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ITALIA

Omicidio di Gorlago

Uccise la moglie dell'ex amante, condannata a 30 anni

La donna assassinata era stata bruciata viva 

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di Tiziana Di Giovannandrea

E' stata condannata a 30 anni Chiara Alessandri, la donna che il 17 gennaio 2019 a Gorlago, in provincia di Bergamo, uccise con 21 colpi di martello, per poi darla alle fiamme, Stefania Crotti, moglie del suo ex amante, Stefano Del Bello.

Il processo si è svolto presso il Tribunale di Brescia perché Stefania Crotti, 42 anni e madre di una bambina di 8 anni, fu bruciata mentre ancora era viva - secondo quanto emerso dall'esame autoptico- nei vigneti di Erbusco, situato in Franciacorta (Bresciano), dove era stata trasportata da Chiara Alessandri nel bagaglio della propria autovettura, dopo averla tramortita a martellate. Il corpo carbonizzato della Crotti fu trovato la mattina dopo da un ciclista.

Il pm in requisitoria aveva chiesto l'ergastolo. La sentenza è stata letta dal gip Alberto Pavan al termine del processo celebrato con rito abbreviato. Chiara Alessandri era presente in aula e ha ascoltato la lettura del dispositivo. La donna ha iniziato il percorso di riavvicinamento con i tre figli di 12, 8 e 7 anni che ha cominciato a rivedere attraverso videochiamate.

Da quanto ricostruito dagli investigatori l'omicidio sarebbe stato ideato da tempo e nei minimi dettagli. La donna condannata aveva iniziato una relazione sentimentale-amorosa con Stefano Del Bello, 45 anni, di breve durata dal marzo ad agosto 2018, durante un periodo di stanca nel matrimonio dei due coniugi Del Bello-Crotti.  Anche la vittima aveva avuto una relazione extra coniugale, ma alla fine però i due sposi erano tornati insieme. Da qui la decisione di uccidere la rivale in amore. Alessandri però ha sempre affermato che l'assassinio era avvenuto a seguito di una violenta lite con la Crotti e di averla colpita con il martello per difendersi da un'aggressione.

Il legale di Chiara Alessandri, uscendo dal Tribunale di Brescia, ha commentato favorevolmente la sentenza di condanna a 30 anni: "Resta un dramma enorme, dal punto di vista processuale sono emerse le reali intenzioni della mia assistita che non erano quelle di uccidere brutalmente la vittima" ha detto l'avvocato Gianfranco Ceci. "Dal punto di vista processuale è stato un successo, perché il giudice ha ritenuto assorbito il reato di distruzione di cadavere da quello di omicidio. Chiara Alessandri è frastornata, ma consapevole di quello che ha fatto. Non si può tornare indietro e paga giustamente per quello che ha fatto" ha aggiunto Ceci. In aula era presente Stefano Del Bello, marito della vittima ed ex amante di Chiara Alessandri: "Non me la sento di dire nulla" ha detto lasciando il Tribunale.