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ITALIA

Diele: sono eroinomane, ma al volante mi sono distratto col telefonino

L'attore ha investito e ucciso una donna nel Salernitano

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«Sì, sono in crisi d’astinenza, ma è giusto così, è giusto che soffra». Queste la parole di Domenico Diele l’attore 33enne, detenuto nel carcere di Fuorni a Salerno. Ieri gli ha fatto visita il consigliere regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli, che lo ha incontrato nell’ambito di una visita ispettiva.

A lui l’attore, che nella notte tra venerdì e sabato ha investito la 48enne Ilaria Dilillo che era in sella al suo scooter, ha chiesto: «Secondo lei come potrei fare per aiutare la famiglia di quella donna? C’è qualcosa che posso fare?». Lo ripeterà più volte, nel corso dell’incontro.   L’attore parla di quello che è successo anche se il consigliere non glielo chiede. «Sono colpevole», dice. E insiste: «Urlerò la mia colpevolezza con tutte le forze. Non ho scuse, ho sbagliato e devo pagare. Devo pagare quello che decideranno i giudici e se servisse a qualcosa pagherei di tasca mia anche qualunque cosa alla famiglia. Però non sono un criminale. In televisione si parla di me come un assassino drogato: non è così».  

«Io non sono uno che prima si è drogato e poi si è messo a guidare come un pazzo finendo per provocare una tragedia», ripete. «Sono dipendente da eroina, questo sì, ma la droga non c’entra con l’incidente. Mi sono distratto con il cellulare. Ho un telefonino che funziona male, c’è un tasto che non va, e io per cercare di fare una telefonata ho abbassato gli occhi».   Diele parla di se stesso, racconta la sua storia e si descrive come un uomo solo. «Ho soltanto il lavoro, e se da questa vicenda uscirò con la carriera distrutta non avrò più nemmeno quello. È giusto che paghi per quello che ho fatto, ma non che mi si dipinga come un criminale. Quella storia della coca, per esempio, è vecchia di un anno, nemmeno me ne ricordavo più».  

Oggi è prevista l’udienza di convalida del fermo . Ieri invece una folla commossa ha partecipato ai funerali della donna e si è stretta attorno al padre di Ilaria, da poco vedovo.