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Coronavirus

Ue: attiva piattaforma, 10 stati già collegati

Dl Recovery. Green pass più facile, anche su app Io e Immuni

La piattaforma nazionale-Dgc produrrà la certificazione verde Covid-19 per vaccinazione/tampone/guarigione che sarà inserita nel fascicolo sanitario elettronico dall'assistito ma verrà creato anche un front-end web dedicato. Codice per chi non ha spid

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Sarà più facile ottenere il Green Pass Covid: dal fascicolo sanitario elettronico fino alle App Io e Immuni, ci saranno più canali e si potrà scaricare anche tramite medico di base, pediatra o dal farmacista. Per chi non ha spid ci sarà un codice inviato via mail o sms abbinato alle ultime 8 cifre e alla scadenza della tessera sanitaria. Lo prevede il decreto Recovery in vigore da oggi. Le regioni dovranno trasmettere al portale ad hoc gestito da Sogei i dati dei cittadini cui è stata somministrata "almeno una dose di vaccino". Saranno disponibili anche i certificati dei tamponi e quelli di avvenuta guarigione.

Il decreto conferma che la piattaforma nazionale per l'emissione e la validazione delle certificazioni verdi Covid sia gestita da Sogei e realizzata attraverso il sistema tessera sanitaria. La piattaforma, spiega la relazione tecnica del provvedimento, si avvarrà del sistema tessera sanitaria per la raccolta dei dati, che il sistema Ts già riceve, in attuazione delle norme per l'emergenza. Nel dettaglio si tratta dei dati delle vaccinazioni raccolti dall'anagrafe nazionale vaccini e dei dati dei tamponi antigenici e molecolari, cui si aggiungerà ora anche "la raccolta dei certificati di guarigione" con "una nuova funzionalità" del sistema. 

La piattaforma nazionale-Dgc produrrà la certificazione verde Covid-19 per vaccinazione/tampone/guarigione che sarà inserita nel fascicolo sanitario elettronico (Fse) dall'assistito ma verrà creato anche un front-end web dedicato. La certificazione verde Covid-19 potrà essere scaricata anche tramite le App governative (Io e Immuni) nonché, precisa sempre la relazione tecnica, tramite intermediari quali medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e farmacisti, attraverso il portale tessera sanitaria. Per non "discriminare" chi non ha l'identità digitale "sono previsti anche canali di fruizione con autenticazione a più fattori quali: ultime 8 cifre e data di scadenza della tessera sanitaria e un codice univoco. Tale codice univoco dovrà essere recapitato agli interessati mediante posta elettronica o sms". La relazione tecnica stima in "100 milioni" il numero di sms da inviare per il recapito dei codici univoci associati alle certificazioni verdi Covid-19.

Costa: "Green pass covid certificato dal 1° luglio"
Per scaricare il certificato Covid con il Green pass europeo "l'obiettivo, come altri Paesi, è l'1 luglio. Nel frattempo la piattaforma europea è entrata in funzione, c'è tutto un tema di caricamento dei dati che stiamo predisponendo. Nel frattempo nel nostro Paese è valida la certificazione cartacea su almeno uno dei tre requisiti del green pass". Lo ha detto il sottosegretario alla Salute Andrea Costa su Rai Radio 1.

Ue: attiva piattaforma Green Pass, 10 stati già collegati
"Oggi abbiamo raggiunto un altro importante traguardo per il certificato digitale Covid europeo, il lancio dell'infrastruttura tecnica per il rilascio. Abbiamo fatto dei test nelle scorse settimane con i 22 Paesi aderenti. Oggi 10 Stati membri si sono collegati alla piattaforma, e sette di essi hanno già iniziato ad emettere i certificati. E sono: Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Germania, Grecia, Croazia e Polonia. E ci aspettiamo che ne arriveranno altri la prossima settimana". Lo ha affermato un portavoce della Commissione europea durante il briefing.

Il certificato Covid Ue digitale, o Green Pass, aiuterà i viaggiatori all'interno dell'Ue che lo detengono ad evitare di essere sottoposti a test e/o quarantene quando viaggiano all'interno dell'Ue. Dal primo luglio, quando entrerà in vigore il regolamento, il Pass sarà un diritto per tutti i cittadini Ue che abbiano i requisiti: vale per chi è stato vaccinato, per chi è guarito dalla Covid-19 e per chi si sottopone a un test e risulta negativo. Il Gateway, la piattaforma informatica Ue che rende possibile il Pass, funzionerà a partire da oggi e gli Stati che intendono anticipare i tempi possono farne uso anche subito.

