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Coronavirus

Confronto Governo-Regioni

Dpcm Natale.Boccia: "Evitare spostamenti tra regioni 'gialle', resta stop a circolazione dopo le 22"

Il governo non avrebbe mostrato alcuna volontà di concedere allentamenti per le festività, compresi i giorni di Natale e Capodanno. Il nuovo Decreto potrebbe durare fino al 10 gennaio. Boccia: "Solo così eviteremo la terza ondata". Zaia: "Governo decida su assembramenti". Fonti di maggioranza: Conte potrebbe aprire a ricongiungimenti ma non ad alberghi

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Sono ore intense di confronto sulle nuove regole da scrivere nel nuovo Dpcm di Natale il cui varo è atteso per il 3 dicembre. "La riunione di stamattina tra il Governo e le Regioni è andata bene ed è stata costruttiva. L'accordo si "è chiuso su due punti fermi che riguarderanno l'impianto principale del Dpcm" ha detto il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia dopo il vertice con le Regioni.

Sembra che il Dpcm che sarà presentato domani al Senato e alla Camera dal Ministro della Salute Speranza non faccia sconti natalizi, perché - spiega Boccia - "dopo i sacrifici fatti in queste settimane e guardando anche quelli fatti dagli operatori sanitari, noi proponiamo un divieto di mobilità temporaneo anche per le aree gialle" ha aggiunto e ancora "Eviteremo la terza ondata solo se dicembre diventerà il mese in cui azzereremo questi dati drammatici", ha detto intervenendo poi all'evento 'I Servizi per la vita' organizzato da Confindustria.  

Ma ancora nulla è stato ancora deciso sulle limitazioni da proporre, perchè è chiaramente una decisione che "verrà presa nel confronto finale in parlamento" sottolinea Boccia secondo cui "Bisogna evitare gli spostamenti tra regioni e mantenere il limite delle 22 per la circolazione: sono 2 punti centrali e imprescindibili del modello di sicurezza che stiamo costruendo insieme".  Dunque "evitiamo deroghe perchè potrebbero minare la tenuta stessa dell'impianto. Il coprifuoco dovrebbe restare alle ore 22 anche a Natale e Capodanno, bar e ristoranti chiuderanno alle 18 come ora anche nelle regioni gialle, come dovrebbero diventare tutte entro le festività. Il sistema a zone con tre colori resta in vigore. Le misure dovrebbero riguardare il periodo 21 dicembre fino a domenica 10 gennaio.

Al tavolo convocato da Boccia sui contenuti del Dpcm di Natale hanno preso parte il ministro della Salute Roberto Speranza, il commissario Domenico Arcuri, il governatore della Liguria Giovanni Toti, quello del Veneto Luca Zaia, della Lombardia Attilio Fontana e dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini. 

Fonti di maggioranza su Conte: deroghe ai ricongiungimenti a Natale
Tuttavia secondo fonti di maggioranza presenti alla riunione il premier Giuseppe Conte avrebbe aperto alla richiesta di una riflessione di alcuni capigruppo di prevedere per il Natale spostamenti tra Regioni non solo per i residenti ma anche per i ricongiungimenti familiari e per raggiungere le seconde case. La discussione è accesa sull'ipotesi di chiudere gli hotel a Natale, soprattutto nelle aree dello sci. Lo stesso Conte avrebbe detto che la misura presenta problemi, esprimendo i suoi dubbi. Con i capigruppo insieme al Ministro per i rapporti col Parlamento D'Incà e lo stesso Speranza il premier sta valutando la possibilità di riaprire le scuole per lezioni in presenza, "simbolicamente", prima di Natale. 

La messa della vigilia alle 20
La messa di Natale potrebbe svolgersi alle 20 del 24 dicembre. E' l'ipotesi emersa nel corso dell'incontro del governo con i capigruppo, a quanto si apprende da fonti di maggioranza. Sulle funzioni religiose il governo si sta confrontando, spiegano le stesse fonti, con la Cei.

Speranza: "Per i giorni di festa maggiori restrizioni"
Speranza concorda in pieno con Boccia: "Per i giorni di  festa maggiori restrizioni; poi a inizio anno incrociamo piano vaccini. Resta divisione del Paese in zone (ma confronto in corso su ponderazione indicatori); dai dati possibile tutto il paese nelle prossime settimane in zona gialla. Dobbiamo evitare di arrivare a gennaio in situazione complicata".  ''Sullo sci il confronto'' - precisa poi Speranza - va  fatto ''a livello europeo, il problema non è lo sci ma tutte le aggregazioni e i flussi di persone'' e  quindi gli assembramenti che ne derivano".

Zaia: "Governo decida su assembramenti, ma il dpcm si scriva con noi tutti"
"E' inutile decidere sui teatri, sui cinema, sugli impianti sciistici. Se il problema è quello degli  assembramenti, il governo decida sugli assembramenti" ha detto il governatore del Veneto, Luca  Zaia. "Ho chiesto che la norma sia perequativa", ha aggiunto Zaia, precisando di aver chiesto  indicazioni anche sui "ristori". Poi prosegue: "Comunque la Conferenza delle Regioni deve dare un  parere sul testo finale", il dpcm dovrebbe quindi "essere scritto a quattro mani dal governo e le  Regioni", e dovrà essere "di lunga gittata, con una visione di prospettiva".

Al momento prosegue Zaia "i presupposti per il confronto ci sono tutti, abbiamo davanti 48 ore, a differenza delle altre volte i tempi ci sono". Per quanto riguarda gli impianti sciistici, il Governatore del Veneto sottolinea: "Ho  ricordato ai ministri che se si chiudono le piste da sci da noi si chiudano anche negli altri Paesi. Il  ministro Boccia dice che il premier sta lavorando perché tutti chiudano, staremo a  vedere". Dell'ipotesi di chiudere gli hotel in montagna nel periodo natalizio nel corso del confronto  governo-regioni "di questa mattina non se n'è parlato" ha chiarito il Governatore.

Toti: "Proficuo incontro con il governo"
"Oggi abbiamo avuto un confronto proficuo con il Governo, partendo anche dalle prime   considerazioni che abbiamo inviato ieri sera. Ora attendiamo di valutare nel dettaglio le norme del   prossimo Dpcm"  ha dichiarato il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni Toti. 

"Il ministro Boccia e il ministro Speranza - ha aggiunto Toti - ci hanno preannunciato l'invio di un testo nelle prossime ore, dopo il necessario passaggio in Parlamento. C'è la consapevolezza comune in un'ottica di leale collaborazione istituzionale - ha proseguito il Vicepresidente della Conferenza delle Regioni - della necessità della massima condivisione delle regole che dovranno essere stabilite e che riguarderanno un periodo dell'anno come quello delle imminenti festività, particolarmente delicato e strategico sul piano socio-economico. Così come c'è un'assoluta percezione dell'esigenza di non abbassare la guardia in termini di prevenzione e sicurezza".

Abbiamo sottoposto al Governo diverse questioni e fra queste -ha concluso Toti - sottolineo il  superamento dei termini per il passaggio tra le diverse fasce, un'azione strategica condivisa per  contrastare di ogni forma di assembramento, anche per determinare misure eque, l'esigenza di una  forte campagna di comunicazione che aumenti il grado di consapevolezza dei cittadini, e il  tema degli automatismi dei ristori".