014. Sempre da quanto si apprende, il 27 marzo scorso l'uomo era stato accompagnato dal personale del Commissariato di San Lorenzo all'ufficio immigrazione della questura di Roma per l'identificazione e invitato a recarsi alla questura di Napoli, presso l'ufficio immigrazione, per regolarizzare la sua posizione.
Preso a Foggia da agenti della Polizia di Stato il quarto presunto responsabile dell’omicidio di #DesiréeMariottini, anche per lui l’accusa è di omicidio, violenza sessuale di gruppo e cessione di stupefacenti #26ottobre pic.twitter.com/j4Rvvgkq3G
— Polizia di Stato (@poliziadistato) 26 ottobre 2018
Il procuratore di Foggia
"Confermo che un cittadino straniero è stato fermato e che sarebbe coinvolto nell'omicidio di Desirée Mariottini. Abbiamo notizie ancora frammentarie e non sappiamo se procederemo con un fermo di polizia giudiziaria o se c'è già una ordinanza di arresto che arriverà da Roma". Così all'agenzia Dire il procuratore di Foggia, Ludovico Vaccaro, conferma la notizia che un cittadino del Gambia è stato bloccato nei pressi del Cara di Borgo Mezzanone, vicino Foggia. L'uomo si era rifugiato nell'area cosiddetta "ex pista" - chiamata così perché occupa una lingua di terra in passato inglobata nell'aeroporto militare - che ospita un agglomerato di lamiere precario e fatiscente che ha soppiantato il Cara e in cui molti stranieri trovano un luogo in cui vivere. "Sono stato da poco informato - aggiunge Vaccaro - e si sta vagliando la sua posizione nel tremendo assassinio".
Gli altri 3 fermati domani davanti al Gip
Gli altri tre fermati e coinvolti nella vicenda sono il 26enne Mamadou Gara e il 43enne Brian Minteh, entrambi senegalesi, e il nigeriano Alinno Chima di 46 anni. Sono stati fissati per domani mattina, nel carcere di Regina Coeli, a Roma, gli interrogatori di convalida per i tre fermati a Roma. Compariranno davanti alla gip Maria Paola Tomaselli. Nei loro confronti la Procura contesta i reati di omicidio, violenza sessuale e cessione di stupefacenti.
Salvini: preso il quarto verme, carcere duro e a casa
"Catturato a Foggia il quarto verme che avrebbe stuprato e portato alla morte Desirée. Si tratta (guarda caso) di un immigrato clandestino. Per lui, come per gli altri tre, carcere duro e a casa!. Ringrazio la Procura e le forze dell'ordine per la rapidità e l'efficacia". Così su Twitter il ministro dell'Interno Matteo Salvini commenta l'arresto del quarto uomo coinvolto nella morte della sedicenne di Cisterna di Latina.