SPETTACOLO
Le iniziative e gli eventi a dieci anni dalla morte
Nino Manfredi, tanto pe' ricordà
Era uno dei "quattro moschettieri" della commedia italiana, con Sordi, Gassmann e Tognazzi. Da giugno a novembre, da Roma a New York mostre e proiezioni ricordano i dieci anni dalla scomparsa del grande artista

Era uno dei "colonnelli" della risata, insieme a Sordi, Gassmann e Tognazzi. Dieci anni fa si è spento Nino Manfredi, laureato che però si fingeva di umili origni, consacrato dal pubblico con le sue commedie sull'Italia della provincia degli anni Cinquanta.
I primi passi
Orgoglioso di essere nato vicino a Frosinone (Castro dei Volsci nel 1921), Manfredi aveva studiato giurisprudenza e poi si era iscritto all'Accademia d'arte drammatica. Il debutto, nel 1947, in teatro. Pochi anni dopo inizia a lavorare come doppiatore: un mestiere durato un decennio. Nel frattempo, Manfredi torna sul palco con la compagnia di Wanda Osiris, per passare con la commedia musicale accanto a Delia Scala e Paolo Panelli, con i quali condusse la storica edizione '59-'60 di Canzonissima.
Dal teatro al cinema
Fu "L'impiegato" di Gianni Puccini (1960) il primo film di spicco nella sua carriera, seguito da numerose interpretazioni nei film di costume anni '60 e '70: da "Anni ruggenti" (1962) di Zampa a "Il padre di famiglia" di Nanni Loy (1966), da "Vedo nudo" di Dino Risi (1969) a "Lo chiameremo Andrea" di De Sica (1972), da "Il giocattolo" di Montaldo (1979) all'ambizioso "Nudo di donna" (1981), avviato in co-regia con Lattuada e terminato in proprio. Ma i due ruoli a cui era più affezionato erano quelli in 'Pane e cioccolata' di Franco Brusati e prima ancora in 'Per grazia ricevuta', diretto da lui stesso nel 1970.
Manfredi regista
Da regista, aveva girato "L'avventura di un soldato" nel 1962, episodio di "L'amore difficile", su testo di Italo Calvino. Il raconto di un incontro tra un militare e una ragazza (Franca Marzi) nello scompartimento di un treno. Intanto non aveva abbandonato il teatro, suo 'primo amore', portando sulle scene 'Rugantino' (1963) di Garinei e Giovannini, né la televisione, dando il volto a Geppetto nel "Pinocchio" di Luigi Comencini del '72.
Mostre e film nel decennale
Dieci anni dalla morte, molte le proiezioni e le mostre in suo onore. Si inizia a Roma, con un grande concerto il 7 giugno di Roberto Gatto all'Auditorium Conciliazione. Il ricavato sarà devoluto in beneficienza. Il 14 giugno, a Castro dei Volsci verrà proiettato 'Per Grazia Ricevuta' e inaugurata una mostra nella Torre dell'Orologio. Bologna ricorderà il grande attore con una retrospettiva a giugno-luglio, mentre a settembre la 71/a Mostra del Cinema di Venezia ospiterà la proiezione del restauro digitale curato dal CSC dell'episodio "L'avventura di un soldato".
In scena un inedito
La fase finale vedrà a Roma una mostra multimediale con oltre 140 stampe e inserti video in collaborazione con Rai Teche e la messa in scena di "Ma perche' Dio creo' il peccato?", un testo inedito di Manfredi a cura di Alessandro Benvenuti. L'omaggio a 'Nino!' si concluderà a New York e infine a Parigi, dal 26 al 30 novembre 2014, con una rassegna dei suoi film ospitata dallo storico Cinema Arlequin.
I primi passi
Orgoglioso di essere nato vicino a Frosinone (Castro dei Volsci nel 1921), Manfredi aveva studiato giurisprudenza e poi si era iscritto all'Accademia d'arte drammatica. Il debutto, nel 1947, in teatro. Pochi anni dopo inizia a lavorare come doppiatore: un mestiere durato un decennio. Nel frattempo, Manfredi torna sul palco con la compagnia di Wanda Osiris, per passare con la commedia musicale accanto a Delia Scala e Paolo Panelli, con i quali condusse la storica edizione '59-'60 di Canzonissima.
Dal teatro al cinema
Fu "L'impiegato" di Gianni Puccini (1960) il primo film di spicco nella sua carriera, seguito da numerose interpretazioni nei film di costume anni '60 e '70: da "Anni ruggenti" (1962) di Zampa a "Il padre di famiglia" di Nanni Loy (1966), da "Vedo nudo" di Dino Risi (1969) a "Lo chiameremo Andrea" di De Sica (1972), da "Il giocattolo" di Montaldo (1979) all'ambizioso "Nudo di donna" (1981), avviato in co-regia con Lattuada e terminato in proprio. Ma i due ruoli a cui era più affezionato erano quelli in 'Pane e cioccolata' di Franco Brusati e prima ancora in 'Per grazia ricevuta', diretto da lui stesso nel 1970.
Manfredi regista
Da regista, aveva girato "L'avventura di un soldato" nel 1962, episodio di "L'amore difficile", su testo di Italo Calvino. Il raconto di un incontro tra un militare e una ragazza (Franca Marzi) nello scompartimento di un treno. Intanto non aveva abbandonato il teatro, suo 'primo amore', portando sulle scene 'Rugantino' (1963) di Garinei e Giovannini, né la televisione, dando il volto a Geppetto nel "Pinocchio" di Luigi Comencini del '72.
Mostre e film nel decennale
Dieci anni dalla morte, molte le proiezioni e le mostre in suo onore. Si inizia a Roma, con un grande concerto il 7 giugno di Roberto Gatto all'Auditorium Conciliazione. Il ricavato sarà devoluto in beneficienza. Il 14 giugno, a Castro dei Volsci verrà proiettato 'Per Grazia Ricevuta' e inaugurata una mostra nella Torre dell'Orologio. Bologna ricorderà il grande attore con una retrospettiva a giugno-luglio, mentre a settembre la 71/a Mostra del Cinema di Venezia ospiterà la proiezione del restauro digitale curato dal CSC dell'episodio "L'avventura di un soldato".
In scena un inedito
La fase finale vedrà a Roma una mostra multimediale con oltre 140 stampe e inserti video in collaborazione con Rai Teche e la messa in scena di "Ma perche' Dio creo' il peccato?", un testo inedito di Manfredi a cura di Alessandro Benvenuti. L'omaggio a 'Nino!' si concluderà a New York e infine a Parigi, dal 26 al 30 novembre 2014, con una rassegna dei suoi film ospitata dallo storico Cinema Arlequin.