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MONDO

In Usa cremati i resti di Thomas Eric Duncan

Ebola, altri tre ricoveri in Spagna: 17 casi sospetti

Si tratta di 3 donne: oltre a Teresa Romero, l'infermiera ricoverata a Madrid in gravi condizioni, ci sono un'altra infermiera, una parrucchiera e una donna delle pulizie. La Banca mondiale: agire subito senza isolare i Paesi dell'Africa occidentale 

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Ebola, il centro vaccinazioni di Bamako, in Mali (Ansa)
L'ebola continua a far paura. Sempre la Spagna nell'occhio del ciclone dopo il ricovero di Teresa Romero, l'infermiera affetta dal terribile virus ricoverata in gravi condizioni a Madrid. Altre 3 donne sono state ricoverate all'ospedale Carlos III della capitale spagnola per controlli su un possibile contagio da ebola, portando a 17 il numero dei casi sospetti in Spagna. Le ricoverate sono una parrucchiera, un'altra infermiera e una donna delle pulizie del centro medico che potrebbero essersi trovate in situazioni di rischio anche se non presentano i sintomi del virus. Alla Romero è stato somministrato il farmaco sperimentale Zmapp a cui i medici affidano molte delle loro speranze, visto che sinora l'antivirale e il siero di una suora, Paciencia Melgar, guarita da Ebola, non sembrano aver avuto effetto. 

L'appello della Banca mondiale
"Non abbiamo scelta: dobbiamo agire in fretta senza isolare" i paesi dell'Africa occidentale colpiti dall'epidemia di Ebola. E' l'appello del presidente della Banca mondiale, Jim Yong Kim, nel corso della conferenza stampa tenuta al termine dell'assemblea annuale dell'istituto. "Al di là della tragedia umana, le perdite economiche" nei Paesi colpiti dall'ebola "sono
devastanti" è l'allarme del Comitato Comitato per lo Sviluppo della Banca mondiale. 

Usa, cremati i resti di Thomas Eric Duncan
Negli Stati Uniti, intanto, i resti di Thomas Eric Duncan, l'uomo morto negli Usa dopo aver contratto l'Ebola, sono stati cremati. Lo ha riferito la portavoce del dipartimento del Texas dei servizi sanitari statali Christine Mann, senza aggiungere quando, dove o da chi siano stati cremati. Duncan, che ha contratto il virus in Liberia, è morto mercoledì in ospedale a Dallas.

Distrutti in un inceneritore di Port Arthur, sempre in Texas, bidoni pieni di oggetti che si pensa siano stati contaminati dall'uomo. Il processo di incenerimento distrugge virus e agenti patogeni con temperature che vanno da 1.500 a 2.100 gradi. Uno staff di 15 persone ha lavorato quattro giorni nell'appartamento di Duncan, indossando tute protettrici e maschere antigas mentre riempiva circa 140 barili con materassi, lenzuola e tappeti prelevati dall'intero apparamento. 

Canada ai suoi cittadini: lasciate i Paesi colpiti
Il governo canadese ha consigliato ai suoi cittadini di lasciare i Paesi più colpiti dall'epidemia di Ebola, prendendo allo stesso tempo misure per controllare ai suoi confini gli ingressi da questi stessi Stati. "Stiamo chiedendo ai canadesi che vivono in Sierra Leone, Guinea e Liberia di prendere in considerazione di lasciare" questi Paesi con voli commerciali "finchè questi sono ancora disponibili", ha detto il ministro della Sanità Rona Ambrose.

Europa, probabile invio di militari in Africa per aiuto logistico
Il virus letale diffusosi in Africa occidentale sarà anche al centro di un vertice straordinario che si terrà il prossimo 16 ottobre a Bruxelles: gli Stati membri dell'Ue dovranno mettere a punto la risposta all'epidemia. Si parlerà di nuovi sistemi di sicurezza negli aeroporti, dai check per i passeggeri in partenza dall'Africa occidentale alla tracciabilità di chi arriva in Europa con voli non diretti. Tra le opzioni all'esame dell'Ue c'è anche l'impiego di militari per offrire appoggio logistico alle strutture sanitarie e servizi di trasporto nel coordinamento dell'evacuazione dei pazienti europei dall'Africa. E, in questa drammatica corsa contro il tempo, David Nabarro, inviato Onu per Ebola, fa sapere che i casi "raddoppiano ogni tre o quattro settimane". "Una minaccia - aggiunge da New York - che riguarda tutto il mondo, una preoccupazione globale che richiede una risposta globale".

Oltre 4mila morti, 8399 casi in 7 Paesi
Intanto, secondo l'ultimo bollettino dell'Oms aggiornato all'8 ottobre, il numero dei morti ha superato quota quattromila, con 4.033 decessi su 8.399 casi registrati in sette Paesi, compresi Spagna e Stati Uniti. La maggioranza dei casi si sono verificati in Guinea, Liberia e Sierra Leone (4.024 su 8.376).