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POLITICA

Alta tensione a Palazzo Madama

Dl Sicurezza: il governo chiede la fiducia, scoppia la bagarre nell'Aula del Senato

Parrini (Pd): "I leghisti hanno assalito il ministro D'Incà togliendogli di mano il microfono e impedendogli di parlare"

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Non appena il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà ha annunciato la richiesta, a nome del governo, dell'apposizione della questione di fiducia sull'approvazione del dl Sicurezza (conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 ottobre 2020, n. 130, recante disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare), è scoppiata la bagarre in Aula al Senato.

"Pagliaccio, buffone", gridano i senatori leghisti, nel video in possesso dell'agenzia Dire, all'indirizzo del ministro per i rapporti col Parlamento, Federico D'Incà. Il ministro ha appena finito di annunciare all'aula di Palazzo Madama che il governo pone la questione di fiducia sul dl sicurezza. "Calderoli presidente", gridano, tra l'altro, i leghisti.

Il relatore di minoranza, Simone Pillon (Lega), aveva appena terminato un acceso intervento quando D'Incà ha annunciato la fiducia. E' stato in quel momento che l'Aula si è scatenata. Si è formato un assembramento di senatori del centrodestra attorno ai banchi del governo, con il presidente di turno, Ignazio La Russa, che presiedeva la seduta, che ha interrotto il ministro e ha sospeso la seduta. Dalle parole di La Russa prima che venissero spenti i microfoni, rimasti aperti, sembra che un senatore avesse chiesto di intervenire prima dell'intervento di D'Incà.

Video Pd sul caos al Senato
Decine di senatori, soprattutto della Lega, accalcati sugli scranni del governo, nell'Aula del Senato, in particolare attorno al ministro per i rapporti con il Parlamento, Federico D'Incà. E' quanto si deve nel breve filmato pubblicato su facebook dal senatore Andrea Marcucci capogruppo al Senato del Pd.



Parrini (Pd): "Una cosa gravissima"
"Mentre il ministro per i Rapporti col Parlamento" Federico D'Incà "stava annunciando l'apposizione della questione di fiducia sul decreto sicurezza e immigrazione, i leghisti lo hanno assalito togliendogli di mano il microfono e impedendogli di parlare". Lo fa sapere Dario Parrini, senatore Pd, presidente della commissione Affari costituzionali. "Un vile atto di squadrismo parlamentare tollerato (chissà perché trattandosi di squadrismo, ma a ben pensarci si può anche immaginare il perché) dal presidente di turno Ignazio La Russa. Sdegno generale. Una cosa gravissima", denuncia Parrini.

Casellati convoca conferenza dei capigruppo alle 17.30
Il presidente del Senato, Elisabetta Casellati, riprendendo la conduzione d'aula dopo la bagarre seguita all'apposizione della questione di fiducia, ha convocato la conferenza dei capigruppo. La seduta in Aula quindi è stata nuovamente sospesa. La conferenza dei capigruppo del Senato riunita per decidere quando votare la fiducia al decreto sicurezza posta dal governo è stata poi aggiornata alle 17,30. A quanto si apprende non si sarebbe trovato un accordo tra i gruppi parlamentari. La presidente del Senato, Elisabetta Casellati, è intervenuta in aula per comunicare le novità: "Abbiamo deciso di sospendere la capigruppo per un mio impegno istituzionale e per permettere la sanificazione dell'aula: scusateci ma oggi non è una giornata facile...per così dire".

Scambio di accuse tra Pd e Lega
Narrazioni diverse circa la bagarre scoppiata in Aula al Senato all'apposizione da parte del governo, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà, della questione di fiducia sul dl Sicurezza.  D'Incà stava per prendere la parola per chiedere la fiducia ma non è riuscito a completare", racconta la senatrice Pd, Valeria Valente, una delle relatrici di maggioranza del provvedimento, infatti senatori leghisti "hanno provato a impedire che si completasse il procedimento". Lo hanno fatto "fisicamente", spiega Valente, "si sono avvicinati e hanno occupato materialmente i banchi del governo, impedendo a D'Incà di proseguire, e li stanno attualmente tenendo occupati". Il motivo? "Al momento non è dato sapere", spiega la senatrice Dem, "siamo solo di fronte all'occupazione fisica, parola non c'è, perché il presidente La Russa ha immediatamente sospeso la seduta".

Il perché lo spiega, dal suo punto di vista, il senatore della Lega, Paolo Ripamonti. "Avevamo 3 ore e 45 minuti di discussione generale, e il ministro D'Incà ha deciso così, di punto in bianco, di porre la questione di fiducia per togliere tutta la discussione generale. Questo per noi è inaccettabile, almeno ci facessero discutere, la democrazia per loro è questo?". E poi, aggiunge Ripamonti, "i 5 stelle hanno preso una deriva bruttissima". Per il senatore della Lega, il capogruppo Pd, Andrea Marcucci, e il senatore Pd, segretario d'Aula, Alan Ferrari, avrebbero "fatto i commessi invece di fare i parlamentari", ma gli assistenti "sono gli unici che possono difendere la situazione, non i parlamentari, sennò diventa una rissa".

Ferrari, interpellato, spiega che con Marcucci "ci trovavamo lì, fisicamente", quando sono scattati i leghisti, e "ci sono venuti addosso".

"Scene da ventennio quelle che abbiamo visto oggi in Senato. Rigurgiti in stile squadrista all'interno di un'aula parlamentare sono intollerabili. Piena solidarietà al ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D'Inca'". Così Mario Perantoni, presidente della commissione Giustizia della Camera e deputato M5S.

La Lega occupa l'Aula del Senato: "Negata la discussione"
I senatori della Lega stanno occupando i banchi del governo nell'Aula del Senato per protesta contro il voto di fisucia posto dal governo sul decreto Sicurezza prima che cominciasse la discussione sul provvedimento. Lo conferma il capogruppo della Lega, Massimiliano Romeo. "Abbiamo occupato perchè il governo ci ha impedito di poter discutere il decreto, prima ancora che iniziasse la discussione. Quindi contro chi forza e chiude il dibattito parlamentare, rispondiamo occupando i banchi in Aula".