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POLITICA

Governo

Di Maio: jobs act va rivisto. Salvini: per clandestini è finita la pacchia

Il premier Conte: "Dobbiamo lavorare quotidianamente per tutti gli italiani ma sarebbe sbagliato agire con la logica dell'emergenza, serve l'impegno continuo e programmato"

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"Non fatemi i complimenti adesso, non ho fatto ancora nulla. Spero che me li possiate fare dopo. Finora sono state fatte troppe chiacchiere, ora bisogna fare i fatti". Così il nuovo premier Giuseppe Conte ha risposto tra la calca dei cittadini ai Fori Imperiali - in occasione dei festeggiamenti del 2 giugno - a chi gli faceva i complimenti. 

"Tenete duro, teniamo duro" ha aggiunto con il gesto del pugno serrato. Ed ha aggiunto: "E' sbagliato rappresentare il paese come un paese di corrotti. Ci sono degli episodi di corruzione così come ce ne sono anche in altri paesi". Il premier ha poi sottolineato: "Dobbiamo lavorare quotidianamente per tutti gli italiani ma sarebbe sbagliato agire con la logica
dell'emergenza, serve l'impegno continuo e programmato". 

Salvini: per i clandestini è finita la pacchia
"Domani vado in Sicilia, è la nostra frontiera. Voglio migliorare gli accordi da cui arrivano migliaia di disperati per il bene nostro e loro! ". Così Matteo Salvini, prima di prendere parte alle celebrazioni, a Roma, del 2 giugno. Il problema dei migranti - dunque - resta in cima all'agenda del neo ministro dell'Interno, così come la lotta alla precarietà. Poi ha proseguito: abbiamo regalato agli italiani la speranza. Ora dalla speranza bisogna passare ai fatti". Inoltre sottolinea che "in Italia i Comuni, i territori, sono un unicum in tutta l'Europa: noi li vogliamo valorizzare, li vogliamo far valere in Europa che finora i ha condannati". Salvini spiega che sentirà i ministri Ue "con cui collaborare e non litigare". E su Dublino attacca: "Le modifiche ai regolamenti sono peggiorative per l'Italia, quindi se ci sarò, o chiunque ci sarà al posto mio, porterà una voce contraria dell'Italia a una riforma che invece di aiutarci a condividere il problema continua a stressare sull'Italia il problema immigrazione. Quindi, se ci sono è per dire no". Il vertice dei ministri dell'Interno Ue si terrà a Lussemburgo il 4 e il 5 giugno. E poi: "Per gli immigrati clandestini è finita la pacchia, preparatevi a fare le valigie, in maniera educata e tranquilla, ma se ne devono andare", ha affermato a Vicenza, in un incontro in piazza per dare l'appoggio al candidato sindaco Francesco Rucco. Con lui anche il governatore del Veneto Luca Zaia. Poi, in merito al futuro ruolo delle Ong attive nel salvataggio dei migranti che quasi quotidianamente attraversano il Mediterraneo, ha aggiunto che "gli Stati devono tornare a essere Stati e i vice scafisti non devono porter attraccare nei porti italiani". 

Di Maio: Jobs act va rivisto
"Il Jobs Act va rivisto, c'è troppa precarietà. La gente non ha certezza neanche più per prenotarsi le vacanze, non solo per sposarsi. E, se dobbiamo dare più forza all'economia, la dobbiamo ridurre", questa precarietà. Così Luigi Di Maio, in una diretta Facebook dal ministero che dovrà gestire. "Il datore e il dipendente in Italia non devono essere nemici. In Italia, nelle piccole e medie imprese, ci sono i datori che sono un po' dipendenti e i dipendenti che sono um po' imprenditori", ha proseguito. Poi sulla Fornero aggiunge: "applicheremo la misura quota 100 per superarla". E conclude: "Da questi ministeri partono i nostri grandi cavalli di battaglia. Oggi dobbiamo individuare le iniziative da affrontare subito senza promesse irrealizzabili: gli imprenditori dobbiamo lasciarli in pace, quindi via spesometron via redditometro, via gli studi di settore".