Se ottenere il Pass sarà un diritto, il suo utilizzo varia però da Stato a Stato: le competenze sono nazionali e il Consiglio può solo raccomandare, non imporre. E anche quando la proposta avanzata ieri dalla Commissione sarà approvata dal Consiglio, rimarrà una raccomandazione, come tale non vincolante: in quest'ultimo anno le raccomandazioni del Consiglio sono state spesso disattese dai Paesi membri.

Con tutte queste avvertenze, ecco i dettagli:

VACCINATI - Il Pass sarà valido a partire da quattordici giorni dopo l'ultima dose di vaccino anti-Covid. A partire da quel giorno, le persone pienamente vaccinate, cioè con due dosi per AstraZeneca, Pfizer/BioNTech e Moderna e con una dose per Janssen (J&J), che detengono il certificato, dovrebbero essere esentate, in viaggio, da test e quarantene. Lo stesso deve valere per le persone che sono guarite e che hanno ricevuto una sola dose di vaccino, considerata sufficiente per essere protetti dalla malattia. Un Paese è libero di scegliere di riconoscere e rilasciare il Pass anche dopo la prima dose, ma ogni Stato può decidere di comportarsi come crede, in questo caso: quindi, per esempio, l'Italia può rilasciare il Pass dopo la prima dose, ma la Danimarca è libera di non riconoscerlo e di chiedere un test. Se uno Stato membro accetta una prova di vaccinazione per rimuovere le restrizioni all'interno dopo la prima dose, allora deve accettare anche i pass Ue per i vaccini, alle stesse condizioni.

GUARITI - Le persone guarite dalla Covid-19 dovrebbero essere esentate da test e/o quarantene nei 180 giorni successivi al test Pcr positivo, che attesta l'avvenuta infezione (la validità è a partire dall'undicesimo giorno dopo il test, una volta terminato il periodo di contagiosità).

Test - Per chi non è vaccinato né guarito, allora resta il test, che il pass certifica e che viene così riconosciuto anche all'estero. Per i test viene proposto un periodo di validità standard (oggi ogni Paese stabilisce la validità autonomamente): per i test Pcr o molecolari la validità è di 72 ore, mentre per quelli rapidi antigenici è di 48 ore. Quelli rapidi, considerati sempre più affidabili, vengono raccomandati, ma gli Stati sono liberi di scegliere se accettarli o no ai fini del Pass. I test si pagano, i vaccini no: questo elemento di discriminazione oggettiva non è stato rimosso nei negoziati tra Parlamento e Consiglio, a causa della ferma opposizione del Consiglio ad imporre la gratuità dei test, come chiedeva l'Aula.

Famiglie con minori - Per evitare di separare i nuclei familiari alla frontiera, i minorenni che viaggiano con genitori esentati dall'obbligo di quarantena, per esempio perché sono vaccinati, dovrebbero essere esentati anche loro dalla quarantena. I bambini sotto i 6 anni di età dovrebbero essere esentati anche dai test: quelli dai 6 anni in su, però, dovranno sottoporsi a test.

Freno d'emergenza - Viene previsto un meccanismo di freno d'emergenza: gli Stati possono reintrodurre le restrizioni anche per le persone vaccinate e guarite, se la situazione epidemiologica si deteriora rapidamente o dove è riportata un'elevata prevalenza di varianti preoccupanti.

Nuove soglie per le zone - In generale, al di là dei titolari del pass, vengono anche semplificati, relativamente, i requisiti necessari per viaggiare. Per i viaggiatori che arrivano dalle aree verdi (secondo la mappa aggiornata ogni giovedì dall'Ecdc), non dovrebbero esserci restrizioni. Per chi arriva dalle zone arancioni, è possibile richiedere un test (rapido o Pcr) prima della partenza. Per chi viaggia da una zona rossa, gli Stati possono chiedere una quarantena, in assenza di un test Pcr o rapido negativo. Per i viaggiatori provenienti dalle aree rosso scuro, vale il principio che i movimenti da queste zone andrebbero "fortemente scoraggiati". In questi casi, dovrebbero rimanere i requisiti di test e (non 'o') quarantena. Per le zone arancioni (oggi è arancione buona parte d'Italia, fatta eccezione per Valle d'Aosta, Toscana, Campania, Puglia, Basilicata e Calabria, che sono rosse) si propone di aumentare la soglia del tasso di notifica cumulativo di nuovi casi negli ultimi 14 giorni da 50 a 75; per le zone rosse il tasso viene alzato dagli attuali 50-150 a 75-150.