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MONDO

Il contagio

Ebola, l'Oms ammette le proprie colpe: "Risposta al virus lenta e inefficiente"

A 16 mesi dal primo caso diagnosticato, l'Organizzazione mondiale della sanità chiede pubblicamente scusa. All'origine dei ritardi nella reazione all'epidemia, confusione e manchevolezze

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A oltre sedici mesi dal primo caso di ebola, un bimbo di due anni in un villaggio in Guinea al confine con Liberia e Sierra Leone, l'Organizzazione mondiale della sanità si cosparge finalmente il capo di cenere e chiede scusa pubblicamente.

Il mea culpa
I tecnici dell'agenzia Onu riconosconoro i loro errori nell'affrontare e gestire l'edpidemia: confusione, manchevolezze ma soprattutto una "lenta ed insufficiente" risposta iniziale alla diffusione dell'epidemia che finora ha causato 10.704 morti e 25.826 casi in tutto il mondo, al 95% in Sierra Leone, Guinea e Liberia.