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Coronavirus

La direzione è di procedere a tre letture in Parlamento

Dl Sostegni, Bonaccini e Toti: "Da governo attenzione a temi delle Regioni". Domani in Cdm

La bozza del decreto prevede, tra l'altro, 11 miliardi di ristori per le imprese e grande attenzione per la montagna, lavoratori autonomi e liberi professionisti. Sostegni anche a scuola, forze di polizia, musei, turismo, catering e comparto nozze. Restano aperti i nodi su cartelle fiscali e blocco licenziamenti

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L'incontro che si è svolto sul dl Sostegni, tra i capigruppo della maggioranza e i ministri Franco e D'Incà, alla presenza dei sottosegretari del Mef e dei Rapporti con il Parlamento, "è stato molto positivo". Lo riferiscono fonti di governo spiegando che "si è trattato del primo vero confronto interno alla maggioranza con il coinvolgimento dei rappresentanti parlamentari".

Dopo l'introduzione del ministro Franco, che ha illustrato i cinque punti principali del Decreto (Sostegno alle imprese e all'economia, Lavoro e contrasto povertà, Salute e sicurezza, Sostegno enti territoriali, Proposte specifiche dai Ministeri), sottolineano le stesse fonti, "c'è stato ampio confronto su tutte le tematiche" e "i rappresentanti delle forze parlamentari hanno espresso la comune volontà di coordinarsi, sottolineando la centralità del Parlamento.

La direzione indicata è quella di procedere verso tre letture del provvedimento in Parlamento. Il confronto è stato chiaro e approfondito su tutti i punti, il Ministro Franco ha risposto a tutte le richieste e i gruppi parlamentari hanno indicato le rispettive priorità di intervento".

La riunione si è aperta con un minuto di silenzio per onorare le vittime del covid nella giornata dedicata alla loro memoria.

Nodi cartelle e licenziamenti rinviati al Cdm
Lo stralcio delle vecchie cartelle esattoriali e la proroga dei licenziamenti. Sono i due nodi ancora da sciogliere per chiudere il decreto Sostegni sui quali si punta a trovare una sintesi politica direttamente in Consiglio dei ministri. E' quanto riferiscono fonti di maggioranza dopo l'incontro con i ministri Daniele Franco e Federico d'Incà.

D'Incà: "In Cdm nelle prossime 24 ore"
"Credo che il dl Sostegni nelle prossime 24 ore lo porteremo in Consiglio dei ministri, e poi andrà in Gazzetta ufficiale. Poi, da parte nostra, ci sarà una corsa a dare queste risorse a tutte le categorie e le persone in sofferenza per le chiusure" dovute al Covid. Lo ha detto il ministro per i Rapporti col Parlamento, Federico d'Incà, a In Vivavoce, su Rai Radio 1.

Gelmini: "Accolte alcune richieste delle Regioni"
"Con Regioni-Anci-Upi incontro positivo. Anche sul decreto Sostegni dal governo un gesto di attenzione istituzionale nei confronti degli enti locali. Accolte alcune richieste dei territori. Ringrazio il ministro dell'Economia e delle finanze, Daniele Franco, per la disponibilità". Così su Twitter il ministro degli Affari regionali, Mariastella Gelmini.

Bonaccini e Toti: "Dal governo attenzione alle Regioni"
''Un importante segnale di attenzione istituzionale e una sensibilità evidente per alcuni dei temi sottolineati nelle scorse settimane a cominciare dalla necessità dei sostegni da fornire a imprese e cittadini''. Così Stefano Bonaccini e Giovanni Toti, presidente e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, hanno commentato l'esito dell'incontro odierno con i ministri Mariastella Gelmini e Daniele Franco.

Domani ok aiuti e vaccini in farmacia
Ristori per circa tre milioni di imprese che hanno subito una perdita di fatturato di almeno il 30%, un'indennità una tantum per i lavoratori stagionali di 2.400 euro, oltre 3 miliardi per la proroga della cassa integrazione, 5 miliardi per il piano vaccinale che consentirà di somministrare le dosi in farmacia e altri 3 miliardi per gli enti locali.

E' l'ossatura del decreto Sostegni atteso in Consiglio dei ministri domani pomeriggio, ma restano ancora due incognite: la cancellazione delle vecchie cartelle nel magazzino fiscale e la proroga dello stop dei licenziamenti. Temi sui quali sarà probabilmente lo stesso premier, Mario Draghi, a trovare una mediazione.

Il ministro dell'Economia, Daniele Franco, ha cercato di preparare il terreno in vista del Cdm di domani incontrando prima i capigruppo della maggioranza, insieme al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico d'Incà, e poi gli enti locali, con il ministro Mariastella Gelmini.

Il provvedimento assorbirà tutto il plafond di 32 miliardi dell'extra deficit approvato a gennaio lasciando circa 500 milioni per le modifiche parlamentari: le Camere avranno infatti a disposizione due o forse tre  letture piene per correggerlo. Tuttavia molti interventi sono destinati a rimanere fuori e saranno rinviati al secondo round di aiuti che sarà finanziato con il nuovo scostamento di bilancio ad aprile.

