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Coronavirus

L'audizione

Di Maio: da Unione Europea passi insufficienti, bisogna superare egoismi

Dopo le parole della Presidente Von der Leyen in plenaria a Bruxelles, il commento del ministro degli esteri Di Maio: servono strumenti nuovi e dimostrare nei fatti la solidarietà

 

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L'Italia è stato il primo paese a gestire la pandemia a livello europeo, con un bilancio nel numero delle vittime tra i più drammatici in Europa. I costi per la sanità e l'economia sono finiti sul tavolo delle trattative per gli aiuti a Bruxelles, trovando da subito ostilità da parte dei leader europei tra cui la stessa presidente della Commissione Ursula Von der Leyen che oggi, invece, in un discorso al Parlamento europeo ha presentato le sue 'sentite scuse' al nostro Paese, "molti erano assenti quando chiedevate aiuto" ha detto in plenaria.

Ma per il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio  "L'Unione europea ha fatto passi avanti importanti ma "non ancora sufficienti. Né in qualità né in quantità", ha detto in un'audizione congiunta Camera-Senato sul coronavirus dopo le parole arrivate da Bruxelles.
 
"L'unione si gioca la partita della vita", ha aggiunto, sottolineando che "la sfida della pandemia è talmente straordinaria che richiede strumenti nuovi, ci impone di superare miopi egoismi nazionali e dimostrare, nei fatti, una solidarietà all'altezza dei nostri valori".
 
Per quanto riguarda la cosiddetta fase 2 il ministro 5 stelle ha detto che è auspicabile e che potrà verificarsi solo "in sicurezza e quando la comunità scientifica ce lo dirà'', "ma dobbiamo farlo con attenzione per non trovarci come alcuni stati all'estero che per la fretta di riaprire tutto hanno dovuto chiudere tutto". "Tutti vogliamo riavviarci alla riapertura, ma deve essere intelligente. C'è la responsabilità per il lavoro, ma la responsabilità più grande è per la vita delle persone. Non dobbiamo abbassare la guardia, rischiamo di sprecare il lavoro fatto. Dobbiamo rivolgerci quindi a chi ne sa più di noi, agli scienziati che ci dicono di essere prudenti".

Una riflessione anche sul Mes: "Io capisco che in questi giorni nel nostro Paese ci sia un dibattito su alcuni strumenti come il Mes che però vale 37 miliardi. Noi invece stiamo portando avanti una trattativa per 1.500 miliardi. Oggi non è il momento di discutere tra di noi, ma andare a quei tavoli uniti e ottenere il miglior accordo possibile per l'Italia". "In questi giorni si sta portando avanti la trattativa più difficile che l'Italia abbia mai affrontato, il 23 aprile sarà il giorno della verità per sapere se abbiamo a disposizione 1.500 miliardi di euro per riuscire a affrontare i problemi della nostra economia".