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POLITICA

Le spese del M5S, Di Maio si difende: in 3 anni restituito 204.582 euro

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Il giorno dopo le polemiche sui 100mila euro spesi per iniziative sul territorio da Luigi Di Maio, il deputato 5 Stelle e vicepresidente della Camera si difende sul blog di Beppe Grillo. E passa al contrattacco: "Tra lo stipendio da deputato, lo stipendio aggiuntivo da vicepresidente della Camera, i vari rimborsi e spese di rappresentanza, ho restituito ai cittadini italiani in tre anni e mezzo 204.582,62 euro".     "E sono felice di averlo fatto - spiega Di Maio - da quando sono stato eletto deputato e poi vicepresidente della Camera, avrei avuto diritto a: Stipendio aggiuntivo da Vice Presidente Stipendio pieno da deputato (di cui restituisco la metà) Spese di rappresentanza Auto blu Telepass gratuito Cellulare di servizio Spese gratuite in tipografia Tutti i rimborsi spese che non uso e non rendiconto ma ho rinunciato. E' capitato anche che abbia pagato alberghi, biglietti aerei e dei treni per viaggi istituzionali e biglietti aerei-treni per gli eventi sul territorio, senza farli rimborsare alla Camera, anche se ne avrei avuto diritto".     "In pratica - continua - gestisco due cariche, ma lo Stato ne paga solo una. Le spese che ho sostenuto e rendicontato riguardano le attività istituzionali e gli appuntamenti sul territorio, a cui prendo parte praticamente ogni giorno da 3 anni. Tutti insieme io e i miei colleghi parlamentari del Movimento 5 Stelle abbiamo fatto risparmiare ai cittadini italiani oltre 18 milioni di euro. Anzi, non li abbiamo solo fatti risparmiare, ma li abbiamo anche messi a frutto per le piccole imprese italiane, versandoli al Fondo per il Microcredito con cui abbiamo aiutato 3000 imprese in tutta Italia e abbiamo creato circa 6000 posti di lavoro. Periodicamente i giornali accedono ai nostri rendiconti e iniziano a parlare dei nostri rimborsi. La cosa incredibile è che ci siamo riusciti: finalmente in Italia si parla di politici che restituiscono gli stipendi e che rendicontano le proprie spese! Se ve l'avessero detto 3 anni fa non ci avreste creduto. Invece oggi siamo arrivati a questa che è una vera e propria rivoluzione culturale per la politica italiana. Purtroppo dobbiamo registrare che diversi esemplari della vecchia specie politica non hanno ancora capito cosa è successo e, frastornati, ci rincorrono e provano persino a farci le pulci su quello che restituiamo, loro che si tengono tutto, non restituiscono un centesimo e non rendicontano niente di niente! E a volte qualcosa se lo rubano pure. Per correttezza dobbiamo dire che qualcosa, in effetti, restituiscono: ma al loro partito, cioe' a se' stessi".    


"Qualche giornale spaccia i nostri rendiconti come scoop - attacca Di Maio - ma questi sono trasparenti e pubblici. Li trovate su tirendiconto.it. Siamo in attesa, ormai da circa 3 anni e mezzo, di una conferenza stampa del PD che annuncia che i propri parlamentari si ridurranno gli stipendi e rendiconteranno le spese, magari su tirendicontopd.it Lo stesso discorso vale per Forza Italia, la Lega, Scelta Civica, NCD o altri partiti che l'ultima volta che siamo andati a votare non esistevano ma che ora fanno parte del governo. La speranza è l'ultima a morire. Chissa', forse anche loro decideranno di tagliarsi gli stipendi e restituirli. E magari i giornalisti li incalzeranno su questo. Vediamo se avverrà questo piccolo, grande miracolo. La prima occasione utile per dimostrare pubblicamente la loro buona volontà ce l'avranno tra meno di una settimana: il 24 ottobre, infatti, e' calendarizzata alla Camera la proposta di legge a prima firma Roberta Lombardi per il dimezzamento degli stipendi dei parlamentari. Noi speriamo che questa volta dicano sì, perché per risparmiare davvero non c'è bisogno di stravolgere la Costituzione e fare una riforma che getterà l'Italia nel caos: basta votare la nostra proposta lunedì prossimo. Confidiamo nel fatto che la approvino in 24 ore come e' avvenuto per la prima tranche di rimborsi elettorali che i partiti hanno incassato, grazie alla votazione lampo della legge Boccadutri, approvata alla Camera e immediatamente anche al Senato in un giorno di lavoro. Ora, invece di perdere tempo e farlo perdere ai cittadini, raccontando che non abbiamo diritto ai rimborsi elettorali (falso, ne abbiamo diritto, altrimenti non saremmo rappresentati in Parlamento. Solo che vi abbiamo rinunciato) o altre menzogne, fatevene una ragione, imitateci e il 24 ottobre prossimo votate la nostra proposta di legge e #DimezzateviLoStipendio. Su www.webtv.camera.it i cittadini potranno seguire il vostro comportamento in aula a partire da lunedi' prossimo. Ps: il dominio tirendicontopd.it dovrebbe essere ancora libero" conclude.