POLITICA
All'area di centrodestra quasi due milioni di preferenze in meno
Effetto Renzi: al Pd 2,5 milioni di voti in più in un anno. Per Grillo 3 milioni in meno
Rispetto alle politiche del febbraio 2013 l'ascesa dei democratici fa perdere al movimento 5 stelle 2,9 milioni di voti. In controtendenza, la Lega Nord guadagna 200 mila voti e quasi due punti percentuali

Effetto Renzi. L'ascesa di Matteo Renzi alla segreteria del Pd prima e a Palazzo Chigi poi ha fatto guadagnare ai democratici un milione e duecento mila voti in poco più di un anno.
Alle politiche del febbraio 2013, infatti, il Pd guidato da Pierluigi Bersani raccolse 8.636.034 voti, pari al 25,43% dei consensi. Oggi, alle europee, i democratici ottengono il 40,8% dei consensi, pari a 11.164.736 voti.
L'anno scorso votò il 75,2% degli italiani e il 25,56% di loro scelse il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo: 8.691.406 segni sulla scheda.
E sono proprio i grillini a subire maggiormente "l'effetto Renzi". In poco più di un anno, i loro consensi scendono a 5.788.254: una percentuale del 21,16, con un'affluenza vicina al 60% (il 57,22%).
Parte di quel voto che creò l'anno scorso lo "tsunami Grillo" è stato dunque in parte recuperato da Renzi e, per altra parte, è finito nel mare magnum dell'astensione.
Il record di Veltroni
Il "massimo storico" per il Pd è il 33% dei consensi raccolti con la candidatura a premier di Walter Veltroni nel 2008, pari a 12 milioni di voti. C'è da dire che a quelle consultazioni, votò il 75% degli aventi diritto. Quasi il 20% in più rispetto ad oggi.
Chi sale, chi scende: bene la Lega, male Forza Italia
Con la segreteria di Matteo Salvini, cresce anche la Lega. Il 6,31% raccolto porta una delegazione di europarlamentari del Carroccio a Bruxelles senza problemi. Il logo "Basta Euro" nel simbolo assicura ai leghisti 1.660.669 voti. Alle politiche dello scorso hanno, invece, i consensi per il partito fondato allora guidato da Roberto Maroni erano stati 1.390.534, pari al 4,09% dell'elettorato.
Più complessa l'analisi per Forza Italia. Il partito di Silvio Berlusconi oggi incassa 4.601.515 preferenze, pari al 16,62% dell'elettorato. Il Popolo delle Libertà - prima della scissione del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano - alle politiche dello scorso anno aveva raccolto 7.332.134 voti, pari al 21,56%.
Percentuale e somma totale che l'area dei moderati non raggiunge nemmeno considerando l'affermazione di Ncd. Alla prima prova elettorale, infatti, il partito di Angelino Alfano raccoglie 1.199.787 voti, pari al 4,34%. Sufficienti ad accedere al Parlamento Europeo. L'area di centrodestra, però, registra una perdita di quasi due milioni di voti, anche se si conteggiano gli 1.003.132 voti di Fratelli d'Italia.
Alle politiche del febbraio 2013, infatti, il Pd guidato da Pierluigi Bersani raccolse 8.636.034 voti, pari al 25,43% dei consensi. Oggi, alle europee, i democratici ottengono il 40,8% dei consensi, pari a 11.164.736 voti.
L'anno scorso votò il 75,2% degli italiani e il 25,56% di loro scelse il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo: 8.691.406 segni sulla scheda.
E sono proprio i grillini a subire maggiormente "l'effetto Renzi". In poco più di un anno, i loro consensi scendono a 5.788.254: una percentuale del 21,16, con un'affluenza vicina al 60% (il 57,22%).
Parte di quel voto che creò l'anno scorso lo "tsunami Grillo" è stato dunque in parte recuperato da Renzi e, per altra parte, è finito nel mare magnum dell'astensione.
Il record di Veltroni
Il "massimo storico" per il Pd è il 33% dei consensi raccolti con la candidatura a premier di Walter Veltroni nel 2008, pari a 12 milioni di voti. C'è da dire che a quelle consultazioni, votò il 75% degli aventi diritto. Quasi il 20% in più rispetto ad oggi.
Chi sale, chi scende: bene la Lega, male Forza Italia
Con la segreteria di Matteo Salvini, cresce anche la Lega. Il 6,31% raccolto porta una delegazione di europarlamentari del Carroccio a Bruxelles senza problemi. Il logo "Basta Euro" nel simbolo assicura ai leghisti 1.660.669 voti. Alle politiche dello scorso hanno, invece, i consensi per il partito fondato allora guidato da Roberto Maroni erano stati 1.390.534, pari al 4,09% dell'elettorato.
Più complessa l'analisi per Forza Italia. Il partito di Silvio Berlusconi oggi incassa 4.601.515 preferenze, pari al 16,62% dell'elettorato. Il Popolo delle Libertà - prima della scissione del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano - alle politiche dello scorso anno aveva raccolto 7.332.134 voti, pari al 21,56%.
Percentuale e somma totale che l'area dei moderati non raggiunge nemmeno considerando l'affermazione di Ncd. Alla prima prova elettorale, infatti, il partito di Angelino Alfano raccoglie 1.199.787 voti, pari al 4,34%. Sufficienti ad accedere al Parlamento Europeo. L'area di centrodestra, però, registra una perdita di quasi due milioni di voti, anche se si conteggiano gli 1.003.132 voti di Fratelli d'Italia.