"Questo governo ha un grande significato anche dal punto di vista della sintonia geografica" dell'Italia: lo ha sottolineato Luigi di Maio, vicepremier e ministro del Lavoro, questa mattina arrivando a via dei Fori imperiali. "Il Movimento Cinque stelle", ha ricordato Di Maio, "è stata la prima forza politica in assoluto con oltre il 50% ed è stata prima forza politica in tante regioni del nord. La Lega è stata prima forza politica in assoluto nel Nord e, io credo, che se non abbiamo unito l'Italia dal punto di vista geografico, sicuramente lo abbiamo fatto dal punto di vista delle istanze sociali".  

Il ministro ha poi ricordato: "Già da oggi pomeriggio sarò al lavoro al ministero, così come tanti altri ministri. Credo che possiamo davvero fare la differenza. Saranno i cittadini a giudicarci. Non facciamo annunci. Siamo una bella squadra, molto affiatata e possiamo lavorare bene insieme".  

Fontana: famiglie gay non esistono. Salvini: sue idee non nel contratto
Dice di essere "contro un modello culturale relativista. Un modello della globalizzazione fatto dai poteri finanziari che disegna un mondo dove non esistono le comunità, e quindi la famiglia che è la prima e più importante comunità della nostra società". Così il neo ministro alla famiglia, Lorenzo Fontana in un'intervista rilasciata al Corriere. Per Fontana "l’idea è di abbassare l’Iva per tutti i prodotti che riguardano l’infanzia. Ma metterò in atto anche delle politiche per cercare di ridurre il numero degli aborti. Voglio intervenire per potenziare i consultori così di cercare di dissuadere le donne dall’abortire. Sono cattolico, non lo  nascondo. Ed è per questo che credo e dico anche che la famiglia sia quella naturale, dove un bambino deve avere una mamma e un papà. E sulle famiglie arcobaleno Fontana è lapidario. "Una legge in proposito non esiste" e quindi "in Italia non esistono".

A poche ore la smentita di Salvini:  "Fontana è libero di avere le sue idee" dice il leader della Lega ai microfoni di Fanpage.it "Ma non sono priorità e non sono nel contratto di governo".

Berlusconi: italiani per bene scendano in campo
"Noi rimaniamo coerenti e fedeli al voto del popolo di centro-destra e saremo perciò molto rigorosi nell'opporci a tutto quello che giudicheremo non positivo per l'Italia e per gli italiani". Lo afferma il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi in un videomessaggio. "Ci opporremo al pauperismo e al giustizialismo, ad ogni atto che mette in pericolo i conti pubblici e il ruolo internazionale del nostro paese, il lavoro e il risparmio degli italiani, la nostra liberta'". 

"Per questo noi non possiamo che votare no alla fiducia a questo governo. Oggi l'Italia ha bisogno di ben altro, come nel '94 quando facemmo nascere il centro-destra. Ancora oggi ci dobbiamo mobilitare per dare voce ad un'Italia che non puo' identificarsi nel governo giallo verde ne' naturalmente nella sinistra" spiega ancora Berlusconi. "Nel corso di questi 25 anni abbiamo rappresentato la parte migliore dell'Italia, un'Italia che oggi chiede il cambiamento ma nella responsabilità e nella concretezza. E' l'Italia delle persone serie, delle persone di buon senso, delle persone perbene, e' l'Italia che ragiona che lavora, ha esperienza e competenza e sente il dovere di aiutare chi e' rimasto indietro.

Insomma è la parte migliore del nostro paese. Noi di Forza Italia - prosegue - siamo ancora qui oggi a rappresentare questa parte del paese, una parte e certamente maggioritaria ma che in questi anni e' stata dispersa disorientata confusa. Noi siamo con gli italiani che vogliono eliminare l'oppressione fiscale, l'oppressione burocratica l'oppressione giudiziaria. Siamo quelli italiani consapevoli che non sono i cittadini al servizio dello Stato bensi' e' lo Stato che deve essere al servizio dei cittadini a cui deve garantire una piena e completa libertà". 

