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ITALIA

Caccia all'assassino

Giallo a Milano: uccisi a coltellate una giovane donna e suo figlio di 3 anni

Il corpo di una dominicana di 29 anni e del piccolo trovati in un appartamento in zona Lorenteggio, nella periferia sud-ovest. Sul posto una scena molto cruenta, con sangue a terra e sulle pareti

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Una volante
Milano
Sono stati barbaramente uccisi nella loro casa, senza pietà, da una mano che non ha esitato a colpire non solo una madre, ma anche il suo figlioletto di soli tre anni e mezzo, sgozzandoli entrambi. Quale furia cieca può avere commesso un simile delitto? Se lo chiedono, a Milano, increduli, i vicini di casa di Libanny Meja Lopez, dominicana di 29 anni, trovata nell'appartamento, a terra in salotto, nuda, nel sangue. Il piccolo, Leandro, era in bagno, vestito con il pigiamino, su un fianco. E se lo chiedono anche gli inquirenti, che dopo aver cercato l'ex convivente della donna, che non conviveva stabilmente, ed è il padre del bambino, lo hanno visto giungere sul luogo del delitto, spontaneamente, e lo hanno sentito a lungo, fino in tarda serata. Tutte le ipotesi sono aperte, ovviamente, a poche ore dall'inizio delle indagini, anche quella di un omicidio-suicidio.

Ma è chiaro che le ultime ore del fidanzato della donna dovranno quanto meno essere passate al setaccio. Potrebbe infatti essere lui l'assassino che, in preda a un qualche raptus omicida, ha ucciso i due con un'arma da taglio e poi è uscito senza chiudere la porta, trovata serrata, ma non a chiave, dalla madre della vittima quando, dopo aver telefonato diverse volte senza esito, si è recata a casa della figlia e del nipotino facendo la macabra scoperta. E' entrata nella casa, al secondo piano di un casermone popolare in via Segneri, nella periferia sud-est della città, e ha trovato il corpo della figlia, correndo subito fuori e risparmiandosi almeno la straziante vista del cadavere del piccolo. Sono poi state le sue urla disperate a richiamare l'attenzione di vicini e altri parenti, che hanno telefonato numerosi al 118 e alla polizia.

"Ho sentito solo poche parole: l'hanno uccisa, l'hanno uccisa!", ha detto un'anziana che vive al piano terra del condominio, che si trova in uno degli isolati più degradati del quartiere Giambellino, noto in un ormai lontano passato passato per la "mala" milanese e per lo spaccio di eroina, oggi realtà multietnica dove si alternano case signorili moderne e alcune tra le più decadenti palazzine Aler della città, come quella in cui sono avvenuti i fatti. Dalla sua finestra la donna ha raccontato ai cronisti di aver sentito la frase pronunciata dalla madre che aveva scoperto il corpo della figlia. "Ma non so altro, non ho sentito nulla al momento dell'omicidio". Una folla mista di curiosi e di residenti si è subito formata davanti al grande cancello in ferro al civico 4, mentre sul posto operavano gli investigatori.

Nel pomeriggio sono stati portati in questura e sentiti anche famigliari e conoscenti delle vittime, una quindicina, nella speranza che possano fornire elementi utili a capire che tipo di tensioni vi fossero attorno alla madre e al bambino e cosa sia accaduto in questa sfortunata famiglia.