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POLITICA

Conte: "è tutta una fumata bianca"

Di Maio: Francia finanzia manovra facendo un deficit del 2,8%? Faremo come loro

Il vicepremier: "possiamo fare meglio di Macron".  Fumata nera ieri nella riunione governativa preparatoria in vista della presentazione della nota di aggiornamento al Def e della legge di bilancio. Ma il tempo stringe: deve essere presentata entro il 27.

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Meno tasse e più deficit: la ricetta francese, per una volta, entusiasma il governo gialloverde con Luigi Di Maio che prende ad esempio Emmanuel Macron e additando come esempio i cugini d'Oltralpe twitta: "La Francia per finanziare la sua manovra economica farà un deficit del 2,8%. Siamo un Paese sovrano esattamente come la Francia. I soldi ci sono e si possono finalmente spendere a favore dei cittadini. In Italia come in Francia". Anzi, "possiamo fare meglio di Macron". Parole che di sicuro avranno fatto balzare sulla sedia il ministro dell'Economia, Giovanni Tria.


Il vicepremier, nonchè ministro del Lavoro, sbotta: "Basta esser più realisti del re dobbiamo iniziare a pensare ai cittadini prima che ai numerini". E sul profilo Instagram risponde ai followers assicurando che  questa sarà "la manovra del popolo" e dentro "ci saranno reddito di cittadinanza, superamento della Fornero e i soldi per i truffati delle banche" mentre "non ci saranno tagli ai servizi sanitari". Confermato l'aumento delle pensioni minime a 780 euro mentre rimane lo scetticismo sulla pace fiscale cara al centrodestra: "il condono fino a un milione di euro per noi è inaccettabile. I furbi non vanno premiati, e infatti a fine settembre nel decreto fiscale verrà previsto il carcere per chi evade".


La battaglia di Di Maio per mantenere il rapporto deficit/Pil al 1,6%, su cui si è impuntato per settimane, sembra ormai pressoché persa. Ma certo il numeri su cui si tratta a palazzo Chigi, dove ieri mattina si è tornati a riunirsi per parlare di manovra, sono ben diversi da quelli francesi. In verità il pressing M5s-Lega ha sempre puntato sul superamento del 2% per liberare alcuni miliardi di euro da impiegare per le riforme.

Nota di aggiornamento al Def deve essere presentata entro il 27
Si cerca dunque di trovare un accordo nel più breve tempo possibile: la nota di aggiornamento al Def, accompagnata dal quadro programmatico delle riforme che costituisce l'ossatura della legge di Bilancio, deve essere infatti presentata entro il 27. Ma  sembre difficile che si chiuda prima di questa data visto che il premier Conte  è in partenza per New York per partecipare ai lavori dell'assemblea Onu. Per questo motivo le riunioni di ieri sulla manovra a palazzo Chigi sono andate avanti tutta la giornata, al mattino con i vicepremier Di Maio e Salvini, i ministri Tria e Savona, il sottosegretario Giorgetti.

Al pomeriggio senza i due leader di maggioranza, ma con una visita a palazzo Chigi che decisamente non è passata inosservata: il premier Conte infatti ha ricevuto il ragioniere generale dello Stato Daniele Franco, finito nei giorni scorsi nel mirino dei M5s  che lo accusavano di resistenze rispetto alla volontà politica di trovare soldi per le riforme da inserire nella legge di Bilancio. Il ragioniere dello Stato, lo ricordiamo, ha la peculiarità di poter valutare ed eventualmente bocciare in piena autonomia ogni singola norma se ritenuta mancante di copertura adeguata. Franco è  andato a  Palazzo Chigi per accompagnare il ministro Tria alla riunione sulla la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef), insieme ad altri tecnici e tutta la squadra che assiste il ministro, e ha portato le sue tabelle e tutto il materiale che ogni anno prepara per la Nadef. Nonostante il nulla di fatto nella riunione governativa preparatoria in vista della presentazione della nota di aggiornamento al Def e della legge di bilancio, il premier assicura che "è tutta una fumata bianca".