SCIENZA
Ecco la cometa SWAN: è visibile anche dall'Italia
Scoperta ad aprile, ha dato spettacolo nei cieli dell'emisfero australe. Ora sta facendo capolino anche sull'Italia. Per vederla bisognerà guardare a Nordest prima dell'alba e, dal 18 maggio, anche a Nordovest subito dopo il tramonto

Ci sono molti modi per impegnare il tempo durante il lockdown. L'australiano Michael Mattiazzo, appassionato di astronomia, ha deciso di approfittare delle lunghe giornate dentro casa per analizzare i dati inviati dalla sonda solare SOHO. Così il 9 aprile si è imbattuto in una cometa mai osservata prima. È stata chiamata C/2019 F8 SWAN e in poche settimane si è imposta all'attenzione di tutti gli astrofili.
Visibile a occhio nudo da fine aprile
Slanciata ed elegante, la cometa SWAN si sta avvicinando al Sole e ha rapidamente aumentato la propria luminosità. Da fine aprile è diventata visibile anche a occhio nudo nell'emisfero australe. La sua lunghissima verde, lunga milioni di chilometri, è stata immortalata in fotografie scattate dall'Oceania, dall'Africa, dal Sud America.
Dove e quando guardare
Ora la cometa sta facendo capolino sopra l'Italia, anche se negli ultimi giorni si è un po' affievolita. Se non vi vive in zone al riparo dall'inquinamento luminoso, per osservarla è meglio dotarsi di un binocolo. “Bisogna alzarsi intorno alle 4.30 del mattino e guardare fra Est e Nordest, appena sopra l'orizzonte – spiega Albino Carbognani, ricercatore dell'Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio dell'INAF di Bologna – A partire dal 18 maggio sarà visibile anche in prima serata, bassa sull'orizzonte a Nordovest, fra le 21.30 e le 22”.
“Potrebbero esserci delle sorprese”
Sarà uno spettacolo in tono minore rispetto a quello ammirato nell'emisfero australe? È probabile, ma non è certo. Per usare le parole di David H. Levy, scopritore della celebre Shoemaker-Levy 9 che nel 1994 precipitò su Giove, le comete sono come i gatti: hanno la coda e fanno ciò che vogliono. “Varrà la pena cercare di osservarla perché potrebbero esserci delle sorprese – continua Albino Carbognani - La luminosità di una cometa non è una scienza esatta: non conosciamo le condizioni fisiche del nucleo. Il 27 maggio sarà al perielio, cioè nel punto della sua orbita più vicino al Sole, ed è possibile che ci siano degli aumenti di visibilità tali da rendere la cometa molto ben visibile a occhio nudo”.
Una macchina del tempo
Per gli astronomi professionisti, ogni cometa è un'occasione di studio perché si tratta di un oggetti antichissimi. La SWAN arriva dai confini del Sistema Solare e probabilmente si sta avvicinando al Sole per la prima volta. Analizzando i gas e le polveri presenti nella sua chioma e nella sua coda, si può risalire alla composizione del nucleo. “Osservare le comete è come avere una macchina del tempo – dice Albino Carbognani - Ci permettono di capire come era composto il Sistema Solare 4,5 miliardi di anni fa, quando si è formato”.
Visibile a occhio nudo da fine aprile
Slanciata ed elegante, la cometa SWAN si sta avvicinando al Sole e ha rapidamente aumentato la propria luminosità. Da fine aprile è diventata visibile anche a occhio nudo nell'emisfero australe. La sua lunghissima verde, lunga milioni di chilometri, è stata immortalata in fotografie scattate dall'Oceania, dall'Africa, dal Sud America.
Dove e quando guardare
Ora la cometa sta facendo capolino sopra l'Italia, anche se negli ultimi giorni si è un po' affievolita. Se non vi vive in zone al riparo dall'inquinamento luminoso, per osservarla è meglio dotarsi di un binocolo. “Bisogna alzarsi intorno alle 4.30 del mattino e guardare fra Est e Nordest, appena sopra l'orizzonte – spiega Albino Carbognani, ricercatore dell'Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio dell'INAF di Bologna – A partire dal 18 maggio sarà visibile anche in prima serata, bassa sull'orizzonte a Nordovest, fra le 21.30 e le 22”.
“Potrebbero esserci delle sorprese”
Sarà uno spettacolo in tono minore rispetto a quello ammirato nell'emisfero australe? È probabile, ma non è certo. Per usare le parole di David H. Levy, scopritore della celebre Shoemaker-Levy 9 che nel 1994 precipitò su Giove, le comete sono come i gatti: hanno la coda e fanno ciò che vogliono. “Varrà la pena cercare di osservarla perché potrebbero esserci delle sorprese – continua Albino Carbognani - La luminosità di una cometa non è una scienza esatta: non conosciamo le condizioni fisiche del nucleo. Il 27 maggio sarà al perielio, cioè nel punto della sua orbita più vicino al Sole, ed è possibile che ci siano degli aumenti di visibilità tali da rendere la cometa molto ben visibile a occhio nudo”.
Una macchina del tempo
Per gli astronomi professionisti, ogni cometa è un'occasione di studio perché si tratta di un oggetti antichissimi. La SWAN arriva dai confini del Sistema Solare e probabilmente si sta avvicinando al Sole per la prima volta. Analizzando i gas e le polveri presenti nella sua chioma e nella sua coda, si può risalire alla composizione del nucleo. “Osservare le comete è come avere una macchina del tempo – dice Albino Carbognani - Ci permettono di capire come era composto il Sistema Solare 4,5 miliardi di anni fa, quando si è formato”.