Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ecofin-sanzioni-spagna-portogallo-253ecd8e-9cf9-4084-af06-40221917d6bc.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Bruxelles

Ecofin, sanzioni a Spagna e Portogallo

Il Consiglio Ecofin conferma: sanzioni a Spagna e Portogallo per deficit eccessivo, tuttavia la Commissione Ue ha assicurato che le stesse verranno annullate. Al termine della riunione il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan ha dichiarato: "nel discutere la Brexit siamo stati concordi che ha fatto emergere instabilità in tutto il sistema bancario europeo e non solo"
 

Condividi
Ecofin a Bruxelles Dijsselbloem e Padoan (AP)
Il Consiglio dei ministri finanziari Ue, Ecofin, ha confermato l'indicazione fornita dalla Commissione europea sulla mancata correzione, da parte di Spagna e Portogallo, del deficit eccessivo, che resterà sopra il 3% del Pil anche a medio termine perché i due paesi non hanno deciso "azioni efficaci" come richiesto dalle raccomandazioni di Bruxelles.
Per questa ragione, chiede alla Commissione di provvedere, entro 20 giorni, alla decisione sulle sanzioni da far pagare ai due paesi che possono arrivare allo 0,2% del Pil. Madrid e Lisbona hanno però la possibilità di presentare, entro 10 giorni, "richieste ragionate" per la riduzione di tali sanzioni, che possono arrivare fino all'annullamento delle stesse. Il Consiglio avrà poi altri 10 giorni per approvare le sanzioni.

"Sono sicuro che alla fine raggiungeremo una soluzione intelligente", ha commentato il presidente di turno dell'Ecofin, il ministro slovacco Peter Kazimir. La stessa Commissione europea aveva assicurato che alla luce dei progressi fatti dai due Paesi, proporrà di fatto di non comminare loro sanzioni (tecnicamente, un ammontare di sanzioni a zero).

Nuove norme contro l'evasione
L'Ecofin ha inoltre adottato le nuove regole europee per impedire pratiche abusive da parte delle grandi imprese per ridurre le imposte. Si tratta delle norme che rafforzano il contrasto dell'evasione e dell'erosione fiscale su scala europea sulla base delle raccomandazioni Ocse sostenute dal G20. La direttiva interviene nelle situazioni in cui le imprese, in maggioranza multinazionali, approfittano delle disparità normative tra i sistemi fiscali nazionali per ridurre il livello delle imposte; riguarda tutti i contribuenti soggetti alla tassazione del reddito di impresa, incluse le filiali di società stabilite in paesi terzi.

Banche: Padoan, sistema italiano rimane solido
"Nel discutere la Brexit siamo stati concordi che ha fatto emergere instabilità in tutto il sistema bancario europeo e non solo", Quindi non c'è un'identificazione "solo nel sistema italiano": lo ha detto il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan al termine dell'Ecofin. "Il sistema bancario rimane solido" anche se ha sofferto di alcuni anni di "recessione profonda": ha aggiunto Pier Carlo Padoan. "Il fatto che qualcuno dica che il rischio generato dal sistema bancario italiano sia così elevato è una dichiarazione completamente infondata", ha concluso.

Dijsselbloem, soluzione banche entro ottobre
Una soluzione al problema delle banche italiane sarà trovata "ben prima che parta il referendum in Italia", entro il mese di ottobre. Il presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem ha voluto dare un'inizione di ottimismo nel giorno della riunione Ecofin al quale ha partecipato come ministro delle Finanze dei Paesi Bassi. I paesi, ha aggiunto entrando al Consiglio, "stanno lavorando a stretto contatto con la Commissione Europea e con i supervisori per trovarla". Sul tavolo dell'Ecofin ufficialmente le situazioni dei conti pubblici in Portogallo e in Spagna, ma il dossier banche e la trattativa tra Roma e Bruxelles su condizioni più garantiste è ancora in primo piano. La data di riferimento resta quella del 29 luglio quando l'Eba divulgherà i risultati degli stress test, se entro quella data non si saranno individuate chiare soluzioni al caso Mps e al resto dei problemi del sistema italiano allora di potrebbero essere seri problemi di instabilità.