Berlusconi assicura che Forza Italia è "per l'Europa, perche' L'Europa ha il grandissimo merito di averci garantito dopo due guerre mondiali 70 anni di pace assoluta; ci ha garantito anche il grande vantaggio della libera circolazione delle persone, delle imprese e dei capitali attraverso delle frontiere sulle quali hanno lasciato il loro sangue milioni e milioni di giovani europei. Siamo tuttavia per sempre consapevoli che l'Europa deve cambiare e deve rifondarsi dal basso, come una comunità di Popoli liberi e non come una burocrazia asfissiante perchè altrimenti il sogno europeo potrebbe trasformarsi davvero in un incubo". 

 "Insomma - conclude - noi siamo consapevoli che quello che stiamo vivendo è il momento della serietà, della responsabilità, della capacità concreta di costruire il futuro sulla base dell'esperienza e della competenza. E' un dovere che abbiamo verso tutti gli italiani, ma che sentiamo soprattutto verso i giovani ai quali dobbiamo lasciare un paese migliore come i nostri padri lo hanno lasciato a noi". 


Meloni: con Tria passo indietro per sovranisti
Il neo-ministro dell'Economia, Giovanni Tria, "e' un tecnico" con "una posizione intermedia su Euro ed Europa, probabilmente piu' adatta a rassicurare le preoccupazioni della signora Merkel e del signor Juncker. Quindi dal punto di vista sovranista e' un deciso passo indietro rispetto a Savona": lo ha affermato la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, in un'intervista alla Gazzetta del Mezzogiorno.

"L'auspicio di Fratelli d'Italia", ha spiegato la Meloni, "e' che il governo faccia bene, che migliori le condizioni di vita degli italiani. Tifiamo sempre per la nazione. Guardando il cosiddetto 'contratto' di governo, tutto dipenderà dalle priorità su cui punterà il premier: speriamo che abbia il maggior spazio possibile il programma del centrodestra con cui la Lega si era presentata alle elezioni insieme agli alleati". Sul veto pentastellato al nostro ingresso nel governo "ho l'impressione che abbia pesato la nostra coerenza, e ne son fiera", ha detto la leader di FdI. "Sosterremo qualunque iniziativa del governo vada nella direzione di una nazione sovrana, di nuovo in possesso del controllo delle sue frontiere, libera dal giogo fiscale e burocratico", ha aggiunto la meloni, "quando pero' arriveranno in aula provvedimenti figli della cultura declinista e assistenzialista del M5S, ci opporremo convintamente".

Sul futuro per il centrodestra, la Meloni ha osservato che "questa area è un campo che va presidiato perchè esiste come sentimento maggioritario tra gli italiani, come emerso dalle urne il 4 marzo e dalle elezioni regionali degli ultimi due mesi. Non so se il centrodestra esista come coalizione finora conosciuta, ma questo lo vedremo in futuro".

Delrio: Pd in trincea
"Siamo in trincea. Se noi ci siamo, se i cittadini si mobilitano, vedrete che faremo cambiare idea a questo governo. Sull'euro e sull'Europa. Siamo qui per ripartire, per difendere l'Italia e i risparmi dei cittadini da avventure pericolose": lo ha detto l'ex ministro e attuale capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, in un colloquio con la Stampa. "Se non ci fossimo mobilitati avrebbero portato fino in fondo l'attacco contro il Capo dello Stato, abbiamo fermato il tentativo di imporre i ministri al Quirinale, ora dobbiamo aiutare i cittadini a capire la posta in gioco", ha sottolineato Delrio. "Saremo vigilanti", ha promesso l'ex ministro, "ci aspettiamo che il nuovo presidente porti alle Camere il suo programma, vogliamo evitare che Conte sia un pupazzo nelle mani di Salvini e Di Maio. Verificheremo ogni misura del governo, impediremo scelte incostituzionali. Se vorranno uscire dall'euro lo dovranno dire chiaramente agli italiani".