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MONDO

Dopo il referendum

Re Felipe: autorità catalane sleali, la Corona garantirà l'unità della Spagna

Duro discorso del monarca spagnolo al termine della giornata di sciopero generale in Catalogna che ha portato in piazza a Barcellona una folla oceanica a favore dell'indipendenza. "Stiamo affrontando momenti difficili ma li supereremo", ha assicurato il re.  La sindaca di Barcellona, Colau: discorso  "irresponsabile"

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Duro discorso di Re Felipe di Spagna 48 ore dopo il contestato referendum per l'indipendenza della Catalogna. "Intendiamo rispettare la Costituzione perché è la legge che protegge le istituzioni storiche", ha detto Felipe VI nel suo discorso alla nazione. Le autorità catalane "hanno violato i principi democratici dello Stato di diritto" con una "slealtà inaccettabile" e "hanno minato l'armonia e la convivenza nella società catalana".

Il voto un tentativo di appropriarsi delle istituzioni
Il referendum sull'indipendenza della Catalogna rappresenta "un tentativo di appropriarsi delle istituzioni", ha aggiunto re Felipe nel discorso che ha tenuto questa sera accusando le autorità della Catalogna di essersi "poste al margine del diritto e della democrazia".

Situazione grave ma garantiremo il funzionamento delle istituzioni
Re Felipe ha denunciato la situazione di "estrema gravità" in cui si trova la Spagna dopo il referendum, ma ha assicurato che i poteri dello Stato garantiranno il rispetto "dell'ordine costituzionale e il normale funzionamento delle istituzioni" in risposta a chi ha minato l'unità del Paese. "Stiamo attraversando momenti difficili ma li supereremo", ha assicurato il monarca.

La Catalogna nel futuro della Spagna
 "Nel futuro che vogliamo per la Spagna ci sarà anche la Catalogna", ha poi detto Felipe concludendo il suo discorso trasmesso in diretta televisiva.  "Nella Spagna costituzionale e democratica c'è uno spazio in cui tutti i cittadini possono confrontarsi", ha aggiunto, "viviamo in uno Stato democratico che offre percorsi costituzionali perché chiunque possa difendere le proprie idee nel rispetto della legge. Senza questo rispetto, non si può convivere in pace e in libertà né in Catalogna, né nel resto della Spagna". 

Colau: discorso di Felipe 'irresponsabile' 
A re Felipe risponde su Twitter la sindaca di Barcellona Ada Colau, che ha definito il suo discorso "irresponsabile e indegno di un capo di Stato".   "Nessuna soluzione. Nessun accenno ai feriti. Nessun appello al dialogo. Un discorso irresponsabile e indegno di un capo di stato".


La giornata di sciopero generale in Catalogna
Centinaia di migliaia di persone in piazza in tutta la Catalogna, 37 tra strade e autostrade bloccate dai cortei, in 30mila raccolti davanti alla delegazione della Generalitat catalana a Girona. E' stato il giorno dello sciopero generale per protestare contro la risposta violenta delle autorità nazionali nel giorno del referendum per l'indipendenza. Lo sciopero - indetto dai sindacati Cgt, Iac e Cos - ha fermato trasporti, commercio, stivaggio e agricoltura.



Ugt e Comisiones Obreras non hanno aderito
A non aderire, sono invece state le due principali confederazioni sindacali spagnole, la Ugt e le Comisiones Obreras (CcOo) perché "in nessun caso avalleranno posizioni che diano copertura" a una dichiarazione unilaterale di indipendenza. "Diciamo chiaramente che non accettiamo quella posizione o quella strategia politica", hanno detto, chiedendo però al governo spagnolo di "aprire uno scenario di dialogo e di proposta di contenuti".

Folla oceanica a Barcellona
Le manifestazioni più importanti si sono svolte a Barcellona, ma ci sono state concentrazioni in decine di città e comuni catalani. Tutte proteste pacifiche a parte alcuni momenti di tensione davanti alle sedi della Policia Nacional spagnola a Tarragona, Girona e in Via Laietana a Barcellona, protette da cordoni della polizia regionale catalana, dove la gente ha gridato "fuori le forze d'occupazione!".

Puidgemont: proteste siano pacifiche
Il presidente catalano Carles Puigdemont aveva lanciato un appello alla popolazione perché tutte le proteste fossero pacifiche e a "rifiutare ogni provocazione".

 

Proteste contro la polizia spagnola
In alcuni comuni ci sono state proteste contro gli alberghi che ospitano agenti della polizia spagnola, di cui viene chiesta la partenza. Anche questi alberghi sono protetti da cordoni di poliziotti catalani, i Mossos d'Esquadra. In un albergo, stando a immagini diffuse da Tv3, gli agenti spagnoli hanno risposto dall'interno con cori da stadio "Espana", "Espana!"

Il governo catalano chiede una mediazione internazionale
Puigdemont ha detto che è "il momento di una mediazione internazionale" con Madrid e ha chiesto all'Ue di "smettere di guardare dall'altra parte" e di favorirla. L'obiettivo dell'indipendenza rimane, ha confermato in sostanza, ma si può trattare.

Il Parlamento regionale deciderà sull'indipendenza
Intanto, il portavoce del governo catalano, Jordi Turull, ha ribadito, che il 'Govern' trasferirà al Parlamento regionale i risultati del referendum affinché lo implementi e che sarà la Camera a decidere sulla dichiarazione unilaterale di indipendenza. In un'intervista a Catalunya Radio, ripresa da La Vanguardia, Turull ha inoltre difeso l'azione dei Mossos d'Esquadra, accusati di aver disobbedito al governo spagnolo non impedendo l'apertura dei seggi: "Hanno fatto quello che dovevano fare", ha detto Turull. 

Dibattito al Parlamento Ue sul referendum catalano
Quanto al fronte europeo, mentre la portavoce della Commissione Ue Margaritis Schinas affrontava ieri un difficile briefing con la stampa durante il quale ribadiva che  "è questione interna alla Spagna", nelle ultime ore il voto referendario e il braccio di ferro tra Barcellona e Madrid non sono già più trattati come un mero affare di politica nazionale, come avrebbe voluto Rajoy. L'Europarlamento ha annunciato che dedicherà un dibattito in plenaria mercoledì pomeriggio a Strasburgo al tema "Costituzione, stato di diritto e diritti fondamentali in Spagna alla luce degli eventi in Catalogna".