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SALUTE

L'importanza del sapone e di lavarsi le mani per evitare le infezioni

C'è una ong che recupera residui di sapone e li ricicla per l'Africa

Ogni giorno nel mondo muoiono migliaia di bambini che non hanno nè sapone nè acqua pulita. Succede in molti Paesi dell'Africa (soprattutto in quelli oggi colpiti da Ebola), in India e nei Caraibi. Josè D'Onofrio, presidente di Global Soap Project Europe, a Rainews.it: "In Italia sei alberghi aderenti all'iniziativa. In Liberia la scorsa settimana inviato un carico di 160mila saponi, chiediamo un deposito più grande"

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Il logo del Global Soap Project Europe (da Facebook)
di Cristina RaschioRoma
A volte basta una saponetta, una semplice saponetta con cui lavarsi le mani per mettersi al riparo dalle infezioni più banali. Ma ogni giorno, nel mondo, muoiono migliaia di bambini proprio perché non hanno nè sapone nè acqua pulita per l'igiene personale, nemmeno per lavarsi le mani. E in questo periodo, in cui a farla da padrona è la paura del contagio dal virus Ebola, le basilari norme igienico-sanitarie dovrebbero essere proprio le più importanti. Soprattutto in quei Paesi dove anche una semplice influenza può essere letale. 

C'è una organizzazione no profit, la Global Soap Project, che ha proprio come obiettivo quello di portare il sapone anche in quei nei Paesi in cui scarseggia. Un'iniziativa curiosa, indubbiamente. Ma anche utile e insolita. Rainews.it ha contattato la sede europea dell'organizzazione e ha parlato con il presidente Josè D'onofrio per farsi raccontare come è nata e si è sviluppata l'idea. "Global Soap Project - dice D'Onofrio - lavora per recuperare i residui di saponette che i clienti degli alberghi avanzano, poi li recicla e li porta in quei Paesi come Africa e India, dove la mortalità per scarsità di igiene è molto alta".

"Global Soap Project - racconta ancora il presidente - è nata negli Usa nel 2009 dall'idea di un rifugiato e nel 2011 è stato aperto il primo ufficio nella capitale italiana. "Ci sono già sei catene alberghiere - spiega D'Onofrio - che aderiscono alla campagna. E molti altri Paesi come Danimarca, Francia e Inghilterra, hanno già mostrato grande interesse per l'iniziativa. Una volta recuperate le saponette - aggiunge - l'organizzazione le invia in India dove c'è un'azienda che le ricicla. Queste poi vengono portate negli Stati Uniti dove si organizzano i carichi aerei e i container: le saponette, così, potranno raggiungere i Paesi di destinazione. Proprio la scoprsa settimana Global Soap Project ha inviato in Liberia - uno dei Paesi più colpiti d Ebola - un carico di 160mila saponi per le cliniche e i centri di isolamento per i malati".

"Noi - conclude il presidente della sede europea - abbiamo solo bisogno di un deposito più grande in cui poter collocare i residui di sapone. Ci appelliamo al governo italiano, perchè l'iniziativa è davvero importante". E perchè - come recita lo slogan della stessa ong - anche una saponetta può dare speranza.