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ITALIA

Spaccio di droga, violenza ed estorsioni: sgominata organizzazione che riforniva le piazze di Roma

Tra gli indagati figurava anche il nome di Fabrizio Piscitelli, il capo ultras della Lazio noto come Diabolik e ucciso lo scorso 7 agosto. Giro di affari di 120 milioni di euro

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I finanzieri del Comando provinciale di Roma stanno eseguendo - nel Lazio, in Calabria e in Sicilia - un'ordinanza di custodia cautelare, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Roma, nei confronti di 51 persone (50 in carcere e una ai domiciliari), accusate di appartenere ad un'organizzazione criminale specializzata nel traffico di sostanze stupefacenti, in grado di rifornire gran parte delle "piazze di spaccio" dei quartieri della capitale. L'organizzazione, secondo gli investigatori, aveva costituito "una 'batteria di picchiatori' composta da soggetti appositamente incaricati dell'esecuzione di attività estorsive per il recupero dei crediti maturati, mediante l'impiego della violenza".    All'operazione, denominata "Grande Raccordo Criminale", partecipano circa 400 militari, con il supporto di elicotteri e unita' cinofile. 

Figurava anche il nome di Fabrizio Piscitelli, ex capo ultras della Lazio noto come Diabolik e ucciso lo scorso 7 agosto, tra gli indagati nell'indagine. Piscitelli e il broker Fabrizio Fabietti erano a capo dell'associazione criminale. Piscitelli era figura di riferimento nel "controllo" del territorio, nonché di garanzia e affidabilità dell'associazione, che si avvantaggiava della sua leadership. Assassinato con un colpo di pistola, "godeva, infatti, di un particolare riconoscimento nella malavita" e operava avvalendosi di soggetti, alcuni dei quali coinvolti anche in questa associazione per delinquere. Tra questi ci sono anche gli ultras della Lazio Ettore Abramo, conosciuto come "Pluto", 53 anni; Aniello Marotta, 43 anni; e Alessandro Telich, 32 anni.

Un giro di affari di 120 milioni di euro
Tanto riusciva a tirare su il gruppo di narcotrafficanti nella vendita al dettaglio della droga. Nelle indagini svolte nel periodo compreso tra febbraio e novembre 2018, gli inquirenti della Guardia di finanza hanno ricostruito la compravendita di 250 chili di cocaina e 4.250 chili di hashish, per un valore di circa 120 milioni di euro.  In base a quanto emerge dalla ordinanza, Piscitelli e Fabrizio Fabietti nell'estate del 2018 hanno tentato di concludere l'importazione, tramite un natante, di un ingente carico di hashish proveniente dal Marocco, con l'appoggio di Fabio Panichelli, già destinatario di un provvedimento restrittivo per 10 anni e 10 mesi di reclusione da scontare, in relazione a fatti analoghi. Il gruppo ha agevolato "la latitanza di Panichelli, fornendogli documenti falsi per l'espatrio e consentendogli così di giungere in Spagna attraverso il Marocco, dove poter gestire le fasi di approvvigionamento e spedizione della droga ai soci".