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SCIENZA

Sonno e salute

Hai pensieri negativi? Vai a letto presto

Tirare tardi, dormire a tratti e poco: ecco la ricetta migliore per veder aumentare i pensieri depressivi

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Alan Cumming in "Macbeth"
di Stefano Lamorgese
Una ricerca della Binghamton University di New York - Duration and Timing of Sleep are Associated with Repetitive Negative Thinking ha messo in luce una relazione consistente tra qualità e durata del sonno e l'insorgere di "cattivi pensieri" di tipo depressivo.

Al centro dell'esperimento: 100 giovani universitari che hanno risposto a una serie di questionari e a due test su postazioni informatiche. Si è così potuta misurare la quantità di studenti "preoccupati", quelli insomma che rimuginano su pensieri fissi. Il gruppo è poi stato suddiviso secondo le abitudini legate al sonno: da una parte i mattinieri, dall'altra i "tiratardi"; da un lato quelli che hanno abitudini "regolari" dall'altro i "disordinati".

Si è così scoperto che le persone che dormono per brevi periodi di tempo, così come quelle che vanno a letto più tardi, fanno più frequentemente degli altri l'esperienza dell'insorgere di pensieri negativi che è difficile scacciare.
Chi fa tardi e dorme poco o irregolarmente, insomma, tende ad essere ansioso, depresso, pessimista; in una parola: "negativo".

Rimedi a portata di mano
"Cercare di dormire nel momento giusto della giornata può essere un rimedio poco costoso e facilmente accessibile per tutti gli individui che sono infastiditi da pensieri intrusivi", osserva Jacob Nota, ricercatore della "Anxiety Clinic" della Binghamton University.

Un po' di storia
Non è certo la prima volta che si mette in relazione la qualità del sonno con lo stato emotivo e la salute delle persone. Per concentrarsi sull'età moderna, è fin dagli studi pionieristici di Nathaniel Kleitman (1895-1999) e di Eugene Aserinsky (1921-1998), gli studiosi che scoprirono il "sonno REM", che il sonno è stato considerato un "ingrediente" essenziale della nostra salute.

Fu il loro allievo William C. Dement, psichiatra e comportamentalista divenuto un vero e proprio luminare della scienza del dormire, ad approfondire la relazione tra condizione mentale e tipologie del sonno, conducendo per anni ricerche sperimentali che usavano, come cavie, gli studenti dell'Università di Chicago.

Un bellissimo libro, pubblicato anche in lingua italiana, riassume il senso e raccoglie molti succosi aneddoti sul sonno e sui pensieri che esso genera e coinvolge: "Il sonno e i suoi segreti. Dormire bene per vivere meglio", pubblicato dall'editore Baldini e Castoldi nel 2004.