Cambia la complessa macchina dei ristori che dice addio ai codici Ateco. Sul piatto 11 miliardi di euro per risarcire circa tre milioni di partite Iva, tra imprese e professionisti, con fatturato fino a 10 milioni di euro che abbiano registrato perdite di almeno il 30%. Finora l'ipotesi sul tavolo era di un calo di fatturato di almeno il 33% per poter accedere agli indennizzi. Il contributo a fondo perduto dovrebbe essere parametrato sulla media della perdita mensile registrata nel raffronto tra 2020 e 2019.

Il nuovo schema illustrato da Franco ai partiti prevede cinque fasce, che vanno dal 60 al 20%, in base alla dimensione dell'impresa: un indennizzo del 60% per le imprese fino a 100mila euro, del 50% tra 100mila e 400mila euro, del 40% tra 400mila e 1 milione, 30% tra 1 e 5 milioni e 20% tra 5 e 10 milioni. Il contributo sarà concesso con bonifico o sotto forma di credito d'imposta e andrà da un minimo di 1.000 euro a un massimo di 150.000 euro, in media di tratterà di circa 3.700 euro. Il governo conta di far partire i pagamenti subito dopo Pasqua e completarli entro il 30 aprile.

Ci sarà anche un fondo ad hoc di 600 milioni per la filiera della montagna colpita dalla chiusura degli impianti di sci, che beneficerà anche dei contributi a fondo perduto previsti per le partite Iva. Verrà inoltre rifinanziato per 1,5 miliardi il fondo istituito con la manovra per ridurre i contributi degli autonomi e sarà prevista un'indennità una tantum per tre mesi di 2.400 euro per gli stagionali, i lavoratori dello spettacolo e termali: si tratta di circa 400.000 soggetti per uno stanziamento complessivo di 900 milioni.

Sul piatto anche circa 100 milioni per risarcire il settore del wedding, fiere eventi. Previste indennità anche per circa 200.000 lavoratori sportivi.

Per la sanità saranno stanziati 5 miliardi: 2,8 miliardi per l'acquisto di vaccini e medicinali, 400 milioni per la gestione commissariale dell'emergenza, 200 milioni per l'avvio della produzione dei vaccini in Italia e 350 milioni per la campagna vaccinale che consentirà ai farmacisti di somministrare le dosi dopo aver svolto un corso di formazione. In pista per le vaccinazioni anche gli infermieri.

Ma restano ancora alcune incognite da sciogliere, a partire dalla cancellazione di oltre 60 milioni di cartelle fiscali pre-2015 fino a 5mila euro, per un valore complessivo di circa 70 miliardi. Matteo Salvini è tornato all'attacco definendo "imprescindibile che ci sia la pace fiscale". Anche M5s e Forza Italia puntano alla cancellazione integrale del magazzino fiscale. Mentre Pd e Leu bocciano qualsiasi forma di condono e sono favorevoli, così come Iv, a una pulizia del magazzino più selettiva che stralci i crediti esattoriali inesigibili perché collegati a imprese fallite o contribuenti defunti.

Per il viceministro dell'Economia, Laura Castelli, non si tratta di condoni e "l'ideologia, su certi temi, andrebbe messa da parte" perché è necessario procedere alla "totale o parziale cancellazione dei crediti fiscali inesigibili, pari attualmente al 91% del totale dei crediti da riscuotere".

Altro nodo da sciogliere riguarda il pacchetto lavoro e in particolare il blocco dei licenziamenti. Il ministro Andrea Orlando ha più volte ribadito che per i lavoratori delle imprese più grandi, che hanno la cassa integrazione ordinaria, il blocco dei licenziamenti in scadenza a fine marzo sarà prorogato fino a giugno mentre per i lavoratori che hanno diritto alla cig in deroga o al Fis, il fondo di integrazione salariale, lo stop sarà esteso fino alla fine di ottobre, il tempo necessario per introdurre un sistema di ammortizzatori sociali in grado di garantire tutti.

Per finanziare la proroga della cassa integrazione fino alla fine del 2021 arriveranno 3,3 miliardi e il meccanismo seguirà un doppio binario: per i lavoratori con cig ordinaria sarà estesa di 13 settimane utilizzabili entro la fine di giugno mentre per i lavoratori coperti dalla cig in deroga o dal Fis saranno rifinanziate 28 settimane da usare fino alla fine dell'anno.

Il reddito di cittadinanza sarà rifinanziato con circa un miliardo e dovrebbe essere inserita la possibilità per i percettori di lavorare temporaneamente, sospendendo il beneficio, senza subire la perdita o la riduzione dell'assegno.

Sarà ampliata la platea del reddito di emergenza che sarà rinnovato per tre mensilità e dovrebbe essere prorogata per tre mesi l'indennità di disoccupazione Naspi. Inoltre il sottosegretario al Lavoro, Rossella Accoto, ha annunciato la proroga dei contratti per i navigator fino al 31 dicembre 2021.

In arrivo oltre 3 miliardi per gli enti locali. Circa un miliardo sarà destinato alle Regioni, 250 milioni alle autonomie speciali, 900 milioni ai Comuni, 100 milioni alle Città metropolitane e alle Province, 200-250 milioni per la tassa di soggiorno, 800 milioni per il trasporto pubblico locale.

Altri 300 milioni saranno messi sul piatto per la didattica a distanza, 400 milioni per il rifinanziamento dei fondi per il settore spettacolo, cultura e audiovisivo e 100 milioni per finanziare gli straordinari delle forze dell'ordine. Sarà rinviata a un prossimo decreto la proroga delle moratorie e degli interventi di liquidità.