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ECONOMIA

Emergenza coronavirus e l'allarme sul Pil

Pil 2020, Confcommercio: -1% e 18 miliardi di consumi in meno

​Effetto coronavirus sull'economia, con il Pil a -1,9% a marzo e 18 miliardi di consumi in meno nel 2020. La stima di crescita dell'organismo che rappresenta le imprese commerciali italiane rispetto a marzo dello scorso anno. Campania: territorio perderà 1 mld
 

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Con la chiusura di gran parte delle attività commerciali, negozi anche al dettaglio, a causa dell'emergenza Coronavirus scatta l'allarme di Confcommercio che avverte: il Pil italiano a marzo al -1,9% e per il 2020 il rischio di perdere 18 miliardi. 
Turismo, trasporti, abbigliamento e tempo libero i settori più colpiti. E' la stima dell'Ufficio studi dell'organismo italiano che rappresentanza oltre 700.000 imprese commerciali. Nella nota si sottolinea che l'indicatore dei consumi (ICC) ha visto "una riduzione dell'1,1% congiunturale a Febbraio, pari a un -1,7% rispetto allo stesso mese del 2019, e calo del Pil mensile di mezzo punto percentuale in termini tendenziali a Febbraio". Considerando la previsione per il mese di marzo che indica una riduzione tendenziale pari a 2,4 punti percentuali, "il primo trimestre 2020 subirebbe una riduzione di Pil rispetto allo stesso periodo del 2019 pari a un punto percentuale", spiega ancora Confcommercio.

In Campania, territorio perderà 1 mld  
Potrebbe aggirarsi intorno a un miliardo di euro l'impatto del Coronavirus sull'economia della Campania. Il dato arriva da Confcommercio regionale. "Per il nostro territorio, abbiamo stimato un impatto fino al miliardo di euro". A dirlo il direttore generale della Campania, Pasquale Russo - che sottolinea "nel calcolo, non si tiene conto solo del settore del commercio, ma del sistema nel complesso. "Basti pensare per esempio al turismo - spiega - al trasporto pubblico che sta andando a scartamento ridotto o ai servizi di noleggio, senza dimenticare tutto l'indotto". Un impatto di una "pesantezza senza precedenti", evidenzia, perché la chiusura significa "perdere tutto il fatturato, ma allo stesso tempo dover comunque far fronte ai pagamenti". Confcommercio invoca subito "misure che aiutino a sterilizzare i costi diventati improduttivi. Bisogna spostare i pagamenti dei dipendenti ed estendere a tutte le attività la cassa integrazione straordinaria, indipendentemente dal numero dei dipendenti e dalla tipologia del settore; sospendere tutti gli adempimenti contributivi e fiscali, ai quali non siamo in condizione di far fronte; e prevedere una moratoria rispetto a mutui, finanziamenti e leasing".

Confesercenti chiede "chiarezza" sulle misure contenute nell'ultimo Dpcm e per l'ordinanza della Regione che contiene ulteriori restrizioni per le attività commerciali, altrimenti "sarà il caos", avverte il il presidente di Campania e Molise, Vincenzo Schiavo. "Chiediamo alla Regione di fare chiarezza sui limiti imposti a livello nazionale e locale.
Per esempio - argomenta - un albergo è chiuso o è aperto? Per le persone che lavorano in albergo, per coloro che hanno genitori in ospedale lontano da casa come si procede? Ci sono alcuni passaggi che si prestano a interpretazioni diverse. Si facesse luce in questo senso e in generale".