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ITALIA

Costa Concordia, ultimatum di Domnica a Schettino: "Dì la verità o parlo io"

Si riaccendono ancora una volta i riflettori sulla notte del 13 gennaio 2012 quando ci fu il naufragio della Costa Concordia. La moldava era in plancia di comando e ora lascia intendere che al processo non sia stato detto tutto

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Domnica Cemortan (La Presse)
Roma
Su Facebook annuncia di avere rivelazioni scottanti e dà un ultimatum a Francesco Schettino che scade il 30 settembre. Data entro la quale se non arriveranno nuovi particolari sulla notte del naufragio - il 13 gennaio 2012 - Domnica Cemortan sarebbe pronta a dire una sua nuova verità.

La moldava era in plancia di comando della Costa Concordia nella notte del naufragio al Giglio e ora lascia intendere che al processo non è stato detto tutto.

"Se davvero si trattava di una missione tecnica, per valutare le condizioni della nave - scrive Domnica -, perché il comandante non si fece accompagnare da altri ufficiali o sottufficiali?" "Perché chiese di seguirlo solo a me, che mi occupavo di accogliere gli ospiti russi - ha continuato - e Ciro Onorato, il maitre, che a bordo si occupava di ristorazione? Cosa potevamo capire noi delle condizioni della nave?". Non è tutto, infatti la ragazza afferma che "di punti oscuri ce ne sono ancora tanti, ma ho l'impressione che non si voglia andare a fondo".

"In più di un'occasione ho cercato di far capire com'erano andate le cose - ha sottolineato -, ma ho visto che l'unica cosa che interessava era la mia relazione col comandante. Ma soprattutto tra i familiari delle vittime c'è chi non si arrende e anche di recente mi ha chiesto di fare il possibile affinché si possa conoscere tutta la verita su un disastro costato la vita a 32 persone", ha concluso.