Il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis
Il tema delle banche italiane "non faceva parte dell'agenda di oggi. Comunque, la Commissione Europea lavora in modo costruttivo con le autorità italiane in diversi modi, su come i potenziali problemi nel sistema bancario italiano possono essere affrontati rispettando le regole europee e senza implicazioni negative per i piccoli investitori". Lo dice il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, in conferenza stampa a Bruxelles al termine dell'Ecofin. Stiamo lavorando con le autorità italiane e stiamo guardando ai modi in cui le diverse situazioni possono essere affrontate, se ne dovesse presentare la necessità", aggiunge Dombrovskis.

Banche: appoggio francese, resistenza tedesca
Dopo l'appoggio francese arrivato ieri dal ministro delle Finanze Michel Sapin, la resistenza resta ancora quella della Germania: i conservatori e i socialdemocratici, cioè i due principali partiti del Bundestag, si sono ancora una volta apertamente schierati contro gli aiuti pubblici alle banche italiane in difficoltà e hanno chiesto al governo Renzi di attenersi alle regole europee. "Il governo italiano rispetti le regole per la liquidazione ordinata e la ristrutturazione delle banche", ha detto alla Redaktionsnetzwerk Deutschland, il potavoce parlamentare per l'economia della Cdu, Joachim Pfeiffer, secondo il quale una violazione delle regole europee sarebbe "inaccettabile". Anche il vice presidente del gruppo parlamentare socialdemocratico, Carsten Schneider, avverte l'Italia a non scavalcare le regole adottate per i proteggere i contribuenti europei. E sulla stessa linea si muove Christoph Schmidt, uno dei 'cinque saggi' del governo tedesco, il quale, parlando con il giornale Rheinischen Post, afferma di rendersi conto del "disagio" che può significare per il governo italiano costringere i piccoli obbligazionisti a farsi carico delle perdite della propria banca ma avverte anche che non si possono infrangere le norme per proteggerli.

Renzi: in Europa serve buon senso
Tra le banche italiane "ci sono ancora alcune realtà da mettere a posto", del resto "non c'è dubbio che esiste un tema anche delle banche tedesche": l'importante è che "in Europa si usi un po' di buon senso" ha detto oggi Renzi rispondendo a Rtl 102.5 su una domanda sulle banche in sofferenza. "In Europa, a maggior ragione dopo la Brexit, serve buon senso. E le banche devono ricominciare a fare credito a famiglie e imprese". "Che ci siano dei piccoli problemi sparsi per l'Europa è vero" e "non c'è dubbio che esiste un tema anche delle banche tedesche, parliamo spesso delle banche italiane, ma altre hanno problemi di derivati". Insomma, più in generale, "non è l'Italia il malato d'Europa. Lo era e non lo è più, insieme agli altri paesi possiamo fare un buon lavoro. L'importante è avere rispetto dell'Italia". Quanto alla Germania, "non dobbiamo fare le guerre con la Germania ma pretendere rispetto per il nostro paese sì". Il confronto tra il governo italiano e la Commissione europea per raggiungere un accordo sulle misure a sostegno del sistema bancario "continua" ha detto il sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta. "Si sta lavorando, le ultime dichiarazioni del presidente del Consiglio danno la prospettiva".

Banca d'Italia: sofferenze rallentano
Intanto sono di oggi i dati Bankitalia sulle sofferenze bancarie la cui crescita rallenta a maggio al 3,2% sui 12 mesi rispetto al 3,5% precedente. Il dato complessivo si è attestato a un soffio dai 200 miliardi di euro, a 199,994 miliardi  tornando ai massimi da gennaio, quando fu toccato il picco di 202,065 miliardi.