ITALIA
Riprese all'alba le ricerche del bimbo
Dj morta, il Pm: in video di sorveglianza è con Gioele in auto a Sant'Agata
"Abbiamo acquisito un video a Sant'Agata di Militello - spiega il magistrato - in cui si vedono la mamme e il bambino. E' un punto importante per il prosieguo delle indagini"

Gioele era in auto con la madre quando Viviana Parisi è uscita dall'autostrada Palermo-Messina per recarsi a Sant'Agata di Militello. E' quanto si evince dalla visione di un filmato registrato da una telecamera privata nel paese della costiera Tirrenica. Lo conferma il procuratore di Patti, Angelo Cavallo. "Abbiamo acquisito un video a Sant'Agata di Militello - spiega il magistrato - in cui si vedono la mamme e il bambino. E' un punto importante per il prosieguo delle indagini".
Intanto proseguono per il decimo giorno consecutivo le ricerche del piccolo Gioele, 4 anni scomparso con la madre lo scorso 3 agosto, da parte di Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Carabinieri, Polizia e Finanza nelle campagne di Caroniae Sant'Agata di Militello (Me). Le ricerche resteranno nei territori di Caronia e Sant'Agata di Militello, nel messinese, seppure con un raggio d'azione più ampio. E' quanto deciso nel vertice in Prefettura a Messina che si è tenuto, questa mattina, alla presenza dei soccorritori. Presenti i vertici di Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia e Guardia di Finanza, ma anche Protezione Civile che restano quindi nel quartier generale della stazione di servizio Ip a Marina di Caronia.
E intanto spunta una telefonata al numero d'emergenza per segnalare l'incidente avvenuto lo scorso 3 agosto a Viviana Parisi sull'Autostrada A20 Messina-Palermo. L'audio, come apprende l'Adnkronos, è stato acquisito dal Procuratore Cavallo. Una voce chiama il numero 112 per dire all'operatore che "c'è stato un incidente" e che alla guida dell'auto coinvolta "c'era una donna". Non solo. La voce avrebbe anche detto all'operatore del numero d'emergenza che a bordo c'era "anche un bambino". Quindi, un'ulteriore conferma della presenza del piccolo che da quel giorno è scomparso.
Intorno alle cinque del pomeriggio Cavallo si è presentato al 'campo base' per salire sul mezzo dei Vigili del fuoco che gli hanno mostrato le immagini del territorio bonificato e di quello ancora da controllare e bonificare. Non è escluso che a breve ci possano essere sviluppi sulla ricerca del piccolo Gioele, dice qualche soccorritore a bassa voce. Intanto l'undicesima giorno di ricerca sta per terminare e di Gioele non c'è alcuna traccia.
"Io non credo che Viviana sia stata uccisa, ma il suicidio non lo voglio nemmeno immaginare. Forse è stato un incidente o un malore. Quella mattina era tranquilla, anche se nei mesi scorsi aveva avuto dei problemi". A dirlo in un'intervista al "Corriere della Sera" Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi, e papà di Gioele. "Viviana a Messina si era ambientata molto bene e aveva ottimi rapporti anche con i miei parenti, con mia madre e mio padre, i miei fratelli. Lei e Gioele sono la gioia di casa, sono la mia vita - racconta Mondello. Ho dentro ora un vuoto terribile. Un vuoto che mi divora. Per favore, se qualcuno ha visto qualcosa, se sa qualcosa, lo imploro, parli".
