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POLITICA

Palazzo Chigi

5G, sul tavolo dell'esecutivo il dossier sulla rete mobile di quinta generazione

Connessioni ultraveloci e possibile apporto del Recovery Fund i primi argomenti del dopo voto

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Il presidente del Consiglio sceglie di ripartire da un tema delicato e divisivo per la maggioranza come il 5G, anche in vista della visita in Italia del segretario di stato americano Mike Pompeo.  Conte convoca dieci ministri a Palazzo Chigi per avviare una discussione che non dovrebbe esaurirsi con un solo vertice ma proseguire nei prossimi giorni. E' una discussione che riguarda il ruolo di Huawei in italia - anche tenendo conto della cornice europea - ma anche l'infrastruttura delle telecomunicazioni con il progetto della rete unica.

La riunione di questo pomeriggio è servita per fare il punto sullo stato della legislazione italiana, con particolare riguardo all'attuazione delle varie previsioni legislative, anche da ultimo introdotte (ad es. d.l.23/2020, c.d. decreto liquidità), mirate a rafforzare il sistema di difesa e sicurezza nazionale rispetto ai servizi di comunicazione 5G. Lo rendono noto fonti di Palazzo Chigi. "Il confronto - affermano - ha condotto a una condivisa valutazione positiva dell'assetto normativo di cui l'Italia si è dotata negli ultimi tempi, che appare ben strutturato, orientato alla definizione e prescrizione di standard di sicurezza molto elevati, e idoneo a garantire un adeguato livello di protezione delle infrastrutture e delle reti di comunicazione di rilevanza strategica". 

Durante il vertice di maggioranza di questa sera sul 5G "si è convenuto che appare assolutamente prioritario perseguire una strategia di indipendenza tecnologica nell'ambito dell'Unione europea, con pieno impegno del Governo italiano a operare per assicurare il più pieno coordinamento delle varie iniziative europee adottate sia a livello legislativo sia a livello di realizzazione delle infrastrutture tecnologiche". Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi.

Nella riunione di governo si è"condivisa la piena consapevolezza dei potenziali rischi connessi alle nuove tecnologie e della necessità di adottare sempre nuove iniziative che rafforzino il livello di protezione,avendo come primario criterio di riferimento la tutela della sicurezza nazionale". Lo affermano fonti di Palazzo Chigi dopo il vertice di questa sera.

Sul 5G il ministro Enzo Amendola, per il Pd, ha sollecitato attenzione al tema della "sicurezza nazionale", che non vuol dire, ha sottolineato, "essere anti-cinesi",  ma nel M5S le posizioni sono più sfumate e sul come intervenire, così come sullo spazio da dare ai privati nel progetto della rete unica, manca un'identità di vedute.

Servirà probabilmente un vertice ad hoc per definire la "nuova agenda" del governo: l'incontro non è stato fissato ma lo auspica il Pd, per capire come si possa cambiare passo. 

Il 5G al centro dell'agenda
A Palazzo Chigi, alla riunione sul dossier 5G hanno  partecipato, oltre al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, i ministri dell'Economia, Roberto Gualtieri, dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, della Politiche Europee, Vincenzo Amendola, della Difesa, Lorenzo Guerini, degli Esteri, Luigi Di Maio, e con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro. 

Il dossier 5G, è tra i primi temi che il presidente del Consiglio mette sul tavolo dell'esecutivo, all'indomani del voto. Un tema scottante non solo in relazione ai progetti del governo sulla rete unica e le telecomunicazioni, con il possibile apporto del Recovery Fund, ma anche in vista della prossima visita a Roma del segretario di Stato americano, Mike Pompeo. che sarà a Roma il 30 settembre e alle autorità italiane dovrebbe rilanciare la preoccupazione che il colosso della tecnologia cinese, Huawei, possa trasmettere i dati a Pechino. Una linea - legata alla sicurezza nazionale - rilanciata anche dal Copasir.
 
Tim incontra Cdp e operatori
Intanto, a proposito della rete unica, lunedì scorso si è tenuto un vertice tra l'ad di Tim , Luigi Gubitosi, quello di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo, e i vertici degli operatori alternativi, ossia Aldo Bisio, ad di Vodafone Italia, Jeffrey Hedberg, ad di WindTre e Maximo Ibarra, ad di Sky Italia. Quest'ultimi si sono detti favorevoli al progetto di rete unica, auspicando che "possa svilupparsi in maniera coerente con le premesse, dando vita a un operatore non verticalmente integrato, e pertanto capace di garantire condizioni di neutralità e indipendenza rispetto a tutti gli operatori'.

Intanto, il presidente di Open Fiber Franco Bassanini in un tweet ribadisce la sua posizione. "Penso che una rete unica, indipendente, wholesale only, tutta in fibra, sarebbe utile al Paese. Se non si potesse fare, allora meglio continuare con la competizione infrastrutturale" chiarisce.