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ITALIA

La tragica fine della dj torinese in Sicilia

Si cerca ancora il figlio, spunta la pista dell'aggressione di due cani

Si cerca ancora il figlio di 4 anni che era con lei. Le tracce di morsi sulle gambe della dj trovata morta nelle campagne messinesi. Manca la testimonianza dei turisti che hanno visto madre e figlio dopo l'incidente d'auto in cui sono stati coinvolti. La famiglia del padre: Gioele non è morto nell'incidente

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Proseguono senza sosta da tredici giorni consecutivi - nelle campagne del messinese -  le ricerche del piccolo Gioele, 4 anni scomparso lo scorso 3 Agosto con la madre Viviana Parisi, la Dj torinese poi trovata morta cinque giorni dopo nelle campagne di Caronia. La tragica scomparsa della 43enne sta prendendo tutti i contorni di un giallo. Molte le questioni ancora aperte e le ipotesi al vaglio.

Anche oggi circa 70 persone tra vigili del fuoco, protezione civile, forestali, polizia, finanza, carabinieri del reparto cacciatori di Sicilia con droni e cani stanno perlustrando le campagne di Caronia e le zone limitrofe.

Intanto l'inchiesta condotta dalla Procura di Patti tra le varie piste sta analizzando anche quella già vagliata dagli inquirenti e segnalata anche dalla famiglia di Gioele, cioè quella di una possibile aggressione a madre e figlio da parte di due cani molossoidi. Un'ipotesi che sarebbe avvalorata dalla presenza sulle gambe della donna di alcuni morsi che sembrano di animale. Ieri - secondo quanto affermato da Adnkronos - è stato interrogato dagli inquirenti anche il proprietario di due Rottweiler che si trovano nella zona.

L'ipotesi è che lei per salvarsi dalla violenta aggressione dei cani sia salita sul traliccio dell'Enel alla base del quale è stata poi trovata cadavere. Le sue scarpe, infatti, non sarebbero state trovate sporche di terra, come se non avesse camminato a lungo. Se i cani hanno aggredito anche il piccolo Gioele, non sarebbe facile ora ritrovarlo. Secondo gli inquirenti, tuttavia, solo gli esami approfonditi dell'autopsia potranno chiarire se i morsi sul corpo della donna possano essere compatibili con una aggressione da parte di animali selvatici o di cani feroci. Gli esami si attendono non prima di due mesi.

Polizia scientifica e vigili del fuoco in queste ore sono tornati proprio nei pressi del traliccio alla ricerca del piccolo Gioele. Si sta svuotando un abbeveratoio per animali nei pressi del traliccio ai
piedi del quale è stato ritrovato il corpo di Viviana. Per lo svuotamento viene usata una pompa a immersione. Ma fino a questo momento non è stato trovato nulla. Le ricerche proseguono a ritmo serrato anche con le unità cinofile.

Un'altra possibilità, esclusa però dai familiari, è che la madre, magari spaventata per l'incidente, soffrendo anche di depressione, abbia potuto in un raptus uccidere il figlio e poi suicidarsi. Infine si batte anche la pista dell'omicidio. Da giorni uomini della scientifica stanno analizzando i tabulati telefonici, il pilone nei pressi del quale è stato trovato il cadavere della donna e l'auto; anche un geologo forense, specializzato nella ricerca di corpi sotterrati, sta analizzando il tragitto della donna. E mancano ancora all'appello i turisti - forse due - che hanno visto madre e figlio subito dopo l'incidente.

La famiglia di Daniele Mondello, il padre del piccolo Gioele, non crede all'ipotesi della morte del bimbo nell'incidente automobilistico avvenuto la mattina del 3 agosto sulla Messina-Palermo. Claudio Mondello, cugino di Daniele Mondello e legale della famiglia, scrive su Facebook: "E' credibile la tesi del bambino morto ad esito dell'incidente iniziale? No. Per le seguenti ragioni: l'incidente occorso è di lieve entità; se fossero emerse tracce ematiche, dall'analisi della vettura sottoposta a sequestro, stante il clamore suscitato dalla vicenda lo avremmo già saputo; Viviana era morbosamente legata al proprio figlio - scrive - Secondo una ricostruzione siffatta avrebbe preferito guadagnare la fuga piuttosto che (quantomeno) tentare di soccorrerlo".

Non solo, continua il legale. "La tempistica dei fatti pare sia stata fulminea: Viviana, pertanto, avrebbe, in via immediata, deciso che fosse più utile tutelare se stessa piuttosto che Gioele e, quindi, guadagnato la fuga - scrive ancora - Alcuni dei presenti sulla scena dei fatti non si limitano ad un rapido transito ma cercano di prestare soccorso: possiamo ritenere probabile che non si fossero accorti degli esiti di un incidente in danno del bambino? Mi esprimo a titolo strettamente individuale ma questa ricostruzione (quantomeno allo stato delle emergenze) non mi convince affatto".



E’ credibile la tesi (di cui apprendo dalla stampa) del bambino morto ad esito dell’incidente iniziale? No. 
Per le...

Pubblicato da Claudio Mondello su Sabato 15 agosto 2020


La ricostruzione dei fatti 
Le indagini, coordinate dalla Procura di Patti, proseguono in tutte le direzioni; resta aperto un fascicolo a carico di ignoti per omicidio e sequestro di persona. Grazie al video recuperato a Sant'Agata di Militello prima che la donna avesse un incidente in galleria c'è un punto fermo: il bimbo era vivo a sant'Agata di Militello e in buone condizioni. Gl inquirenti ora si stanno dunque concentrando su quanto accaduto subito dopo l'incidente con un camion di operai avvenuto sulla galleria dell'autostrada prima di Caronia. Lei pare si stesse recando a vedere un'installazione d'arte chiamata 'Piramide della luce' o che stesse andando a comprare un paio di scarpe al figlio. Una delle ipotesi è quella che il bimbo sia morto nell'impatto e poi Viviana si sia suicidata magari seppellendo prima il corpo del figlioletto. La polizia stradale conferma tuttavia come l'incidente sia stato di lieve entità, anche se non si può escludere nulla. Si attende ancora che i turisti che hanno visto Viviana e il figlio dopo l'incidente diano la loro testimonianza davanti agli inquirenti.