"Con ogni probabilità la signora Viviana si è fermata in uno dei tre distributori di benzina le cui telecamere sono state sequestrate dagli investigatori che indagano su questi video". Lo ha detto, in una intervista a SkyTg24, l'avvocato Pietro Venuti, legale del marito di Vivana Parisi, la donna trovata morta sabato scorso nei boschi di Caronia (Messina). Il legale della famiglia non conferma che esista un video registrato in una delle stazioni di servizio dove la donna si sarebbe fermata, lo scorso 3 agosto, prima di imboccare l'autostrada A20 Messina-Palermo. "Posso dire che abbiamo effettuato un sopralluogo nella zona di Sant'agata, allo svincolo - dice - e ci siamo soffermati. Nel percorso ci sono tre distributori e probabilmente la signora si è fermata in uno di questi distributori". Ma "al momento non abbiamo notizie se la donna è stata immortalata e se c'era il bambino", aggiunge. "Attualmente il desiderio dei familiari è quello di trovare il bambino", il piccolo Gioele, di 4 anni, figlio della donna che è scomparso lo stesso giorno in cui è sparita la donna, il 3 agosto. Parlando di Viviana Parisi e del marito, Daniele Mondello, il legale ribadisce che erano "una coppia serena e tranquilla" e "non c'erano state discussioni la mattina in cui Viviana è uscita di casa - spiega - non c'era niente che potesse fare pensare all'evento tragico". Il legale della famiglia ha anche aggiunto un altro particolare sull'autopsia eseguita sul cadavere della donna. "Il consulente di parte che ha partecipato all'autopsia ci ha riferito che la donna aveva morsi di animali selvatici sul corpo che vivono in zona". "L'analisi ha evidenziato fratture - dice - non ci sono segni di arma da fuoco", come emerso ieri, ma fratture varie, dalle gambe al torace e le vertebre, "probabilmente - dice - dovute a una caduta".
Una famiglia, composta da padre, madre e due figli adolescenti a bordo di una "berlina grigia metallizzata" o comunque "di colore chiaro". Sono loro i testimoni che lo scorso 3 agosto si sono fermati per soccorrere Viviana Parisi, la deejay di 43 anni trovata poi morta nei boschi di Caronia (Messina). A lanciare un nuovo, accorato, appello è ancora il Procuratore di Patti (Messina) Angelo Vittorio Cavallo, parlando con i giornalisti davanti al tribunale. "Si tratta di un uomo, una donna e un ragazzo e una ragazza - dice- Il padre era quasi calvo, abbronzato e indossava una maglietta arancione. La donna ha sui 45 anni, indossava un vestito blu". "Hanno fatto un'opera meritoria - dice - spero che si facciano vivi adesso", ha aggiunto. "Riteniamo che questi signori, oltre a essersi fermati sul luogo dell'incidente, abbiano iniziato anche delle ricerche scavalcando il guardrail. Quindi, ripeto ancora una volta, questi signori hanno compiuto un'opera meritoria, proseguano in quest'opera e ci dicano quello che hanno visto", ha detto il Procuratore di Patti (Messina), Angelo Vittorio Cavallo. La famiglia di testimoni sarebbe del Nord Italia, in vacanza in Sicilia ".
Intanto proseguono per il decimo giorno consecutivo le ricerche del piccolo Gioele, 4 anni scomparso con la madre lo scorso 3 agosto, da parte di Vigili del Fuoco, Protezione Civile, Carabinieri, Polizia e Finanza nelle campagne di Caroniae Sant'Agata di Militello (Me). Le ricerche resteranno nei territori di Caronia e Sant'Agata di Militello, nel messinese, seppure con un raggio d'azione più ampio. E' quanto deciso nel vertice in Prefettura a Messina che si è tenuto, questa mattina, alla presenza dei soccorritori. Presenti i vertici di Carabinieri, Vigili del Fuoco, Polizia e Guardia di Finanza, ma anche Protezione Civile che restano quindi nel quartier generale della stazione di servizio Ip a Marina di Caronia.
E intanto spunta una telefonata al numero d'emergenza per segnalare l'incidente avvenuto lo scorso 3 agosto a Viviana Parisi sull'Autostrada A20 Messina-Palermo. L'audio, come apprende l'Adnkronos, è stato acquisito dal Procuratore Cavallo. Una voce chiama il numero 112 per dire all'operatore che "c'è stato un incidente" e che alla guida dell'auto coinvolta "c'era una donna". Non solo. La voce avrebbe anche detto all'operatore del numero d'emergenza che a bordo c'era "anche un bambino". Quindi, un'ulteriore conferma della presenza del piccolo che da quel giorno è scomparso.
Intorno alle cinque del pomeriggio Cavallo si è presentato al 'campo base' per salire sul mezzo dei Vigili del fuoco che gli hanno mostrato le immagini del territorio bonificato e di quello ancora da controllare e bonificare. Non è escluso che a breve ci possano essere sviluppi sulla ricerca del piccolo Gioele, dice qualche soccorritore a bassa voce. Intanto l'undicesima giorno di ricerca sta per terminare e di Gioele non c'è alcuna traccia.
