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SCIENZA

Il fenomeno si ripeterà il prossimo 20 marzo

"Così usiamo le eclissi di Sole per studiare l'atmosfera"

Quando la Luna oscura il Sole, non entrano in azione solo gli astronomi. Vito Vitale, dell'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima del Cnr: "Le eclissi ci permettono di analizzare in un modo unico alcuni processi, dalla luce diffusa alla formazione e distruzione dell'ozono"

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Un'eclissi di Sole (Ansa)
di Andrea BettiniBologna
Non è solo un affascinante fenomeno naturale, non è solo l’occasione per studiare alcune caratteristiche del Sole. Ogni eclissi dà anche la possibilità di fare osservazioni sull’atmosfera terrestre e il 20 marzo i ricercatori italiani si troveranno in una situazione privilegiata. L'evento sarà visibile in modo parziale in buona parte dell'Europa, ma il Cnr ha una base scientifica a Ny-Alesund, nelle Isole Svalbard, uno dei pochi luoghi al mondo dove la Luna oscurerà completamente il disco solare.

"Le eclissi ci permettono di analizzare in un modo unico alcuni fenomeni"
Condizioni meteo permettendo, gli strumenti posizionati sull’arcipelago norvegese raccoglieranno dati molto interessanti per gli studiosi. “Le eclissi ci permettono di analizzare in un modo unico alcuni processi e fenomeni dell’atmosfera – spiega Vito Vitale dell’Isac-Cnr di Bologna – Nel 2006, ad esempio, durante un’eclissi abbiamo studiato il fenomeno della luce diffusa: le differenze tra le misurazioni fatte a Lampedusa e a Bologna hanno mostrato l’influenza di alcuni fattori ambientali come le nuvole e le montagne”.

Troposfera e ozono
Eventi come quello in arrivo il 20 marzo consentono anche di ottenere informazioni sulla struttura e l’altezza della tropopausa, lo strato che separa troposfera e stratosfera, e sui processi che creano o distruggono l’ozono. “La sua concentrazione nell’atmosfera è risultato di un equilibrio dinamico fra tanti processi – continua Vito Vitale – La situazione anomala creata dall’eclissi permette di valutarne alcuni aspetti molto particolari”.
 
Eclissi e reti elettriche
Nei mesi scorsi all’Isac-Cnr è stato anche chiesto per la prima volta di approfondire un’altra questione collegata all’eclissi. “Siamo stati contattati da Terna, che ci ha chiesto se potevamo fornire stime dell’energia solare prodotta durante il fenomeno – ricorda Vito Vitale - Dovevano cercare di capire l’impatto dell’eclissi sulla produzione di energia solare. È un aspetto a cui non avevamo mai pensato, ma in effetti per chi deve gestire la rete elettrica è importante”.