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ITALIA

Gli esiti dell'autopsia sul corpo di Federico Leonelli

Il giallo della donna decapitata: killer ucciso da due colpi al torace

Domani l'esame autoptico sul corpo di Oksana Martseniuk, la colf ucraina uccisa nella villetta del quartiere Eur a Roma. La Procura è al lavoro per far luce sui motivi che hanno scatenato la furia omicida di Leonelli. In un sms la vittima aveva manifestato i timori per i coltelli del killer. Il padrone di casa: "Voleva andare a combattere a Gaza"

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Delitto Eur, polizia scientifica al lavoro (foto Ansa)
Roma
Federico Leonelli, l'uomo che in preda ad un raptus omicida ha ucciso decapitandola la colf ucraina Oksana Martseniuk nella villetta del quartiere Eur di Roma, sarebbe stato raggiunto da due colpi di pistola al torace. È quanto emerge dall'autopsia, effettuata all'istituto di medicina legale del policlinico di Tor Vergata. Nel corso dell'esame autoptico i medici hanno svolto anche i prelievi per i test tossicologici, ma i risultati saranno pronti non prima di una settimana. Domani invece sarà effettuata l'autopsia sul corpo della Martseniuk. In particolare, i medici legali dovranno accertare se la donna fosse ancora viva quando è stata decapitata. 

Il padre dell'uomo, ex alto in grado delle forze armate, intanto ha confermato davanti agli investigatori le indiscrezioni sula presunta depressione che affliggeva Leonelli. Il 35enne romano, sarebbe stato dunque in cura per problemi psichici e avrebbe seguito anche una cura farmacologica prescrittagli da uno psichiatra. Sono ancora tanti comunque gli interrogativi aperti, a cominciare dal movente. 

Medico legale, impressionato da strazio su corpo donna
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Non ho mai visto una cosa del genere, sono rimasto impressionato dallo strazio subito dalla donna ucraina. Un'atrocità che sorprende anche chi come me ha fatto molte autopsie di vittime di armi bianche", è quanto ha detto Giovanni Arcudi, il direttore della medicina legale dell'Università Tor Vergata che sta effettuando gli esami autoptici sui due corpi. L'autopsia della donna verrà effettuata domani, ma Arcudi è rimasto colpito dallo strazio subito dalla Martseniuk, rilevato dal primo esame oggettivo sul corpo.

Le ipotesi sul movente della furia omicida
La follia omicida potrebbe essere stata innescata dalla paura di essere mandato via da quella villa che lo ospitava da due mesi, dopo la scoperta del piccolo arsenale di coltelli che aveva, e che probabilmente l'uomo avrebbe acquistato, insieme ad abbigliamento militare, su un sito Internet israeliano. Il 35enne sembra avesse problemi a restare nella sua casa al quartiere Ostiense, dove viveva con la madre anziana e gravemente malata, soprattutto da quando due anni fa era morta per una malattia la sua compagna. Da allora, dice chi lo conosceva, era caduto in una sorta di depressione. Gli investigatori hanno accertato che l'aggressione della badante è cominciata all'esterbi della villa di via Birmania, davanti all'ingresso della taverna. La circostanza, emersa dopo il ritrovamento di una chiazza di sangue davanti alla porta che immette nel locale, sembrerebbe - secondo gli inquirenti - non avvalorare l'ipotesi del tentato stupro.