"Io non credo che Viviana sia stata uccisa, ma il suicidio non lo voglio nemmeno immaginare. Forse è stato un incidente o un malore. Quella mattina era tranquilla, anche se nei mesi scorsi aveva avuto dei problemi". A dirlo in un'intervista al "Corriere della Sera" Daniele Mondello, marito di Viviana Parisi, e papà di Gioele. "Viviana a Messina si era ambientata molto bene e aveva ottimi rapporti anche con i miei parenti, con mia madre e mio padre, i miei fratelli. Lei e Gioele sono la gioia di casa, sono la mia vita - racconta Mondello. Ho dentro ora un vuoto terribile. Un vuoto che mi divora. Per favore, se qualcuno ha visto qualcosa, se sa qualcosa, lo imploro, parli".
"Con ogni probabilità la signora Viviana si è fermata in uno dei tre distributori di benzina le cui telecamere sono state sequestrate dagli investigatori che indagano su questi video". Lo ha detto, in una intervista a SkyTg24, l'avvocato Pietro Venuti, legale del marito di Vivana Parisi, la donna trovata morta sabato scorso nei boschi di Caronia (Messina). Il legale della famiglia non conferma che esista un video registrato in una delle stazioni di servizio dove la donna si sarebbe fermata, lo scorso 3 agosto, prima di imboccare l'autostrada A20 Messina-Palermo. "Posso dire che abbiamo effettuato un sopralluogo nella zona di Sant'agata, allo svincolo - dice - e ci siamo soffermati. Nel percorso ci sono tre distributori e probabilmente la signora si è fermata in uno di questi distributori". Ma "al momento non abbiamo notizie se la donna è stata immortalata e se c'era il bambino", aggiunge. "Attualmente il desiderio dei familiari è quello di trovare il bambino", il piccolo Gioele, di 4 anni, figlio della donna che è scomparso lo stesso giorno in cui è sparita la donna, il 3 agosto. Parlando di Viviana Parisi e del marito, Daniele Mondello, il legale ribadisce che erano "una coppia serena e tranquilla" e "non c'erano state discussioni la mattina in cui Viviana è uscita di casa - spiega - non c'era niente che potesse fare pensare all'evento tragico". Il legale della famiglia ha anche aggiunto un altro particolare sull'autopsia eseguita sul cadavere della donna. "Il consulente di parte che ha partecipato all'autopsia ci ha riferito che la donna aveva morsi di animali selvatici sul corpo che vivono in zona". "L'analisi ha evidenziato fratture - dice - non ci sono segni di arma da fuoco", come emerso ieri, ma fratture varie, dalle gambe al torace e le vertebre, "probabilmente - dice - dovute a una caduta".
Una famiglia, composta da padre, madre e due figli adolescenti a bordo di una "berlina grigia metallizzata" o comunque "di colore chiaro". Sono loro i testimoni che lo scorso 3 agosto si sono fermati per soccorrere Viviana Parisi, la deejay di 43 anni trovata poi morta nei boschi di Caronia (Messina). A lanciare un nuovo, accorato, appello è ancora il Procuratore di Patti (Messina) Angelo Vittorio Cavallo, parlando con i giornalisti davanti al tribunale. "Si tratta di un uomo, una donna e un ragazzo e una ragazza - dice- Il padre era quasi calvo, abbronzato e indossava una maglietta arancione. La donna ha sui 45 anni, indossava un vestito blu". "Hanno fatto un'opera meritoria - dice - spero che si facciano vivi adesso", ha aggiunto. "Riteniamo che questi signori, oltre a essersi fermati sul luogo dell'incidente, abbiano iniziato anche delle ricerche scavalcando il guardrail. Quindi, ripeto ancora una volta, questi signori hanno compiuto un'opera meritoria, proseguano in quest'opera e ci dicano quello che hanno visto", ha detto il Procuratore di Patti (Messina), Angelo Vittorio Cavallo. La famiglia di testimoni sarebbe del Nord Italia, in vacanza in Sicilia ".