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EUROPA

Barcellona, Cercle d'Economia

Europa, Draghi: "Torna la crescita, possibile rialzo per stima Pil a 4,2%"

"Il protrarsi della situazione di incertezza significa che le ragioni per mantenere una politica monetaria e fiscale espansiva restano convincenti. Il nostro obiettivo minimo deve essere quello di riportare l'attività economica almeno in linea con la traiettoria precedente alla pandemia", ha detto il premier

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"Gli sforzi vaccinali ci hanno permesso di riaprire le nostre economie. C'è un ritorno alla crescita. Secondo le previsioni della Commissione europea, quest'anno il prodotto interno lordo dell'Ue crescerà del 4,2%. In Italia e in Spagna, si prevede un aumento rispettivamente del 4,2% e del 5,9%. Queste previsioni potrebbero essere riviste al rialzo, con il ritorno della fiducia fra le imprese e le famiglie". Lo dice il premier Mario Draghi intervenendo a Barcellona al Cercle d'Economia. 

"Le previsioni" del Pil" potrebbero essere riviste al rialzo, probabilmente significativamente al rialzo, con il ritorno della fiducia fra le imprese e le famiglie", ha aggiunto Draghi.

Italia e Spagna paesi più colpiti dal Covid
"La pandemia da Covid-19 ha colpito le nostre vite e le nostre società in maniera devastante. Hanno perso la vita almeno 3,8 milioni di persone - un quinto delle quali in Europa. L'Italia e la Spagna sono tra i paesi più colpiti dalla pandemia con un totale complessivo di oltre 200.000 decessi. L'incertezza creata dalla pandemia, assieme alle misure adottate per il suo contenimento, hanno inciso pesantemente sull'economia. Il prodotto interno lordo dell'Unione Europea è calato di 6,1% - la maggiore contrazione mai registrata. La riduzione più forte è stata registrata in Italia e in Spagna, dove il PIL è calato rispettivamente dell'8,9% e del 10,8%", ha detto il premier.

"Benché la situazione pandemica sembri sempre più sotto controllo, siamo ancora lontani dalla fine", ha detto Draghi.  "Le prospettive complessivamente favorevoli - ha spiegato - nascondono alcuni rischi significativi".



Per uscirne da crisi Covid serve coordinamento area euro
"Uscire con successo dalla pandemia richiede coordinamento, soprattutto all'interno dell'area euro", ha detto il premier Mario Draghi intervenendo a Barcellona  al Cercle d'Economia. Il capo del governo ha citato Jean Monnet: "L'Europa sarà forgiata dalle sue crisi e sarà la somma delle soluzioni trovate per risolvere tali crisi", ha detto. "Dobbiamo continuare a rafforzare le nostre istituzioni e a favorire un clima di fiducia reciproca. E dobbiamo restare uniti - come europei - per affrontare le sfide più grandi dei nostri tempi - il cambiamento climatico e la disuguaglianza. Da decenni, il resto del mondo guarda all'Europa per la sua capacità unica di combinare equità e prosperità. Di questo siamo orgogliosi".

Con vaccini via d'uscita, a metà europei già una dose
"Lo sviluppo di alcuni vaccini efficaci ha tracciato un percorso ben definito per uscire da questa crisi. Sono state avviate ambiziose campagne vaccinali in tutta l'UE, le quali stanno riuscendo a salvare vite e a ridurre la pressione sugli ospedali", ha detto il premier Mario Draghi a Barcellona."Quasi un europeo su due ha ricevuto almeno una dose di vaccino,e uno su quattro è completamente vaccinato. Nell'ultima settimana nell'UE sono stati registrati 140.000 nuovi casi rispetto a più di 1 milione solo due mesi fa", ha aggiunto.

Garantire accesso diffuso ai vaccini, rischio varianti
"Gli sforzi vaccinali fino ad adesso si sono concentrati nel mondo ricco. Solo lo 0,3% del totale di dosi è stato somministrato nei paesi a basso reddito, mentre i paesi più ricchi hanno distribuito l'85% del totale. Questa differenza non solo è eticamente ingiusta, è anche molto pericolosa", ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, parlando della campagna vaccinale nel mondo. "Fintanto che il virus continuerà a circolare liberamente, ci sarà sempre un rischio di nuove varianti. Una o più di esse potrebbero essere resistenti ai nostri vaccini, compromettendo il successo delle nostre campagne", ha osservato Draghi. "Dobbiamo continuare ad investire nella ricerca, oltre ad accelerare l'impegno a garantire un accesso diffuso ai vaccini. Sostenere i nostri scienziati ci porrà anche in una situazione decisamente migliore nel caso in cui dovessimo affrontare un'altra pandemia", ha rimarcato il premier.

Mantenere politica monetaria e fiscale espansiva
"Il protrarsi della situazione di incertezza significa che le ragioni per mantenere una politica monetaria e fiscale espansiva restano convincenti. Il nostro obiettivo minimo deve essere quello di riportare l'attività economica almeno in linea con la traiettoria precedente alla pandemia. Solo allora potremo dire di aver superato gli effetti" del Covid "sulle nostre società e sull'occupazione", ha detto o Draghi intervenendo a Barcellona al Cercle d'Economia. "Tuttavia secondo le previsioni attuali non sarà possibile raggiungere tale obiettivo senza ulteriori sforzi. Dobbiamo quindi agire rapidamente ed efficacemente".

Accelerare aumento occupazione, sostenere lavoratori 
"È necessario che l'occupazione aumenti in maniera più celere, per creare i posti di lavoro di cui abbiamo bisogno. L'economia globale sta attraversando una fase di profondi cambiamenti, tra cui la transizione ecologica e digitale, che richiederanno una riallocazione della forza lavoro. È fondamentale mantenere favorevoli le condizioni della domanda per poter garantire un sostegno ai lavoratori, che stanno affrontando un rischio crescente di dislocazione", ha detto il premier.

Vigilare su inflazione e divergenze area Euro-Usa
"Dopo un lungo periodo in cui l'inflazione mondiale è rimasta troppo bassa, di recente è iniziata ad aumentare. Il tasso di inflazione nell'area Ocse ha raggiunto il 3,3% in aprile, in aumento rispetto al 2,4% di marzo, il più alto dal 2008. La maggior parte degli economisti ritiene che tale effetto sia temporaneo", ha detto Draghi. "Dobbiamo restare vigili di fronte alla possibilità che nel futuro le aspettative di inflazione possano variare. Dobbiamo inoltre monitorare il rischio di divergenza tra l'economia dell'area euro e quella Usa, e le conseguenze perla posizione delle rispettive banche centrali". 

Ignorati rischi populismo, ora crescita equa e Green
"Dobbiamo fare in modo che la ripresa sia equa e sostenibile. Nel recente passato ci siamo dimenticati dell'importanza della coesione sociale. Abbiamo dato la democrazia per scontata e abbiamo ignorato il rischio del populismo", ha detto dice il premier Mario Draghi a Barcellona al Cercle d'Economia. "Allo stesso tempo, durante questa ripresa, dobbiamo garantire una maggiore attenzione al cambiamento climatico. Non possiamo uscire dalla crisi sanitaria per poi entrare, da sonnambuli, in una crisi ambientale", ha aggiunto.