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POLITICA

Si cerca l'intesa sul ddl Boschi

Direzione Pd, Renzi sulla riforma del Senato: "Se Grasso apre sull'art 2 convocare le Camere"

"Saremmo davanti ad un fatto inedito" spiega il premier parlando della possibile decisione del presidente del Senato. Bersani diserta. Cuperlo (minoranza dem): "Intesa possibile, ma no a prove muscolari"

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La sede del partito a largo del Nazareno
L'apertura e la replica del premier e segretario Pd Matteo Renzi tocca molti argomenti, dalle pensioni alla Grecia, passando per l'economia. Renzi però parla chiaro: "Senza riforme, questa legislatura non esiste". E al centro del dibattito con la minoranza, c'è proprio il ddl Boschi e, in particolare, l'articolo 2 sulla elettività indiretta dei senatori. Se il presidente del Senato Pietro Grasso dovesse aprire a modifiche al suddetto articolo "si dovrebbero convocare Camera e Senato perché saremmo davanti a un fatto inedito" avverte il premier Matteo Renzi. 

Poi, rivolgendosi alla minoranza spiega che l'elezione diretta dei futuri senatori "non può sussistere" perché c'è già stata una "lettura in doppia conforme". Ma aggiunge, si può pensare a un meccanismo di indicazione dei senatori sul modello "della Legge regionale Tatarella del '95". Al Nazareno assente l'ex segretario Bersani. Presenti gli altri esponenti della minoranza: Speranza, Cuperlo, Epifani e De Maria. 

Ddl Boschi: "Niente diktat"
"Stiamo togliendo al Senato la possibilità di mettere bocca e legiferare su tutto. Un progetto cui il centrosinistra lavora dai tempi dell'Ulivo, quando le proposte erano ancora più ambiziose della nostra riforma. Nel ddl Boschi, invece, non c'è nessun intervento sul Governo. E allora rispetto al continuo ritornello sulla riforma - "È antidemocratica" - mi verrebbe da fare una risata. Perchè per la prima volta dai plurimi interventi tentati negli ultimi venti anni non c'è un tentativo di azione sulla forma di governo" .

Poi alla minoranza, in merito alle polemiche sull'articolo 2. "Se la discussione è civile noi ci siamo. Se invece si vuole imporre qualche diktat con continui rilanci diciamo no. Si sappia che i diktat non li mette la maggioranza tantomeno la minoranza. Inoltre - ha detto Renzi - la composizione del Senato è un piccolo puntino, un aspetto secondario di una riforma che cambia le regole del gioco". E ancora: "Il Pd è stato per mesi nei tg non su temi come immigrazione, Europa, crescita ma solo sull'emedamento x o y. Questo mi sembra riduttivo e frustrante".

Pensioni, Renzi: più flessibilità è buon senso
"Sulle pensioni condivido la linea di Padoan: i conti pensionistici non si toccano, non andiamo a intervenire mettendo la voce più sui costi delle pensioni. Ma se esiste la possibilità, e stiamo studiando il modo, per cui in cambio di un accordo si può consentire la flessibilità è un gesto di buon senso e buona volontà" ha detto Renzi.

"Pd su riforme eroico come i giapponesi a rugby"
"La svolta su questa legislatura è stata quando abbiamo scelto di fare le riforme con una mossa che sembrava ardita" ha detto il premier Matteo Renzi, paragonando il Pd alla squadra giapponese di rugby che ieri si è scontrata contro il Sudafrica. "I giapponesi a sorpresa sono andati a punto provando il tutto per tutto. Una cosa che sembrava impossibile è stata realizzata, come sembravano impossibili un anno e mezzo fa le riforme fatte".

L'attacco a Salvini

"Dopo aver detto in 16 trasmissioni tv, interrompendo l'interlocutore, 'prenditi tu il profugo', recentemente Salvini, ad Agorà Estate, si è detto pronto ad ospitarlo a casa sua. Basta che cambi il clima e si cambia idea. Sono i surfisti dell'istante, che non si ricordano cosa hanno detto e cavalcano la risposta del momento" ha detto Matteo Renzi, in direzione, criticando le posizioni del leader della Lega, Matteo Salvini.

Europa nata per abbattere muri
"L'Europa è nata per abbatterli i muri e non per costruirli" ha detto il segretario dem, citando Italo Calvino "che nel Barone Rampante scriveva 'se alzi un muro pensa a ciò che lasci fuori'". Il muro dell'Ungheria riguarda anche l'Italia perché "se si interrompe il flusso in quella direzione, dobbiamo porci il problema di come rispondere all'ansia di libertà di chi fugge. Nell'Europa nata perché un muro era caduto si ritirano su i muri, partendo da un consenso di governi che sono teoricamente di sinistra".

Grecia, "Chi di scissione ferisce di elezioni perisce"
Poi un accenno al voto in Grecia che serve al segretario per lanciare un monito: "Chi di scissione ferisce, di elezioni ferisce" afferma alludendo alle scelte politiche dell'ex ministro delle Finanze Varoufakis e al risultato deludente di Unità popolare rimasto fuori dal parlamento.

Cuperlo: "Accordo possibile con lodo Chiti, ma no a prove muscolari"
 Il "traguardo" dell'approvazione della riforma costituzionale "si può tagliare" se "ciascuno rinuncia a qualcosa" e se si evita di vedere la questione come "un braccio
di ferro, una prova muscolare", magari con la voglia di "esibire uno scalpo" che "non c'entra col merito della riforma". E' l'appello di Gianni Cuperlo, intervenuto dopo Matteo Renzi alla Direzione Pd, ribadendo che la proposta avanzata da Vannino Chiti
"va nella direzione giusta".